BUONDELMONTI, Buondelmonte

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 15 (1972)

BUONDELMONTI, Buondelmonte

Adriana Berti

Cavaliere fiorentino, figlio di Tegghiaio di Buondelmonte. La prima notizia su di lui risale al marzo 1213, quando col fratello Gherardo e la moglie Ghisola vendette al monastero di Passignano, coloni e terre poste a Poggio al Vento, su cui dovevano avere diritti anche i figli di Uguccione di Buondelmonte, fratello di Tegghiaio, perché nel documento il B. e Gherardo si impegnarono a far valere la vendita anche nei loro confronti. Sempre insieme col fratello il B. è ricordato nel settembre 1213 come patrono della chiesa di S. Lorenzo a Collina presso Montebuoni, possesso signorile dei Buondelmonti, di cui i Fiorentini avevano distrutto la rocca nel 1135; e poi nell'agosto 1214 in una divisione di beni col vescovo di Firenze.

Oltre che per questo tipo di notizie che lo rappresentano come un qualsiasi esponente della nobiltà fiorentina dell'epoca, il B. è noto soprattutto perché i cronisti hanno collegato il suo nome alla divisione fra guelfi e ghibellini in Firenze, divisione che risalirebbe al pranzo che si tenne nel 1215 in occasione dell'investitura a cavaliere di Mazzingo Tegrimi de' Mazzinghi, quando, per lo scherzo di un giullare, nacque una lite fra Ubertodegli Infangati e Oddo Arrighi dei Fifanti, che venne ferito dal B., compagno dell'Infangati. Secondo il costume si cercò di sanare la lite, che ormai vedeva in causa i due gruppi familiari, con un matrimonio. E poiché era morta Ghisola, moglie del B., questi si impegnò a sposare la figlia di Lambertuccio degli Amidei e della sorella di Oddo Arrighi dei Fifanti. Ma il matrimonio non si fece per l'intervento di Gualdrada, moglie di Forese Donati, che convinse il B. a rompere la promessa fatta alla Amidei e a sposare la propria figlia.

Questa ulteriore offesa coalizzò nuovamente contro quella del B. le famiglie dei Fifanti, dei Lamberti, dei Gangalandi e degli Uberti, che in una riunione nella chiesa di S. Maria sopra Porta, su consiglio di Mosca dei Lamberti, decisero di vendicare l'oltraggio con la morte. E così nell'aprile 1215, la mattina di Pasqua, il B., che veniva dalla sua casa in S. Felice in Piazza, fu ucciso dai congiurati ai piedi della statua di Marte, posta in Ponte Vecchio. Sempre secondo i cronisti, in seguito a ciò, la città si divise in due parti, che si armarono e combatterono fra loro sotto il nome di guelfi e di ghibellini, attribuito rispettivamente ai partigiani dei Buondelmonti e degli Uberti, divenuti i capi delle fazioni avverse.

Questa spiegazione dell'origine dei due partiti è largamente diffusa nella tradizione fiorentina. Dante ne parla due volte nel suo poema (Inferno, XXVIII, vv. 106-108 e Paradiso, XVI, vv. 136-145).Machiavelli la riprende nelle sue Istorie, senza tener conto dell'accenno che il Villani e Marchionne di Coppo Stefani fanno alle divisioni che esistevano in seno al ceto dirigente fiorentino fin dal sec. XII, ed erano dovute a motivi di alternanza al governo della città e all'inserimento degli interessi di questa nel più vasto contesto delle lotte fra Papato ed Impero. Gli storici moderni, anche se sono propensi a vedere il fatto del 1215 come un'occasione in più per acuire la tensione già esistente tra le varie fazioni, e forse anche uno dei moventi per l'assunzione degli ormai famosi nomi di guelfi e ghibellini, non vedono in questo la causa di un secolo di lotte per il Comune di Firenze.

Fonti e Bibl.: Archivio di Stato di Firenze, Strozzi-Uguccioni, 3 marzo 1212 St. fior.; G. Lami, Sanctae Ecclesiae Floren. monumenta, Firenze 1758, II, pp. 724, 1453; Pseudo-Brunetto Latini, Cronica, in P. Villari, I primi due secoli della storia di Firenze, Firenze 1893, pp. 233-235; G. Villani, Cronica, Firenze 1823, I, pp. 256-259; Cronaca fiorentina di Marchionne di Coppo Stefani, in Rerum Italicarum Scriptores, 2 ediz., XXX, 1, a cura di N. Rodolico, p. 29; N. Machiavelli, Istorie fiorentine, in Tutte le opere, a cura di F. Flora e C. Cordié, Milano 1950, II, pp. 63-64; F. T. Perrens, Histoire de Florence (depuis ses origines...), Paris 1877, I, pp. 252-256; P. Villari, I primi due secoli della storia di Firenze, Firenze 1893, pp. 155-157; R. Caggese, Firenze dalla decadenza di Roma al Risorgimento d'Italia, Firenze 1912, I, pp. 267-269; R. Davidsohn, Storia di Firenze, Firenze 1956-1968, ad Indicem; P. Litta, Le famiglie celebri ital., s.v. Buondelmonti di Firenze, tav. V.

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