AQUILIO Gallo, Caio

Enciclopedia Italiana (1929)

AQUILIO Gallo, Caio (C. Aquilius Gallus)

Pietro DE FRANCISCI

Giurista romano del periodo repubblicano, pretore nell'anno 66 a. C. per la quaestio ambitus. Egli avrebbe rinunciato, secondo la tradizione, a brigare per il consolato per dedicarsi esclusivamente agli studî giuridici, grazie ai quali godette presso i suoi contemporanei di altissima autorità. Lunghi periodi passò nell'isola di Cercina (Piccola Sirte), dove avrebbe scritto molte opere. Morì tra il 55 e il 44 a. C. Alla sua influenza di giureconsulto si deve l'introduzione dell'azione diretta a reprimere il dolus; della stipulazione detta appunto Aquiliana, un formulario col quale venivano raccolti in una stipulazione generale obblighi di ogni genere allo scopo di poterli poi estinguere in blocco con una sola acceptilatio; infine di una formula per l'istituzione d'erede di postumi senza invalidare il testamento. Fu maestro di Servio Sulpicio Rufo.

Bibl.: P. Krüger, Geschichte der Quellen und Litteratur des römischen Rechts, 2ª ed., Monaco 1912, p. 65; B. Kübler, Geschichte des römischen Rechts, Lipsia 1925, p. 138; Klebs e Jörs, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. der class. Altertumswiss., II, col. 327 segg.; F. P. Bremer, Jurisprudentiae anthadrianae quae supersunt, I, Lipsia 1896, p. 111 segg.; P. Bonfante, Storia del diritto romano, 3ª ed., Milano 1923, I, p. 373.

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