CALCIDE del Libano

Enciclopedia Italiana (1930)

CALCIDE del Libano (Χαλκίς ὑπὸ τῷ Λιβάνῳ, Chalcis ad Libanum)

Giuseppe Corradi

Al tempo di Pompeo, C., di origine greca, era nelle mani di Tolomeo figlio di Menneo, che gli pagò 1000 talenti (63 a. C.). Lisania, figlio e successore di Tolomeo, fu ucciso da Antonio, il quale diede Calcide col suo territorio a Cleopatra. Più tardi Claudio diede lo stesso territorio a Erode, nipote di Erode il Grande, dal quale Calcide passò ad Agrippa II. Probabilmente sotto i Flavî (92 d. C.?) fu incorporata nella provincia romana di Siria. Strabone la colloca nella pianura di Marsia; doveva trovarsi a sud di Eliopoli. A Calcide corrisponde ‛Angiar, ove si trovano avanzi di torri e di mura dell'antica città. Ci restano delle monete da cui è testimoniata un'era che partiva dal 117 o 114 a. C.

Bibl.: J. Marquardt, Röm. Staatsverwaltung, I, 2ª ed., Lipsia 1881, p. 400 segg.; E. Schürer, Geschichte des jüd. Volkes, I, 2ª ed., Lipsia 1886, p. 593 segg.; U. Kahrstedt, Syrische Territorien in hellenistischer Zeit, in Abhandl. der Ges. der Wiss. zu Göttingen, Phil.-hist. Kl., XIX, 3, Berlino 1926, pp. 88 segg., 101, 107 seg.; Tscherikower, Die hellenistischen Städtegründungen, in Philologus, suppl. XIX, fasc. 1° (1927), p. 56; V.B. Head, Hist. Num., 2ª ed., Oxford 1911, p. 783; W. Wroth, Catalogue of the greek Coins of Galatia, Cappadocia and Syria, Londra 1894, pp. liv seg., lxxiii seg., 279 seg., tav. XXXIII e XXXIV.

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