Spinocellulare, carcinoma

Dizionario di Medicina (2010)

spinocellulare, carcinoma


Tumore maligno originato dall’epitelio pavimentoso di rivestimento, e in partic. dai suoi strati intermedi e superficiali, le cui cellule appaiono, al microscopio, fornite di minuscole spine. Il carcinoma s. insorge nella pelle, nelle varie parti della bocca, della laringe e dell’esofago, costituisce quasi tutti i cancri della portio uterina e della vagina, molti tumori dell’ano. Sintomi e diagnosi dei carcinoma s. sono analoghi a quelli di altre neoplasie epiteliali, mentre le possibilità di guarigione di quelli della pelle sono un poco superiori a quelle degli altri tumori maligni, perché, essendo facilmente accessibili all’esame medico, vengono riconosciuti e curati più precocemente: la prognosi favorevole è molto elevata (ca. 90%), a patto che l’intervento non sia troppo ritardato.

Carcinoma spinocellulare della pelle

È meno frequente del basalioma, ma più maligno. Le cause predisponenti sono le stesse del basilioma e del melanoma (eccessiva esposizione al sole, ai raggi X, ai prodotti arsenicali, al catrame e ad altre sostanze irritanti); predilige le parti scoperte del corpo; può impiantarsi sulle cicatrici da pregresse ustioni e su flogosi croniche; può dare metastasi ai linfonodi regionali. Si presenta come varietà verrucosa, ulcerosa, cunicolata (alla pianta del piede), come corno cutaneo e come morbo di Bowen (➔ Bowen, John Templeton), una varietà intradermica a cellule squamose.

Carcinomi spinocellulari del cavo orale, della faringe e della laringe

Insorgono sulla mucosa delle vie aeree superiori, si presentano prevalentemente nella forma infiltrante o in quella precocemente ulcerata. La terapia è chirurgica, chemio- e radioterapica ed eventualmente di chirurgia ricostruttiva. Il controllo loco-regionale dei carcinomi del distretto cervico-facciale ha presentato un sostanziale miglioramento, che tuttavia non si è tradotto in un significativo incremento della sopravvivenza a causa della comparsa di metastasi a distanza e di secondi tumori.

Carcinoma spinocellulare polmonare

Detto anche squamocellulare, rappresenta il 25÷30% dei tumori broncogeni e nasce nelle vie aeree di medio-grosso calibro. È dovuto alla trasformazione dell’epitelio bronchiale provocata dal fumo di sigaretta. È questo il tumore polmonare con la prognosi migliore.

Carcinoma spinocellulare del collo dell’utero

L’infezione da HPV, a trasmissione sessuale, ha un ruolo chiave nella genesi di questo tumore per la potenziale oncogenicità di alcuni ceppi del virus che inducono progressive trasformazione nelle cellule della cervice uterina: in tale trasformazione il carcinoma s. è l’istotipo più frequente (ca. il 90%), mentre i restanti sono adenocarcinomi. Questo carcinoma ha un’alta radiosensibilità e una scarsa chemiosensibilità. Si asporta negli stadi iniziali con laserchirurgia, in quelli più avanzati con resezione del collo uterino o isterectomia. Il trattamento chemioterapico è indicato in caso di malattia metastatica, da solo o in associazione a radioterapia e al trattamento chirurgico.

Carcinoma spinocellulare del pene

È la neoplasia più frequente del pene. Le sedi preferenziali di sviluppo sono: il glande (più del 50% dei casi), il solco balano-prepuziale ed il prepuzio (40%), il corpo penieno (meno del 10%). Si manifesta in varie forme: come una vegetazione polipoide o papillomatosa, che interessa talvolta il meato uretrale; come un ispessimento o una placca infiltrativa dura e di colorito biancastro che successivamente si ulcera, con margini rilevati, estendendosi ed infiltrando il pene sia in profondità sia in superficie. La diffusione metastatica avviene prevalentemente per via linfatica ai linfonodi inguinali, bilateralmente, e secondariamente, in una scarsa percentuale di casi, anche ai linfonodi iliaci. Tale diffusione regionale è tardiva, e assai più frequente nella forma ulcero-infiltrativa. Le forme multicentriche e verrucose hanno prognosi intermedia con un’incidenza di metastasi linfonodali del 33%.

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