BARBERINI, Carlo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 6 (1964)

BARBERINI, Carlo

Alberto Merola

Figlio di Taddeo e di Anna Colonna, nacque a Roma il 10 genn. 1630. Seguì nel 1646 insieme ai fratelli il padre e lo zio Francesco nella loro fuga in Francia quando questi, dopo l'elezione di Innocenzo X, si trovarono costretti ad abbandonare Roma di fronte alle iniziative del nuovo pontefice contro la famiglia Barberini. Morto il padre il 14 nov. 1647 a Parigi, il B., primogenito, ereditò il titolo di principe di Palestrina e la carica di prefetto di Roma; dopo il rientro in curia dello zio Francesco e l'accordo raggiunto con il pontefice, decise nel 1652 di far ritorno a Roma.

Gli accordi consentivano ai Barberini di ricuperare i loro beni e i loro titoli e prevedevano anche l'elezione del B. a cardinale; egli in cambio avrebbe rinunciato alla primogenitura in favore del fratello Maffeo, che prese infatti il titolo di principe di Palestrina (nel 1661 vi aggiunse anche quello di principe di Gallicano, feudo acquistato ai Colonna per 600 mila scudi) e sposò il 25 marzo 1653 (secondo il Pecchiai il 15 giugno) Olimpia Giustiniani, nipote di Innocenzo X.

Il B. veniva creato cardinale il 23 glugno 1653 con il titolo di S. Cesareo, conservando la carica di prefetto di Roma, che peraltro dopo la sua morte non venne più conferita. Durante le lunghe assenze dall'Italia dell'altro suo zio cardinale, Antonio Barberini, il B. lo sostituiva nelle incombenze di arciprete della basilica liberiana, di vescovo di Palestrina (dove egli fece istituire un seminario) e di camerlengo. Dopo il 1667, con l'elezione al pontificato di Clemente IX, veniva nominato arciprete di S. Pietro in Vaticano e membro della Congregazione dell'Indice (per suo interessamento nel 1670 usciva la nuova ediz. dell'Index librorum prohibitorum); otteneva poi il titolo di protettore di Savoia e d'Irlanda. Nel 1674 tenne un sinodo a Subiaco ove era abate e così pure nel 1685, a Farfa; recatosi nel 1679 come legato a Urbino, vi faceva emanare varie ordinanze, tra cui le Regole da osservarsi dagl'uffitiali de' luoghi e Ministri delle Comunità di questa legatione d'Urbino per il Buon Governo..., Pesaro 1679.

Il rilievo dei B. in curia, nonostante venisse considerato nel conclave del 1691 come un papabile, fu in realtà scarso. Ostacolato nelle sue attività da una malcerta e debole salute, egli si mantenne per lo più neutrale, preoccupato di non compromettere la sua posizione con un attivo impegno sul terreno politico. Fu proprio per questo suo atteggiamento che Clemente XI lo inviò a Napoli nel 1702 in legazione presso Filippo V di Spagna: nominato legato a latere l'8 maggio di quell'anno, e imbarcatosi ad Anzio, arrivò a Napoli solo il 20 maggio, dopo il solenne ingresso in città di Filippo V, e ciò per evitare di far credere che la sua presenza significasse una presa di posizione del pontefice in favore della successione di Filippo V a tutti i domini di Spagna. D'altronde la missione, che sollevò solo deboli proteste da parte dell'imperatore Leopoldo I, si limitò a uno scambio di formali cortesie; il B. non pronunciò discorsi politici di alcun genere, come egli stesso tenne a sottolineare quando, tornato a Roma da pochi giorni, pronunciò una pubblica allocuzione nel concistoro del 20 luglio, nella quale riaffermò il carattere assolutamente formale e di cortesia della sua legazione.

Il B., che partecipò a sette conclavi, morì a Roma l'11 ott. 1704 (per il Pecchiai 1706) e fu sepolto nella cappella di famiglia in S. Andrea della Valle.

Fonti e Bibl.: Biblioteca Apostolica Vaticana, ms. Vat. lat.10227, ff. 39-55 v (lettere di A. Maidalchini, che fu al seguito del B. nella legazione dei 1702, sul soggiorno a Napoli) e ff. 65-65v (contengono il discorso pronunciato in concistoro dal B. dopo la legazione a Napoli); Ibid., ms. Barb. lat.9835, f. 17 (lettera di Filippo IV del 17 genn. 1657 che toglie il sequestro ai beni del B. e della famiglia); [C. B.], Lettera pastor. alli vicari Foranei dell'Abbazie di Farfa e di S. Salvatore maggiore, Roma 1688; Id., Visita dell'Abbazia di Subiaco..., Roma 1693; Id., Constitutiones Ecclesiae S. Antonini oppidi Pharae....Romae 1700; Cavalcata solenne fatta nel pubblico ingresso dell'emin.mo cardinale C. B... in questa fedelissima città di Napoli, s.l. né d.; Lettera ad un amico in ragguaglio della legazione del... card. B..., Roma 1702 (ristampata da P. E. Visconti, in Descriz. della solenne legazione del card. C. B., Roma 1858); L. Cardella, Memorie stor. de' cardinali, VII, Roma 1793, pp. 100 s.; L. von Pastor, Storia dei papi, XIV, 1, Roma 1932, pp. 71, 145, 374, 377, 403; XIV, 2, ibid. 1932, pp. 414, 493; XV, ibid. 1933, pp. 5, 8, 23, 24; P. Pecchiai, I Barberini, in Archivi, Roma 1959, quad. s, pp. 215-217; Dìct. d'Hìst. et de Géogr. Ecclés., VI, col. 643.

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