CARREL, Jean-Antoine, detto il Bersagliere

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 20 (1977)

CARREL, Jean-Antoine, detto il Bersagliere

Giovanni Bertoglio

Nacque il 17 genn. 1829 nel villaggio di Crétaz (frazione di Valtournanche, Aosta); figlio di Barthélemy, viene considerato per antonomasia "la guida del Cervino", in quanto attorno alla sua persona si raccolsero i primi tentativi e la lotta per la conquista del Cervino dal versante italiano, lungo la cresta sudovest.

Chiamato alle armi nel dicembre 1848, arruolato nel 27º reggimento di fanteria, prese parte alla battaglia di Novara nel marzo 1849; assegnato il 15 marzo 1850 al corpo bersaglieri, promosso caporale il 1º giugno 1852 e congedato nel 1856, dopo otto anni di ferma regolare, fu richiamato il 4 apr. 1859 e assegnato alla 44a compagnia di bersaglieri, XI battaglione. Al termine delle ostilità, passò di guarnigione a Modena e fu ivi congedato il 16 sett. 1859, fregiato della medaglia francese commemorativa della campagna di Italia.

Rientrato nella sua valle al termine del servizio militare di leva, sposatosi nel 1857 con Rose Bertollin, nello stesso anno iniziò i tentativi di scalata del Cervino, salendo per primo la Testa del Leone (3.715 metri) con lo zio Jean-Jacques Carrel e l'abate Amé Gorret.

Da allora datano i quattordici tentativi di scalata per la cresta italiana del Leone, compiuti da cordate di alpinisti inglesi accompagnati da guide svizzere e italiane; otto di essi ebbero come protagonista il C.; ma dal 1858 al 1863 tutti i tentativi non riuscirono a superare la Crête du Coq, dove Jean-Jacques e il C., a quota 4.032 circa, il 29 ag. 1861 avevano inciso le loro iniziali sulla roccia. Appunto nel 1861 era comparso al Breuil, ai piedi del Cervino, l'alpinista inglese Edward Whymper, che, dopo averlo assoldato per il tentativo del 23 luglio 1862, fallito per il cattivo tempo, entrò in concorrenza con il C. stesso, che nel 1864 si era impegnato a Biella con QuintinoSella, ideatore e fondatore del Club Alpino Italiano, a preparare la scalata dal versante italiano del Cervino con l'ingegner Felice Giordano o con lo stesso Quintino Sella. Nonostante una stagione sfavorevole per il cattivo tempo, un giorno del 1864 il C. poté avvisare il Sella della possibilità di scalata; malauguratamente né il Sella né il Giordano erano disponibili e il 1864 trascorse senza nessun tentativo.

Nel 1865, mentre il Whymper tentava ancora di assoldare il C., questi l'11 luglio iniziava i preparativi per il trasporto dei materiali occorrenti, e il 14 luglio con i conterranei Antoine-César Carrel, C. E. Gorret, Jean-Joseph Maquignaz raggiungeva il punto massimo delle scalate precedenti, però a un'ora troppo avanzata per poter compiere in giornata la scalata, che presentava ancora molte incognite; per cui la comitiva ripiegava ad un punto più basso per bivaccare.

Al mattino seguente, 15 luglio, avevano raggiunto il punto del giorno precedente, quando sulla vetta comparvero le figure di sette alpinisti: erano E. Whymper - che vistosi abbandonato dal C. aveva fulmineamente deciso di scalare il Cervino per la cresta svizzera dell'Hörnli - con le guide Michel Croz, Peter Taugwalder e suo figlio, e i compagni occasionali Charles Hudson, lord Francis Douglas, il signor Hadow, tutti inglesi. Sulla via del ritorno, questa cordata subì un gravissimo incidente dal quale si salvarono solo il Whymper e i due Taugwalder.

Rientrati gli italiani al Breuil, scoraggiati, sotto gli incitamenti dell'ingegner Giordano e dell'abate Gorret si riformava una comitiva con il C., Jean-Baptiste Bich, detto Bardolet, Amé Gorret e Agostino Meynet. Partiti il 16 luglio, dopo aver bivaccato alla Gran Torre, il 17 raggiungevano rapidamente la base della Testa del Cervino trovando una via sul versante nord; fermatisi Gorret e Meynet per facilitare il ritorno del C. e di Bich, questi raggiungevano rapidamente la vetta (4.478 metri); ridiscesi, nella stessa giornata pervenivano al posto di bivacco e il 18 agosto rientravano al Breuil. Così, nel giro di tre giorni, la vetta del Cervino, l'ultima montagna di 4.000 metri sulle Alpi non ancora scalata, era stata raggiunta da due versanti, di cui l'italiano senza dubbio il più difficile.

Da quel giorno il C. dedicò molta parte della sua attività alla valorizzazione della via italiana del Cervino. Su proposta del can. Jean-Georges Carrel e su progetto dell'ingegner Giordano, il C. si assunse l'incarico nel 1867 per la costruzione del rifugio alla "Cravate" a 4.114 metri, costato 585,50 lire, somma raccolta con una sottoscrizione fra alpinisti italiani e stranieri e personalità della Valle d'Aosta; anche il C. vi concorse con 10 lire, e così pure molte delle guide di Valtournanche.

La rivalità fra il Whymper e il C. non aveva diminuito la stima del primo per le capacità del secondo; e quando l'alpinista inglese organizzò una sua spedizione alle Ande, volle con sé il C. e Louis Carrel (del ramo di Crétaz). Furono scalati con il Whymper: il 4 genn. 1880 il Chimborazo (6.267 metri), in prima ascensione; il 2 febbraio il Corazon (4.816 metri), in seconda ascensione con il solo Carrel. E quindi, il vulcano attivo Cotopaxi (5.943 metri) il 18 febbraio; il Sincholagua (4.901 metri) il 23 febbraio; l'Antisana (5.705 metri) il 10marzo; il Pichincha (4.787 metri) e il Cayambe (5.789 metri) il 4 aprile; il Sara-Urcu (4.676 metri) il 17 aprile ed il Cotocachi (4.939 metri) il 24 aprile: tutte prime ascensioni. Mentre il Whymper si dedicava a ricerche archeologiche, i Carrel ritentavano il difficile inviolato Iliniza (5.266 metri) con successo, dopo un tentativo fallito con il Whymper. Un successivo tentativo dei tre non riusciva. La campagna alpinistica, durata sei mesi, si chiudeva con la salita del Carihuairazo (5.028 metri) il 29 giugno e la seconda salita del Chimborazo il 3 lug. 1880.

Dal libro matricola si apprende di una salita nel 1884 compiuta su un "monte della Abissinia" non meglio identificato.

Il 26 ag. 1890, di ritorno dalla capanna del Cervino, con l'alpinista Leone Sinigaglia e la guida Carlo Gorret, poco sotto il Colle del Leone, a quota 2.915, dopo aver diretto la sua cordata per sedici ore in mezzo alla tormenta, il C. moriva per collasso.

Al suo nome è stata dedicata la Punta Carrel (tra la Testa del Leone e la Dent d'Hérens, Alpi Pennine, 3.841 metri), su proposta di Luigi Vaccarone; nonché il nuovo rifugio poco distante dalla vecchia capanna "Luigi Amedeo" sulla cresta italiana.

Si contano almeno trentaquattro scalate del Cervino dalla via italiana compiute dal C., che salì tutte le vette del Monte Rosa, il Monte Bianco svariate volte, il Gran Paradiso e molte cime delle Alpi Vallesi.

Tre sono i ceppi dei Carrel, da cui sono discese numerose guide di Valtournanche, di cui molte celebri. Il ramo cosiddetto di Avouil, dal villaggio originario sito tra il capoluogo di Valtournanche e il Breuil (Cervinia), ebbe origine da un Jean Carrel, che ebbe come figli, Jean-Jacques e Barthélemy.

Jean-Jacques, nato il 12 genn. 1806, morto il 9 apr. 1876, fece parte del corpo delle guide di Valtournanche fin dagli inizi; prese parte con il C., che era suo nipote, ai tentativi di scalata al Cervino nel 1857 (prima ascensione della Testa del Leone), del 1861 e del 14 luglio 1865.

Antoine-César, figlio di Jean-Jacques, nato il 21 apr. 1841, morto ad Aosta nel 1914, pur egli guida, prese parte ai tentativi sul Cervino nel 1862 e 1865 e per la via diretta nel 1867; fu iscritto nei ruoli ufficiali il 24 febbr. 1889, ma figurava già sugli elenchi dal 1867; accompagnò ancora Whymper nel 1895. Furono suoi figli: Augusto, Giovanni Giacomo e Leonardo Giuseppe.

Augusto, nacque il 10 nov. 1874 e divenne guida nel 1895, dedicandosi poi alla vita religiosa, e divenendo abate e poi vicario a Châtillon nel 1905, morì il 13 apr. 1917. Nel periodo in cui fu portatore, scalò tutte le vette più importanti della Valtournanche.

Leonardo Giuseppe, nacque il 6 genn. 1890, portatore dal 29 apr. 1908, guida dal 15 maggio 1922, morì il 1º febbr. 1923. Per il lungo periodo di servizio militare poté svolgere solo attività locale dal 1918 al 1922.

Giovanni Giacomo, nacque il 24 luglio 1876; fu nominato portatore il 3 giugno 1896, poi guida dal 29 apr. 1909; morì il 16 febbr. 1936. Svolse attività locale sul Cervino e sul Rosa dal 1907 al 1912, anche con alpinisti di fama, fu richiamato per vari anni in servizio militare nella guerra '15-18, cessando in seguito l'attività. Non compì prime ascensioni.Furono suoi figli Marcel e Louis "il Grande" che divennero entrambi guide.

Louis, detto "il Grande" per la statura, per distinguerlo dall'altro Louis Carrel detto "il Piccolo", nacque il 22 maggio 1903 e compì le sue prime ascensioni percorrendo vie nuove alla Punta Loy, alla Punta Bianca, alla Punta del Cors e alla Punta Maquignaz. Morì nel 1960. Decorato al valore civile per salvataggi in montagna.

Il C. ebbe, tra gli altri, due figli: Leonardo e Jean-Baptiste. Il primo, nato a Valtournanche il 31 ott. 1871, nominato portatore il 20 maggio 1894, e guida il 19 giugno 1899, svolse la sua attività alpinistica fino al 1939, salendo il Cervino cinquantasei volte, e compiendo ascensioni nel gruppo del Monte Rosa e sulle maggiori vette delle Alpi Pennine e Bernesi. Il 10 apr. 1904, con l'alpinista Gabriele De Bottini e l'altra guida di Valtournanche Abele Pession, compiva come primo di cordata la prima salita del Mont Avi od Aü (3.006 metri, Valle d'Aosta) per la cresta sud; nel 1938, a sessantasette anni, compì ancora la salita del Breithorn (4.165 metri). Morì a Cervinia il 24 dic. 1940.

Jean-Baptiste, nato il 7 ag. 1860, fu guida locale dal 13 luglio 1888. Dopo un certo periodo di attività, per motivi familiari si trasferì a St.-Christophe-en-Oisans (Delfinato), dove era parroco l'altro valdostano e celebre alpinista abate Amé Gorret; morì ivi nel 1926.

Un altro ramo dei Carrel ha avuto come capostipite Jean-Pierre-Joseph Carrel, ed è attualmente spento.

Jean-Pierre-Joseph ebbe tre figli: Basilio, George e Jacques-Antoine. Basilio, nato nel 1798, fu padre dell'abate Jean-Pierre, nato il 25 marzo 1826 e morto ad Aosta il 19 ott. 1909. Jean-Pierre risiedette per venticinque anni a Cogne studiandone la zona, fondandovi un osservatorio metereologico (il più elevato in quei tempi), prendendo ampia parte agli studi dell'attivissima Petite Société alpine de Cogne. Scalò in prime ascensioni con l'abate Gorret e con il Baretti il Pic du Retour (18 giugno 1865), il Col di Teleccio (24 ag. 1865), la Torre di Lavina (17 ag. 1866). Con l'abate Gorret scalò la Punta Garin (23 ag. 1866), con J. A. Garth Marshall e Piero Giacosa la Tersiva dal versante sud (19 luglio 1872). L'ultimo dei fratelli, Jacques-Antoine, fu padre di Jean-Baptiste, nato a Valtournanche nel 1812. Jean-Baptiste salì al Cervino il 13 ott. 1867 (seconda ascensione) con la figlia Felicité, fino al colle così denominato in onore di questa.

Altro capostipite dei rami Carrel fu Jean-Baptiste, di Cheneil, una frazione di Valtournanche. Suoi figli furono Jean-Joseph, che continuò il ramo di Cheneil, e Antoine, che prese domicilio nella frazione di Crétaz creando così il ramo omonimo.

Jean-Joseph non fu guida, e nemmeno suo figlio Victor, detto il Pittore. Ma il figlio di questo, Jean-Joseph, fu una delle migliori guide alpine del suo tempo. Nato il 25 giugno 1873, fu nominato portatore il 3 giugno del 1896 e promosso guida il 21 maggio 1907. Morì il 25 febbr. 1947. Svolse una intensa attività dal 1907 al 1930 in Svizzera, sul Monte Bianco e sul Monte Rosa, al Cervino e nelle Graie. Fu la guida dell'alpinista Mario Piacenza, e compì con lui le seguenti prime ascensioni: cresta SO del Cervino, il 20 luglio 1907; salita invernale del Cervino per la via italiana, nel febbraio 1907; crestone SO della Dufour, il 20 luglio 1907; salita invernale della Dent d'Hérens da Prarayé, nel 1907.

Alla dinastia di Antonio stabilita a Crétaz, appartengono Jean-Antoine di Jean-Baptiste, detto Antoine, nato il 17 giugno 1808 e morto il 1º ag. 1876. Guida locale, ebbe due figli, Louis e Pierre. Louis, nato il 3 giugno 1847, guida dal 13 luglio 1888. Morì il 3 dic. 1920. Prese parte con il C. alla spedizione nelle Ande organizzata da Whymper; fu guida di celebri alpinisti: tra i quali Quintino Sella, alla scalata del Cervino del 1877, e Luigi Vaccarone a quella del Cervino del 1881. Fu guida, infine, della prima ascensione femminile al Cervino con Luisa Biraghi nel 1877. Compì le seguenti ascensioni: punte Maquignaz e Carrel con E. Mackenzie, nel 1894; invernale e prima traversata invernale del Cervino con V. Sella, nel 1882; versante NO e cresta SO della punta del Cors con E. e W. Mackenzie, nel 1893; Punta Sella (dalla Valpellina); un colle a sud del Gabelhorn con Whymper il 24 ag. 1874. Suo fratello Pierre, nato il 15 febbr. 1838, morì il 12 maggio 1886.

Fonti e Bibl.: Valtournanche, Registri di stato civile della parrocchia; Biella, Archivio della fam. Sella; Torino, Consorzio guide Alpi Occidentali, Libro matricola, Libretto di guida di J. A. C., p.81 (edito in Riv. mensile del Club Alpino Ital., 1951, p. 215); Ascensione del Gran Cervino dal versante ital., in Boll. del Club Alpino di Torino, 1865, 1, pp. 17-19 (quindi in Riv. mensile del C.A.I., 1965, pp. 438-440); A. Gorret, Première ascension au Mont Cervin, in La Feuille d'Aoste, 10, 24 e 31 ott. 1865 (ora in J. Brocherel, Récits et croquis valdôtains [Aoste 1945], pp. 214-33; F. Giordano, Escursione al Gran Cervino, Torino 1866 (quindi in Riv. mensile del C.A.I., 1963, pp. 105-115); G. Carrel, La vallée de Valtornenche en 1867, Turin 1868, pp. 56-60, 70-73, 87; E. Whymper, Scrambles amongst the Alps 1860-1869, London 1871; Id., The Valley of Zermatt and the Matterhorn [1873], London 1897, pp. 23-26, 30 s., 38-56, 72-91; G. Corona, Al Gran Cervin, Brescia 1875; Id., Ascensione del Chimborazo, in Rass. di Alpinismo (Rocca San Casciano), 1880, n. 3, p. 71; Dal Chimborazo, ibid., n. 4, p. 141; Alpine Notes, in Alpine Journal (Londra), IX (1879-80), p. 489 (notizie sul Chimborazo); E. Whymper, Expedition amongst the Great Andes of the Ecuador, ibid., X, 1880-82, pp. 49-56, 113-122, 185-194, 241-251, 369-377, 425-442; Due guide di Valtournanche, in Boll. del C.A.I.(Torino), XIV (1880), n. 41, p. 134; Conferimento del diploma d'onore alla guida J.A.C., ibid., n. 44, p. 676; ibid., XVI(1882), n. 49, p. 27; R.H. [Budden], Esplor. nelle Grandi Ande, ibid., XV (1881), n. 45, p. 257; L. Sinigaglia, La morte di G. A. C., in Riv. mensile del C.A.I., 1890, pp. 293-297; Id. (notizie varie), pp. 325, 349, 383, 404, 413, 445; 1891, pp. 33, 46, 76, 107, 139, 205, 266, 317; L. Vaccarone, J.A.C., in Boll. del C.A.I.(Torino), XXIV (1890), n. 57; p. 43; E. Whymper, Travels amongst the Great Andes of the Ecuador, I-II, London 1892, passim (recens. di W. C. S., in Alpine Journal, XVI[1892], pp. 177 s.); Id., Supplementary Append. to Travels amongst the Great Andes, London 1991, passim; E. Whymper in den Anden, in Mitteil. des Oesterreich. Alpenvereins, 1893, pp. 269 s.; (notizie varie), in Riv. mensile del C.A.I., 1896, pp. 253, 306; E. Whymper, Mountaineering outside Europe. The Andes, in Travel (London), 1898, p. 551; G. Rey, IlMonte Cervino, Milano 1904, pp. 97-153; G. Bobba, Monte Cervino, Monza 1924, pp. 11, 32, 38, 44; C. Haensel, La lutte pour le Cervin, Genève s.d. (ma 1930), pp. 22-77, 1184-189; Deutsch-Oesterr. Alpenverein, Alpines Handbuch, Leipzig 1931, pp. 364, 366-69, 371, 373, 381 s., 388, 390, 399; E. Whymper, Scalate nelle Alpi, Torino 1932, pp. 25, 29, 41-43, 54-60, 62-64, 71-87, 200-203, 229-239, 244-250; G. Brocherel, Docc. ined. sulla prima scalata del Cervino, in Riv. mensile del C.A.I., 1939, pp. 196-200; Die Erstesteigung des Iliniza, in Bergsteiger (München), 1941, p. 45; F. Cavazzani, Uomini del Cervino, Milano 1946, pp. 11-106; A. Viriglio, J.-A.C., Bologna 1948; Id. (notizie varie), in Riv. mensile del C.A.I., 1948, p. 427; C. Gos, Le Cervin, Paris 1948, pp. 33-41, 51-57, 76, 103-106, 112-117, 164-175, 205-210, 213 s., 229-238, 238-296; G. Mazzotti, Grandi imprese sul Cervino, Milano 1950, pp. 103-107; (notizie varie), in Riv. mensile del C.A.I., 1951, p.215; G. Bertoglio, ICarrel di Valtournanche, in Scàndere, Annuario della Sezione C.A.I., Torino, Torino 1951, pp. 83-88; E. Castiglioni, Guide ital. nelle Ande, in Club Alpino Ital. - Touring Club Ital., Alpinismo italiano nel mondo, Milano 1953, pp. 319-322, 327; A. Garobbio, Scoperta e conquista delle Alpi Milano 1955, pp. 146-173; A. Virgilio, J.-A. C., in H.De Segogne, et J. Couzy, Les alpinistes célèbres, Paris 1956, p. 82; F. Cavazzani, La Valle del Cervino, Milano 1962, pp. 17, 98, 103, 113, 115, 117, 168, 185, 192, 194, 265; Club Alpino Ital. 1863-1963, I cento anni del C.A.I., Milano 1963, pp. 14, 21, 420; A. Bernardi, Il Gran Cervino, Bologna 1963, pp. 92, 136-146; F. Boffa, Il Cervino, in Riv. mensile del C.A.I., 1965, pp. 461-484; M. Fantin, Cervino 1865-1965, Bologna 1965, pp. 69-71; A. Bernardi, J.-A. C., Milano 1965; W. Schmid, Le Cervin et les hommes, Lausanne 1965, pp. 20-42, 59-66, 75 s.; A. Lunn, Matterhorn centenary, London 1965, ad Ind.;G. Rébuffat, Cervino cima esemplare, Bologna 1966, pp. 93-1043, 113-116, 136-142; M. Fantin, Italiani sulla montagne del mondo, Bologna 1967, pp. 209 s.; Id., Alpinismo ital. nel mondo, Bologna 1972, pp. 171, 609-611, 616, 973; A. Peyrot, La Valle d'Aosta nei secoli, Torino 1972, pp. 370, 427, 434, 458.

CATEGORIE
TAG

Club alpino italiano

Leone sinigaglia

Felice giordano

Edward whymper

Mario piacenza