CATTEDRA AMBULANTE DI AGRICOLTURA

Enciclopedia Italiana (1931)

CATTEDRA AMBULANTE DI AGRICOLTURA

Enrico Fileni

. Le cattedre ambulanti di agricoltura sono un istituto tipicamente italiano, propugnato in varia forma da agronomi e in diversi congressi a cominciare da quello di Pisa del 1839, e poi voluto da molti agricoltori fra i più evoluti di diverse regioni, desiderosi d'istruirsi maggiormente e di applicare nelle proprie aziende i nuovi portati della scienza agricola.

Dopo varî tentativi di breve durata fatti per iniziativa delle amministrazioni provinciali di Ascoli-Piceno nel 1863 con Nicolò Melloni, di Rovigo nel 1870 col Landriani e nel 1888 con Piergentino Doni, e di altre provincie, l'idea della cattedra ambulante agraria si concretò e prese forma meglio definita nel 1890 appunto a Rovigo con Tito Poggi, che fu chiamato a dirigerla. A quella di Rovigo fecero seguito immediatamente quelle di Parma (1892), Bologna (1893), Mantova e Novara (1895), Cremona e Rimini (1896); Aquila, Cuneo, Macerata, Piacenza, Venezia e Vicenza, ecc. (1897), tutte dovute a iniziativa privata e di enti locali. In Basilicata, Calabria e Sardegna, invece, furono potute istituire solamente per iniziatìva governativa e precisamente con le leggi speciali rispettivamente del 1904, del 1906 e del 1907.

Il favore incontrato dalle cattedre ambulanti fra gli agricoltori e i risultati conseguiti furono tali che non solo esse vennero istituite in tutte le provincie, ma fin dal 1901 si cominciarono a creare sezioni specializzate presso la sede stessa della cattedra e sezioni ordinarie nei più importanti centri rurali di molte provincie.

Oggi si hanno in funzione complessivamente 92 cattedre provinciali con sede nei capoluoghi delle provincie, e circa 550 sezioni, 90 delle quali specializzate. A ogni cattedra è preposto un direttore, laureato in scienze agrarie, coadiuvato da uno o più assistenti, pure laureati, e da uno o più esperti (periti agrarî) licenziati dalle scuole pratiche o medie di agricoltura; a ogni sezione è preposto un reggente, laureato in scienze agrarie; qualche volta anch'esso coadiuvato da un esperto e più raramente da un assistente. Complessivamente il personale delle cattedre in carica al 1° gennaio 1930 ammonta a 797 tecnici, fra laureati e periti agrarî.

All'inizio le cattedre ambulanti furono amministrate con piena indipendenza da commissioni costituite dai rappresentanti degli enti che contribuivano alle spese per il loro mantenimento; ossia, di solito, il Ministero dell'agricoltura, amministrazioni provinciali, comizî e consorzî agrarî, associazioni agrarie, istituti di credito, ecc., i quali venivano a costituire un consorzio volontario e di fatto, il cui funzionamento e quello della cattedra rispettiva erano disciplinati da regolamenti che ogni commissione redigeva per proprio conto. Di qui norme e condizioni assai diverse da cattedra a cattedra. Accadeva inoltre spesso che in una stessa provincia sorgessero indipendenti l'una dall'altra, due e più cattedre ambulanti. Perciò man mano che le cattedre aumentavano di numero si faceva sentire la necessità d'un ordinamento di carattere generale.

A cominciare dal 1906 il governo dettò norme sempre più particolareggiate intese a dare riconoscimento e base giuridica ai consorzî per il mantenimento delle cattedre stesse.

Con legge del 13 luglio 1907, n. 513, le Cattedre ebbero un primo assetto e riconoscimento giuridico nella forma di consorzî volontarî fra stato, provincie, comuni, enti diversi; con regolamento ministeriale del 31 agosto 1916 furono dettate alcune norme per il loro funzionamento, e con decreto-legge 27 novembre 1919 si diede un primo ordinamento continuativo ai consorzî con obbligatorietà di contributi da parte del governo e delle provincie, si migliorarono le norme per le nomine del personale e si provvide allo stato giuridico ed economico di esso. Altri decreti importanti furono emanati dal 1923 al 1926 e tutti infine furono coordinati e integrati con il r. decreto-legge del 6 dicembre 1928, n. 3433

Le cattedre sono riconosciute enti pubblici autonomi consorziali aventi personalità giuridica e sottoposti alla vigilanza del Ministero dell'agricoltura. Inoltre, su conforme decisione del dicembre 1926 del Ministero delle corporazioni, le cattedre debbono considerarsi enti parastatali, agli effetti dell'art. 3,1° capoverso del r. decr. 1° luglio 1926, n. 1170. Funziona anche, presso il Ministero dell'agricoltura, un patronato per gli orfani del personale.

Secondo l'art. 3 del ricordato decreto 6 dicembre 1928, le cattedre ambulanti di agricoltura hanno il còmpito di diffondere l'istruzione tecnica fra gli agricoltori, di promuovere in ogni ramo il progresso dell'agricoltura e disimpegnare i servizî agrarî che loro vengano attribuiti dallo Stato e dal Consiglio provinciale dell'economia, nei limiti delle facoltà a questo date dalla legge.

La spesa totale per il mantenimento delle cattedre è calcolata attualmente (ottobre 1929) in circa L. 25.500.000, conferita per 16 milioni dallo Stato.

In data 1° febbraio 1929, con decreto del governatore, fu deliberata la istituzione di due cattedre ambulanti di agricoltura per la Tripolitania.

L'attività complessivamente spiegata dalle cattedre ambulanti di agricoltura nel regno, dal loro sorgere ad oggi, è stata in ogni campo notevolissima e ha potentemente contribuito al progresso dell'agricoltura nazionale.

Bibl.: Oltre alle relazioni annuali pubblicate da molte cattedre, v. E. Fileni, Sviluppo delle cattedre ambulanti di agricoltura in Italia. Comunicazione al XIII Congresso internazionale di agricoltura, Roma 1927, con la bibliografia completa sull'argomento.

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