CAVALLERIZZA

Enciclopedia Italiana (1931)

CAVALLERIZZA (fr. manège; sp. picadero; ted. Reitschule; ingl. riding-school)

Renato FABBRICHESI
Carlo DE MARGHERITA

Locale che serve all'insegnamento dell'equitazione e che consiste in grandi tettoie chiuse o in recinti scoperti. Può avere scopi militari, o soltanto di semplice ammaestramento di cavalli (maneggio), oppure, infine, scopo pubblico o privato di scuola.

Varia di grandezza, che però va generalmente, per quelle coperte, da un massimo di m. 52,50 × 21 a un minimo di m. 38 × 18. Il suolo di esse è formato da uno strato, alto circa cm. 20, di ghiaia minuta compressa, sulla quale viene disteso uno strato, di cm. 30 circa, di segatura omogenea di legno di essenza forte. In talune cavallerizze, si è pero preferito disporre un sottofondo di ciottolato o di battuto di calcestruzzo, e di sovrapporvi uno strato di segatura, per conseguire maggiore compattezza. Le pareti vengono rivestite fino a m. 2,20 d'una speciale zoccolatura detta ginocchiella, composta di tavole di larice o di quercia, inclinata in alto verso l'esterno del 12%, sui lati lunghi del rettangolo della sala e del 16% sui lati corti.

Le cavallerizze di grandi dimensioni sono dotate di due gallerie di osservazione sopraelevate, poste in corrispondenza di ogni estremità, larghe circa un metro; quelle minori hanno invece una sola galleria. I muri di sponda sono alti da m. 7,30 a 9,50, e spessi da m. o,70 a 0,90, secondo le dimensioni generali del fabbricato; le porte per i cavalli si tengono larghe m. 2,00 e alte 4,00 e per le finestre viene fissato il parapetto a m. 2,50 circa dal pavimento. Dette finestre, di m. 2,00 × 3,50 circa, hanno l'interasse di non oltre m. 6,00 lungo i lati maggiori della sala e sono munite di sportelli a ribalta, che vengono manovrati dal basso con aste metalliche snodate.

Le cavallerizze per le caserme sono generalmente composte di due maneggi, uno per i militari di truppa e uno, più piccolo, per gli ufficiali. Alle estremità del grande rettangolo della sala, vengono disposti i locali accessorî (stanze per gli ufficiali, per l'istruttore, le gallerie di testa, la scuderia per i cavalli in attesa, ecc.).

Le cavallerizze scoperte si circondano con alti alberi e si congiunge la pista con altro spazio scoperto a uso di palestra; un semplice steccato può servire di delimitazione del terreno, di solito rettangolare, sistemato a pista mediante un grosso strato di sabbia, sul terreno ben battuto.

La pista è resa, quanto meglio è possibile, orizzontale. In ogni modo vi è sempre da lamentare l'inconveniente di non poterla usare durante i tempi piovosi. Per contro, le cavallerizze coperte si possono usare in qualunque stagione e con qualunque tempo, se riscaldate, e siccome l'uso delle cavallerizze, specialmente militari, deve essere continuo, così ad ogni cavallerizza scoperta è bene ne sia annessa una coperta. Al riscaldamento si provvede in modo vario; però è consigliabile il sistema rappresentato nella fig. 2. Per l'illuminazione valgono i consueti impianti elettrici con globi diffusori appesi al soffitto o alle travi dell'ossatura del coperto.

Durante il giorno, le cavallerizze coperte possono prendere luce oltre che dalle finestre alte laterali, anche da ampi lucernarî, particolarmente utili quando la sala sia molto larga, per diffon dere la luce uniformemente. Se la sala è di dimensioni ridotte, può essere coperta con soffitto piano o centinato, costruito di gesso armato, per conseguire leggerezza e sicurezza; con tale mezzo viene a crearsi una soffittatura coibente, utile tanto per l'inverno quanto per l'estate. In questo caso l'illuminazione dall'alto è ottenuta con velario nel soffitto, oppure mediante trombe che dal soffitto stesso salgono ai lucernarî del tetto. La struttura di quest'ultimo assume notevole importanza quando la larghezza libera della tettoia supera i 20 metri; conviene allora ricorrere alle incavallature metalliche o di calcestruzzo armato.

Quello che si è detto per le cavallerizze militari, si dice pure per quelle private o d'uso civile; si dispongono cioè locali varî; guardaroba e spogliatoi per uomini e per signora, con annessi gabinetti di toletta; un locale per l'istruttore e per armadio farmaceutico; un locale con letto di cura per eventuale ammalato non trasportabile per ferite o lussazioni; un magazzino per gli attrezzi occorrenti nelle esercitazioni, la selleria, la scuderia, la rimessa, il locale per lo stalliere, ecc. Detti locali possono essere ricavati in corpi aggiunti al fabbricato, ma per ragioni di economia e di servizio, si possono anche ricavare sotto alle tribune poste alle testate della sala o anche lungo i lati maggiori della pista: in tal caso le tribune debbono avere larghezza non superiore a m. 3. In uno dei lati minori della pista, conviene disporre uno specchio, con lo scopo di farvi mirare il cavaliere, affinché rettifichi la sua posizione a cavallo, quando non corrisponda a quella indicatagli dall'istruttore.

Nelle cavallerizze private, si annettono speciali rimesse e scuderie.

Talvolta i fabbricati per cavallerizze assumono importanza notevole, per essere dotati di sale apposite per i frequentatori sportivi, appassionati di cavalli. Un esempio del genere, di carattere privato, è offerto dalla scuola di equitazione Shavel a Vienna, alla quale è annesso un "casino" con quattro grandi sale per i soci e con altri locali. Altro esempio di cavallerizza privata è fornito da quella costruita nell'isola Grande-Jatte, sulla Senna, di cui la fig. 3 dà le piante del pianterreno.

In alcune cavallerizze la pista, anziché a livello del terreno, viene disposta al primo piano; in tal caso i cavalli vi accedono per mezzo di rampe, e le scuderie sono ricavate al pianterreno sotto la pista e in parte sotto altri locali del primo piano. In questo caso il solaio della pista si sorregge con i sostegni delle divisioni delle poste della scuderia, e il suolo viene formato con uno strato d'argilla compressa, grosso cm. 30, sopra il quale si distende la segatura di legno forte, in strato alto cm. 10.

Uno dei primi esempî di moderna cavallerizza fu quella elevata dal Quarenghi sugl'inizî del secolo scorso a Carskoe-Selo.

Bibl.: L. Klasen, Gebäude für militärische Zwecke, Lipsia 1890; E. Pellicciari, Manuale di equitazione, Bologna 1926; D. Donghi, Manuale dell'architetto, II, parte 1ª, Torino 1927.

Cavallerizze militari. - Le cavallerizze militari sono frequenti nei paesi settentrionali, dove il lungo inverno con abbondanza di nevi e geli le rende quasi indispensabili per l'addestramento delle reclute di cavalleria e di artiglieria.

In tutte le città sedi di reggimento di cavalleria e di artiglieria campale leggiera vi sono cavallerizze militari di ampiezza ragguardevole.

Gioverà ricordare la maggiore cavallerizza d'Italia, sita in Pinerolo, che costruita nel 1910 per servizio della scuola di cavalleria e intitolata al Maggiore Federico Caprilli, rinnovatore dell'equitazione militare italiana, misura in lunghezza m. 79.30 e in larghezza m. 34.60.

È meritevole altresì di menzione la magnifica cavallerizza di Vienna, la Spanische Hofreitschule, vanto della corte degli Asburgo che fu curata dall'imperatore Leopoldo I nella seconda metà del '600 e sorge fra l'ingresso principale dell'antica reggia e la Biblioteca di Corte.

La cavallerizza accolse fra le sue mura le mense a cui si assisero i membri del famoso congresso di Vienna nel 1815, e, trasformata in aula politica, essa ospitò nel 1848 il primo Parlamento austriaco. L'attuale Repubblica austriaca ha ivi mantenuta la vecchia Alta Scuola di equitazione spagnola.

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