Cellula somatica

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

cellula somatica

Antonino Forabosco

Cellula appartenente alla linea somatica. Le cellule somatiche si distinguono dalla linea germinale sin dalle primissime fasi dello sviluppo embrionale e, differenziandosi per morfologia e funzione, daranno vita a tutti gli altri tessuti dell’organismo. Le cellule somatiche si moltiplicano esclusivamente per mitosi e hanno costantemente un complemento cromosomico diploide in quanto il corpo degli animali si forma nella fase diploide del loro ciclo vitale. Il concetto di cellula somatica nasce con la teoria di Weismann o della ‘continuità del plasma germinale’. Secondo questa teoria negli organismi pluricellulari sono presenti due linee cellulari distinte per compiti e destino biologico: la linea delle cellule germinali, che compongono il ‘germe’, e alla quale è assegnato il compito di perpetuare la specie, e la linea delle cellule somatiche, che compongono il corpo o ‘soma’ degli organismi. Le prime sono immortali, mentre le cellule somatiche sono destinate a invecchiare e quindi a perire. Questa teoria mantiene pienamente la sua validità per gli animali pluricellulari superiori. Le cellule somatiche, oltre ad acquisire la mortalità, si differenziano e si integrano strutturalmente e funzionalmente fra loro, nonché per durata di vita, coerentemente con le necessità derivate dalla costituzione del corpo pluricellulare. Senza queste caratteristiche il corpo del pluricellulare non potrebbe formarsi. Infatti, si disgrega non appena esse vengono meno, come si ha nel caso dei tumori maligni. Le mutazioni che compaiono nelle linee somatiche – le mutazioni somatiche – non sono ereditabili e quindi trasferibili alla prole, ma si estinguono con la morte dell’organismo nel quale sono avvenute.

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