Celti (lat. Celtae)
Si individuano con il nome di C. alcune popolazioni appartenenti a uno stesso gruppo linguistico di famiglia indoeuropea che, provenienti dall’Asia, all’inizio del 2° millennio a.C. si stanziarono nelle regioni danubiane e renane. Da qui, dopo aver dato vita a sviluppate forme di cultura (cultura di
Dalla fine del 3° sec. a.C. sono designati Celtiberi i popoli della Spagna centrale; nelle fonti più attendibili, il nome è limitato però agli abitanti della parte orientale dell’altopiano: Arevaci e Pelendoni, Belli, Titti, Lusoni. La loro origine e struttura etnica ha dato luogo a lunghe discussioni; secondo alcuni sarebbero C. penetrati nel territorio degli Iberi; secondo altri, Iberi penetrati da E in territorio celtico, o anche Iberi stanziati in quel territorio prima delle invasioni celtiche. Rudi e bellicosi, i Celtiberi furono sottomessi da Catone nel 195 a.C., ma si ribellarono più volte contro i Romani.
L’arte dei C. si è manifestata con caratteri propri nei territori in cui i C. si stanziavano. È stata distinta in due periodi storici, che corrispondono al periodo finale dell’età del Bronzo e all’età del Ferro: il periodo di Hallstatt (9°-5° sec. a.C.) e quello di La Tène (5°-1° sec. a.C.). Nel corso del 2° sec. a.C. tra i
Le lingue celtiche costituiscono una famiglia di lingue indoeuropee, cui appartengono l’irlandese, lo scozzese e il dialetto dell’isola di Man, il gallese, il cornovagliese e il bretone (gruppo britannico o meridionale). Nell’antichità a queste lingue, qualificate insulari, si aggiungeva il celtico continentale o gallico, parlato in Gallia,
Dal 2° sec. a.C. i C. conobbero
La letteratura gaelica d’Irlanda si svolge dal 7° al 17° sec., quando con G. Keating (m. 1650) si chiude il periodo antico della letteratura irlandese. Il ciclo degli Ulati dà la massima manifestazione dell’epica irlandese con la Táin bó Cualnge («Razzia delle mucche di C.»; redazione definitiva fissata nel 7° sec.). Mentre il ciclo dell’Ulster fu fissato prima delle invasioni del 9° sec., quello di Leinster si sviluppa nell’11° fino al 18°. Il ciclo degli Ulati, che offre la massima manifestazione dell’epica irlandese, è fissato nel 7° sec., il ciclo dell’Ulster prima delle invasioni del 9° sec. e il ciclo di Leinster dall’11° al 18° secolo. Forma originaria dell’epica irlandese è la prosa e solo in cicli più recenti appaiono passi poetici. La passione per l’epos nazionale si avvicinò gradualmente all’interesse storico, documentato da tre grandi raccolte annalistiche (dal 7° sec. al 17°). La cronaca più antica, Annali di Tigernach, reca notizie dal 305 a.C. all’11° secolo. Per la letteratura gaelica di Scozia, il più antico documento linguistico è un vangelo latino con annotazioni (11° o 12° sec.) in un irlandese un po’ diverso da quello d’Irlanda. Nel 18° sec. la poesia popolare scozzese assurse a fama continentale e se ne cercarono le fonti, specie dopo le polemiche sull’autenticità dei poemetti epici di J. Macpherson, attribuiti a
La letteratura dei C. del gruppo britannico s’ispirava, per la saga eroica e la lirica guerriera, alle lotte contro i Sassoni invasori (dal 5° sec. in poi), manifestandosi attraverso i leggendari bardi del 6° secolo. L’autore più antico di epoca accertabile è Gildas, storico che, intorno al 540, scrisse, ancora in latino, De excidio Britanniae. Parte importante nelle tradizioni cimriche ebbero i