CERIGO

Enciclopedia Italiana (1931)

CERIGO (Κύϑηρα, Cythēra; A. T., 82-83)

Giulio IACOPI
Doro LEVI
Roberto Cessi

Isola della Grecia, l'antica Citera, situata a mezzogiorno del Peloponneso, di forma romboidale, con 284 kmq. di superficie. È una prosecuzione del Taigeto, ed è costituita essenzialmente di scisti cristallini e di calcari. L'interno, montuoso, si eleva fino a 506 m.; sulle coste, quasi dappertutto scoscese, con pochi approdi, si aprono varie grotte ricche di stalattiti bellissime. Ha clima molto dolce (temperatura media del gennaio, 11°; del luglio, 25°,9; precipitazioni annue, 564 mm.), ma non molto salubre a causa della malaria.

La vegetazione arborea dell'isola, ridotta in prossimità dei corsi d'acqua, si limita a pochi esemplari di platani, castagni, olmi, cipressi, acacie; c'è inoltre qualche palma isolata. Poverissima è la fauna. L'isola produce un po' di grano e d'orzo, vino, olio, formaggio, miele. Nell'antichità vi si pescavano anche le conchiglie della porpora. L'esportazione si avvia verso il Pireo. Gli abitanti sono attualmente circa 13.000. Capoluogo dell'isola, che forma un'eparchia della Laconia, è Kýthēra, sulla costa meridionale.

Storia. - L'importanza dell'antica Citera consiste nella sua posizione strategica sulla via dei grandi traffici dal continente, attraverso Creta, verso il Mediterraneo orientale e la costa dell'Africa, tuttavia la povertà dell'isola e la mancanza di porti e di strade non le hanno permesso di ottenere mai una potenza propria.

La città principale, o città alta, nell'antichità, era situata presso l'attuale Paleopoli, dove si conservano ancora piccoli tratti della cinta; il porto di questa, o "la citta di mare", era Scandia, probabilmente nella baia di Avlémona, a circa 1/2 km. di distanza dalla prima. I Fenici avrebbero fondato nell'istila una filiale del santuario di Astarte di Ascalona, introducendo cosi in Grecia, come attesta anche Erodoto, il culto di Afrodite Urania. Presso Citera, a ogni modo, secondo la tradizione greca, la dea sarebbe nata dal mare.

II culto di Afrodite rimase per tutta l'epoca classica il principale dell'isola; del santuario si sono volute riconoscere sparse rovine presso la cappella di Hágios Kosmãs non lungi da Paleopoli.

Un vaso di marmo rinvenuto presso Scandia appartiene ancora alla civiltà cicladica; ma due tombe micenee contenenti oggetti del Medio e del Tardo Minoico dimostrano con tutta sicurezza l'alta antichità cui risale l'abitazione dell'isola, e l'importanza che essa ha avuto fin d'allora come ponte di transizione fra Creta e il Peloponneso. ln epoca storica Cerigo partecipò alle vicende della vicina Cinuria; appartenuta dapprima ad Argo, verso il 600 a. C. fu ridotta in comunità di perieci da Sparta, che vi inviava nel sec. V ogni anno un apposito magistrato (citerodica). Conquistata una prima volta nel 456-5 a. C. dall'ateniese Tolmide, fu presa di nuovo al principio della guerra del Peloponneso da Nicia, con l'aiuto del partito avverso a Sparta; ma, per la sua grande importanza strategica, alla pace di Nicia fu richiesta e riottenuta da Sparta; la restituzione di fatto tuttavia non avvenne. Tornata durante l'ultima parte della guerra peloponnesiaca nelle mani di Sparta, fu ripresa da Atene, ma certo per poco, nel 393 a. C.; dopo di che scarseggiano le menzioni antiche sulle sorti dell'isola.

Acquistata e perduta dal governo veneto insieme con Candia, Cerigo costituì, sul confine dell'Ionio all'imboccatura dell'Egeo, un'appendice del sistema politico e militare cretese, del cui regno fece parte, seguendone le vicende. Con l'isola di Cerigotto, la sua importanza derivò più dalla dislocazione strategica che dal valore economico.

Bibl.: Bürchner-Maull, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., XII, col. 207 segg.; Veludo, Cronaca inedita di Cerigo, Venezia 1864; Spada, Ricordi dati al Provveditore di Cerigo dal capit. Nicolò Pellegrini, Venezia 1872; O. Riemann, Recherches archéologiques sur les Îles Ioniennes, Cerigo, Parigi 1879-80; Leonhard, Die Insel Kythera, Gotha 1899 (Ergänzungsheft 128 alle Petermanns Mitteilungen); Andreadis, Περὶ τῆς οἰκονομικῆς διοικήσεως τῆς ἐπτανήσου ἐπὶ Βενετοκτατίας, Atene 1914; Staïs, in 'Αρχ. Δελτίον, I (1915), p. 191 segg.

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