DE LOLLIS, Cesare

Enciclopedia Italiana (1931)

DE LOLLIS, Cesare

Umberto Bosco

Critico e scrittore, nato a Casalincontrada (Chieti) il 14 settembre 1863. Nominato nel 1891 professore di lingue e letterature neolatine all'università di Genova, passò nel 1905 a quella di Roma, per insegnarvi prima le letterature francese e spagnola moderne e, dal 1918, lingue e letterature neolatine. Partecipò volontario alla guerra italo-austriaca e fu decorato al valore. Morì a Casalincontrada il 25 aprile 1928.

Dopo alcuni lavori strettamente filologici, diede la monumentale edizione degli Scritti di C. Colombo, che fissa i momenti principali della vita e i lineamenti più importanti della figura del grande navigatore in modo così fermo, che le posteriori ricerche non hanno innovato gran che, e, desunta da essa, una biografia di Colombo che è modello di rigorosa e vigorosa volgarizzazione. Nella seconda e più importante fase della sua attività, il De L. si occupò di studî di critica letteraria. Padrone delle più importanti lingue e letterature moderne, non superficiale conoscitore delle classiche, egli volse la sua attenzione soprattutto a Goethe, Platen, Heine, Heyse, Hauptmann fra i Tedeschi; ai lirici dugenteschi e a qualche poeta ottocentesco tra gli Spagnoli, ma specialmente al Cervantes minore; alla Pléiade, allo Chateaubriand, ai romantici e ai parnassiani tra i Francesi; e della letteratura italiana indagò con speciale predilezione e novità di risultati la poesia dell'Ottocento. La sua originaria preparazione lo portò a dare sempre gran peso all'indagine linguistico-stilistica, mentre il concetto che egli si era fatto della cultura lo condusse a fare di essa il centro vivo della storia letteraria. L'opera sua maggiore è forse La Cultura, rivista fondata nel 1882 da R. Bonghi, che il De L. diresse nelle sue varie serie, prima insieme con altri (La Cultura, 1907-1912; La Nuova Cultura, 1913) e poi da solo (Rivista di cultura, 1920-21, di nuovo La Cultura dal 1921 in poi). In essa egli non si stancò mai di combattere, con le sue doti non comuni di scrittore e di polemista, contro l'enciclopedismo facilone, il tecnicismo e la specializzazione angusti e deformatori, la letteratura di propaganda: contro, cioè, tutto quello che gli sembrava allontanasse la cultura dal fine umanistico che egli le assegnava, di permeare ed elevare la viva vita.

Scritti principali: Dei raddoppiamemi postonici, in Studj di fil. rom., I (1884), pp. 407-424; Cantigas de amor e de maldizer di Alfonso el Sabio re di Castiglia, ibid., II (1887), pp. 31-66; Scritti di C. Colombo, Roma 1892-94; C. Colombo nella leggenda e nella storia, Milano 1892 (2ª ed., ivi 1895; 3ª ed., Roma 1923); Vita e poesie di Sordello di Goito, Halle 1896; Pro Sordello de Godio, milite, in Giorn. stor. d. lett. ital., XXX (1897), pp. 125-207; Sul canzoniere di Chiaro Davanzati, Torino 1898; Gerardo Hauptmann e l'opera sua letteraria, Firenze 1899; Saggi di letteratura francese, Bari 1920; Crusca in fermento, Firenze 1922; Cervantes reazionario, Roma 1924; Chi cerca trova, ovverosia colui che cercò l'Asia e trovò l'America, Roma 1925; A. Manzoni e ai storici liberali francesi della Restaurazione, Bari 1926; Reisebilder e altri scritti, a cura di B. Croce, Bari 1929; Saggi sulla forma poetica italiana dell'Ottocento, a cura di B. Croce, Bari 1929. Il C. Colombo, primo volume di una progettata riedizione degli Scritti del De Lollis, è in corso di stampa (1931).

Bibl.: Cfr. La Cultura, VII, novembre-dicembre 1928.

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