ZILIOLI, Cesare

Enciclopedia dello Sport (2004)

ZILIOLI, Cesare

Ferruccio Calegari

Italia • Stagno Lombardo (Cremona), 21 aprile 1938 • Specialità: Kayak

Nel 1956 entrò nella Canottieri Bissolati di Cremona, prima come canottiere e poi come canoista. Nel 1958 conquistò ad Auronzo due titoli nazionali juniores in K1 sui 1000 m e nella gara di fondo. Nello stesso anno fu campione anche in K1 seniores sui 10.000 m ed esordì ai Mondiali di Praga con un interessante undicesimo posto in K1 sui 10.000 m. L'anno successivo fu arruolato nella Guardia di finanza e proseguì l'attività tra i giallo-verdi, imponendosi ai campionati assoluti in K2 sui 500 e sui 1000 m, in coppia con A. Schiavi. Successivamente si confermò come il più forte canoista italiano anche nelle competizioni internazionali. Nel 1960, alle Olimpiadi di Roma, fu finalista (nono posto) in K1 sui 1000 m, mentre il team della staffetta 4x500 m non ebbe accesso alla finale. Al termine del servizio militare, nel 1962, rientrò a Cremona e fu tesserato nella Canottieri Baldesio, per la quale nello stesso anno vinse i titoli nazionali di K1 sui 500, sui 1000 e sui 10.000 m, nonché quello di K2 sui 500 m (con R. Amighini) e sui 1000 m (con N. Marini). Negli anni successivi, conseguì vari successi e divenne famoso anche per la sua generosità, per un episodio avvenuto ai Mondiali di Jaice (Bosnia) del 1963 nella gara di K2 sui 10.000 m. Zilioli era in coppia con Cesare Beltrami e avevano discrete possibilità di successo (l'anno precedente all'Internazionale di Essen, che sostituiva i Mondiali sospesi per ragioni politiche, si erano classificati secondi); al primo giro di boa abbordò l'equipaggio ungherese di Sollosy e Fabian, che perse la pagaia; con gesto istintivo Zilioli la recuperò e la rilanciò ai legittimi proprietari che vinsero, mentre gli azzurri finirono soltanto al settimo posto per la rottura del timone. Dopo la premiazione, Fabian si tolse dal collo la medaglia e la donò a Zilioli, il quale per il suo gesto, alcuni anni dopo, fu insignito dal Panathlon international del premio Fair play, intitolato al barone Pierre de Coubertin. Alle Olimpiadi di Tokyo del 1964 arrivò sesto sia in K2 sui 1000 m (con Beltrami) sia in K4; alle Olimpiadi del Messico del 1968 fu ottavo in finale in K2, nella stessa formazione. In quell'arco di tempo aveva fatto incetta anche di titoli nazionali.

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