CGH (Comparative genomic hybridization)

Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)

CGH (Comparative genomic hybridization)

Stefania Azzolini

Tecnica molecolare che permette di analizzare l’intero genoma di un individuo con un solo esperimento. La CGH sfrutta la differente competizione di legame di due DNA genomici con cromosomi metafasici non marcati e appartenenti a un soggetto sano. Questo processo è chiamato, in citogenetica, ibridazione in situ su cromosomi. I due DNA genomici, che servono per ibridare i cromosomi, derivano uno da un genoma sano (che costituisce il riferimento), mentre l’altro dal genoma del paziente da esaminare. I due DNA sono marcati con due fluorocromi differenti per permetterne la successiva individuazione. L’intensità della fluorescenza è quantificata da particolari analizzatori di immagine che calcolano e confrontano i segnali emessi dal DNA campione e dal DNA di riferimento. Questa tecnica permette, quindi, di rivelare tutte le possibili anomalie di un corredo genetico, come per es. le regioni con delezioni o amplificazione genica e i riarrangiamenti sia intra- sia inter-cromosomici. Inoltre, viene usata anche nelle indagini di citogenetica classica che non riescono a rilevare particolari difetti cromosomici, e questo con una sola operazione di ibridazione. Nonostante l’elevata sensibilità e l’indubbia efficacia, la tecnica presenta alcuni limiti, come una bassa risoluzione per le regioni che presentano delezioni e amplificazioni, a causa della variabilità morfologica dei cromosomi. Inoltre è poco sensibile nell’identificare anomalie cromosomiche presenti solo in alcune popolazioni cellulari. La CGH tradizionale è stata seguita negli ultimi anni dalla tecnica dell’array CGH. Con questa nuova tecnica molecolare, viene utilizzata una matrice con cloni BAC (cromosomi batterici artificiali) o PAC (cromosomi artificiali del fago P1) al posto dei cromosomi metafasici da ibridare. Questi cloni corrispondono ai loci specifici di ogni singolo cromosoma e arrivano a coprire l’intero genoma umano. Attraverso tali cloni è possibile individuare un’alterazione genetica in un paziente, con velocità e precisione significativamente maggiori rispetto ad altre tecniche.

Citogenetica

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