BRACKETT, Charles

Enciclopedia del Cinema (2003)

Brackett, Charles

Marzia G. Lea Pacella

Sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, nato a Saratoga Springs (New York) il 26 novembre 1892 e morto a Hollywood il 9 marzo 1969. La sua fine sensibilità di autore, le doti di mediatore, nonché i fortunati incontri artistici con il regista Billy Wilder e con gli sceneggiatori Walter Reisch e Richard L. Breen, permisero a B. di ottenere importanti successi e di vincere quattro premi Oscar: i primi due nel 1946 per The lost weekend (1945; Giorni perduti) di Wilder, nella doppia veste di sceneggiatore e produttore; quindi per il miglior soggetto e la migliore sceneggiatura nel 1951 con Sunset Boulevard (1950; Viale del tramonto) ancora di Wilder e nel 1954 per la sceneggiatura con Titanic (1953) di Jean Negulesco. Nella sua lunga carriera (1935-1959) scrisse film di graffiante ironia rivelando una vena di raffinato e sofisticato umorista, mentre come produttore (1943-1962) privilegiò opere appartenenti al genere sentimentale. Negli anni Trenta B. fu nominato presidente della Screenwriters' Guild, e, dal 1949 al 1955, ricoprì lo stesso ruolo alla Academy of Motion Picture Art and Sciences.

Dopo la pubblicazione del suo primo romanzo (1923), abbandonò la carriera di avvocato per dedicarsi alla narrativa e alla critica teatrale (1925-1929). Trasferitosi a Hollywood, divenne soggettista e poi sceneggiatore alla Paramount e nel 1935 avvenne il suo debutto cinematografico; tre anni dopo iniziò a collaborare con Wilder, con il quale formò un importante sodalizio artistico che durò per oltre un decennio. Nel 1938 insieme rivisitarono con ironia la pièce di A. Savoir ispirata alla fiaba di C. Perrault, Bluebeard's eighth wife (1938; L'ottava moglie di Barbablù) di Ernst Lubitsch, con cui lavorarono l'anno seguente adattando con Reisch il racconto di M. Lengyel per la straordinaria commedia Ninotchka, interpretata da Greta Garbo in un insolito ruolo ironico. Tra il 1939 e il 1941 B. avviò una collaborazione importante con Mitchell Leisen per il quale scrisse, con Wilder, tre film: la commedia sofisticata basata su una girandola di equivoci, fra le migliori degli anni Trenta, Midnight (1939; La signora di mezzanotte); il film di propaganda bellica Arise, my love (1940; Arrivederci in Francia); e un melodramma con sviluppo poliziesco originale, Hold back the dawn (1941; La porta d'oro), dal romanzo di K. Frings. B. avrebbe firmato invece da solo il dramma To each his own (1946; A ciascuno il suo destino), altra sua collaborazione con il regista. Nel 1941 sceneggiò con Wilder, autore del soggetto, Ball of fire (Colpo di fulmine) di Howard Hawks, leggera satira del mondo intellettuale. Partendo dalla commedia di E.C. Carpenter, insieme a Wilder, questa volta anche regista, B. scrisse The major and the minor (1942; Frutto proibito), una maliziosa commedia in cui si mescolano i temi wilderiani del travestimento e dell'ambiguità. L'anno successivo B. iniziò la sua attività di produttore con il thriller bellico dagli intenti propagandistici Five graves to Cairo (I cinque segreti del deserto) sempre di Wilder, adattamento del dramma di L. Biro; la sceneggiatura fu scritta da B. e Wilder che accettarono alcuni suggerimenti di Erich von Stroheim, coinvolto nel film nel ruolo del generale E.J. Rommel. Per tutti i film successivi B. svolse il doppio ruolo di sceneggiatore e produttore, per conto della Paramount, a partire da The lost weekend, tratto dal romanzo di C.R. Jackson, in cui il tema dell'alcolismo è analizzato con crudo realismo e, per la prima volta a Hollywood, con accenti di autenticità. Nel 1948 scrisse due film insieme a Wilder, che ne firmò anche la regia, The emperor waltz (Il valzer dell'imperatore) cui seguì A foreign affair (Scandalo internazionale), film amaro e irridente in cui sono posti a confronto due universi cinematografici, la commedia statunitense e il dramma europeo dalle atmosfere inquietanti, letti attraverso due figure femminili (Jean Arthur e Marlene Dietrich). I due proseguirono a lavorare insieme nel capolavoro del 1950 Sunset Boulevard, antologia dei generi cinematografici, in cui i protagonisti, uno sceneggiatore e una diva al tramonto, vivono fra le vuote ombre di un passato malinconicamente rievocato: film amaro e crudele dove attorno a una piscina, metafora del successo e simbolo di decadenza, si muovono i personaggi che abitano un universo mortuario, dove sono mescolate finzione e realtà. Quindi B. produsse, per conto della 20th Century-Fox, la commedia The mating season (1951; La madre dello sposo) di Leisen, adattando nuovamente con Reisch e Breen una pièce di C. Dunn che assunse toni di satira sociale. Con gli stessi sceneggiatori, B. scrisse in seguito The model and the marriage broker (1951; Mariti su misura) di George Cukor, storia romantica trattata con ironia e tenerezza; Titanic e Niagara (1953) di Henry Hathaway, in cui Marilyn Monroe interpreta l'unico personaggio torbido della sua car- riera. Nel 1955 con Reisch sceneggiò, ispirandosi a un episodio di cronaca avvenuto a New York, The girl in the red velvet swing (L'altalena di velluto rosso) di Richard Fleischer, una storia d'amore melodrammatica che ritrae una società ipocrita e schiacciata dal proprio moralismo. Nel 1954 aveva prodotto Woman's world (Il mondo è delle donne) di Negulesco, Garden of evil (Il prigioniero della miniera) di Hathaway e, negli anni seguenti, proseguì con la produzione della commedia musicale The king and I (1956; Il re ed io) di Walter Lang, e di 10 north Frederick (1958; Un pugno di polvere) di Philip Dunne, e The remarkable Mr. Pennypacker (1959; Il molto onorevole Mr. Pennypacker) di Henry Levin. L'ultimo film scritto da B., insieme a Reisch, fu Journey to the center of the Earth (1959; Viaggio al centro della Terra), sempre di Levin, dal romanzo di J. Verne. L'attività di B. come produttore, invece, proseguì con High time (1960; In due è un'altra cosa) di Blake Edwards e terminò nel 1962.

Bibliografia

R. Corliss, Talking pictures: screenwriters in American cinema 1927-73, New York 1974.

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