Morris, Charles

Dizionario di filosofia (2009)

Morris, Charles


Filosofo statunitense (Denver, Colorado, 1901 - Gainesville, Florida, 1979). Fu prof. nell’univ. di Chicago (dal 1931), dove partecipò ai circoli pragmatistici eredi di Peirce e Dewey, e riprese alcune impostazioni del pragmatismo di Mead. All’influsso degli studiosi neopositivisti del Circolo di Vienna (➔) si deve invece far risalire il particolare interesse di M. per il linguaggio e il comportamento segnico; uno dei suoi primi scritti, Logical positivism, pragmatism and scientific empiricism (1937), è dedicato appunto a una riconciliazione delle esigenze pragmatistiche con la tematica propria del neopositivismo. Alla costruzione di una teoria rigorosamente comportamentistica, con radici a livello biologico, della comunicazione segnica sono dedicati sia il contributo Foundations of the theory of signs (1938; trad. it. Lineamenti di una teoria dei segni ) di M. all’International encyclopedia of unified science (progetto da lui promosso insieme a Carnap e Neurath), sia il fondamentale volume Signs, language and behavior (1946; trad. it. Segni, linguaggio e comportamento). M. presentava una teoria generale del segno o semiotica che individuava tre diversi livelli di analisi del linguaggio e del significato e che di tutte e tre queste dimensioni si proponeva di rendere conto facendo riferimento a comportamenti pubblicamente osservabili e senza alcun rinvio a stati mentali privati. Accanto a una semantica attenta alla relazione tra i segni e gli oggetti denotati e a una sintattica volta a determinare le relazioni tra i segni, M. auspicava la nascita di una terza dimensione della semiotica, la pragmatica, particolarmente interessata alle relazioni tra i segni e chi li usa. Oltre a questo spiccato interesse per la semiotica, è presente, nella speculazione filosofica di M., e sempre più si farà valere negli ultimi anni della sua vita, il tentativo di costruire una teoria valutativa o assiologia in grado di classificare i valori prevalenti in campo morale. In questo settore della sua filosofia M. muove da una semplice descrizione delle varie forme di vita, dietro la quale si intravede però una precisa preferenza per modelli di comportamento di tipo mistico, vicini a quelli privilegiati dalle religioni orientali (Six theories of mind, 1932; Paths of life: preface to a world religion, 1942; Axiologie as the science of preferential behavior, contributo a Value: a cooperative inquiry, edito da R. Lepley, 1949; Variety of human value, 1956; Signification and significance. A study of the relations of signs and values, 1964, trad. it. Significazione e significatività: studio sui rapporti tra segni e valori; The pragmatic movement in American philosophy, 1970; Writings on the general theory of signs, 1971).

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