CUNAULT, Chiesa di

Enciclopedia dell' Arte Medievale (1994)

CUNAULT, Chiesa di

E. Vergnolle

Antico priorato dell'Angiò (dip. Maine-et-Loire), fondato alla metà del sec. 9° e dipendente dall'abbazia di Saint-Philibert a Tournus, intorno al quale nel corso del Medioevo si sviluppò un villaggio.Non si hanno informazioni sugli edifici altomedievali di C., in quanto il primo testo che ricorda l'esistenza di una chiesa risale al 1058, né sussistono fonti relative alla chiesa attuale, eretta tra il 1110-1120 ca. e la fine del 12° secolo. Il priorato beneficiò di risorse notevoli, grazie in parte alla benevolenza dei conti d'Angiò, in parte al fatto che C. era un centro di pellegrinaggio assai frequentato, poiché vi si custodivano le reliquie di s. Massenziolo, la fede nuziale della Vergine e polvere della grotta di Betlemme.Con la fine del Medioevo il priorato decadde progressivamente, fino alla soppressione nel 1741. La chiesa, troppo vasta per le necessità della piccola parrocchia, venne suddivisa in due ambienti mediante un muro e il presbiterio venne trasformato in granaio. A partire dal 1840 si resero necessari radicali restauri per risistemare l'edificio, che costituisce la sola testimonianza conservata della grande architettura della regione angioina del 12° secolo.La chiesa priorale presenta un profondo coro con deambulatorio e tre cappelle radiali, falso transetto a due campate sul quale si aprono piccole cappelle orientate e corpo longitudinale a cinque campate. Niente interrompe la continuità della navata centrale, di grande bellezza, con alti pilastri compositi sui quali poggia direttamente la volta a botte spezzata; tale continuità viene ulteriormente rafforzata grazie all'adozione nell'emiciclo di pilastri compositi, leggermente più snelli rispetto a quelli del corpo longitudinale, in luogo delle colonne, che rappresentavano la soluzione più comune. Il progressivo restringersi della parte alta della navata nel procedere da O verso E, la sopraelevazione del coro e le variazioni di ampiezza delle campate (più strette nel presbiterio che nel transetto e nella navata) evitano la monotonia che potrebbe risultare da un impianto troppo regolare e rivelano un'interpretazione illusionistica dello spazio.L'analisi del monumento evidenzia l'esistenza di cinque campagne costruttive chiaramente identificabili. La prima interessò l'involucro, cioè il perimetro a livello di fondazioni e di alzato, del blocco orientale, con le tre cappelle radiali (quella centrale fu ricostruita nel Duecento): si tratta di una tipologia corrente nei grandi edifici della valle della Loira dagli inizi dell'architettura romanica. Non è chiaro se l'alzato attuale fosse già previsto nelle forme in cui venne poi realizzato; fu comunque nel corso della seconda campagna che venne voltato il deambulatorio, edificata la parte alta del coro e adottato l'alzato che doveva imporsi sino alla conclusione dei lavori: volta a botte spezzata lungo la nave centrale contraffortata da navatelle quasi della medesima altezza e voltate a crociera. Vi si riconosce il genere di struttura diffuso nel Poitou e nelle regioni limitrofe dall'ultimo terzo dell'11° secolo. La terza campagna, con cui si realizzarono il falso transetto e la quinta campata della navata, pose diversi problemi tecnici: si dovette infatti integrare alla nuova costruzione un campanile edificato intorno al 1090-1100 sul braccio settentrionale del transetto della chiesa precedente; l'eccessiva ampiezza e l'ubicazione fuori asse di questa campata rispetto alle altre furono mascherate con l'adozione di pilastri con doppie colonne addossate invece di una sola colonna per lato come nel resto dell'edificio. Da quel momento i lavori sembrano aver subìto un rallentamento: la quarta campagna costruttiva consistette solo nell'aggiunta di una campata alla navata. Il cantiere venne riaperto solo alla fine del sec. 12°, per l'edificazione delle ultime tre campate e per l'introduzione di alcune modifiche, quali l'adozione di volte ogivali a costoloni e di pilastri con colonnetta supplementare destinata ad accogliere la ricaduta delle ogive.Le caratteristiche della decorazione plastica dell'edificio, essenzialmente ornamentale, confermano la successione delle fasi di cantiere identificate per l'architettura: capitelli sobri - comprendenti comunque alcune scene figurate - nell'involucro della terminazione orientale; apertura alle ricche soluzioni della scultura dell'Aquitania nella seconda campagna edilizia; sviluppo di tipologie angioine derivate dal corinzio e ritorno alle scene figurate nella terza e nella quarta. Nella facciata ovest - trattata come un muro liscio movimentato da arcature nella parte inferiore e da tre finestre aperte in quella superiore - si trova infine una lunetta nella quale è raffigurata la Vergine in maestà tra due angeli, attribuibile su base stilistica agli anni 1200-1210.

Bibl.: A. Rhein, Cunault, CAF 77, 1910, pp. 138-147; B. Brincard, Cunault. Ses chapiteaux du XIIe siècle, Paris 1937; A. Mussat, Le style gothique de l'ouest de la France, XIIe-XIIIe siècles, Paris 1963, pp. 375-377; F. Salet, Notre-Dame de Cunault. Les campagnes de construction, CAF 122, 1964, pp. 636-676; J. Mallet, L'art roman de l'ancien Anjou, Paris 1984, pp. 86-88, 125-134.E. Vergnolle

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