Hitchens, Christopher

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Giornalista e saggista britannico naturalizzato statunitense (Portsmouth, Regno Unito, 1949 – Houston, Texas, 2011). Durante gli studi universitari a Oxford si è avvicinato al pensiero trotskista e ha iniziato a scrivere per riviste politiche di sinistra quali International Socialism e, in seguito, New Statesman. Già noto per le decise posizioni anti-clericali e per la radicale opposizione alla guerra del Vietnam (e all’amministrazione statunitense nel suo complesso), all’inizio degli anni Ottanta si è trasferito negli Stati Uniti iniziando una lunga collaborazione con il settimanale The Nation, conclusasi solo nel 2002 a causa di contrasti con la linea editoriale. Dopo l’11 settembre 2001, infatti, H. si è schierato nettamente a favore dell’intervento bellico in Afghanistan e in Iraq (nel contesto di una più generale lotta a quello che lui stesso ha definito “fascismo islamico”), rivedendo il suo pensiero storicamente critico nei confronti della politica estera americana e attirandosi non poche critiche. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: The Missionary Position: Mother Teresa in Theory and Practice (1995, La posizione della missionaria. Teoria e pratica di Madre Teresa), God is not great: how religion poisons everything (2007, Dio non è grande. Come la religione avvelena ogni cosa), The Parthenon marbles (2009, I marmi del Partenone). Nel 2012 in Italia sono state pubblicate postume l'autobiografia Hitch-22. A memoir (2010), Mortality (2012), raccolta dei saggi scritti da H. dopo aver scoperto di essere affetto dal cancro, mentre il saggio Arguably (2011) è stato edito in lingua italiana nel 2014 sotto il titolo Galateo contemporaneo.

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