SHERMAN, Cindy

Enciclopedia Italiana - VII Appendice (2007)

SHERMAN, Cindy (propr. Morris Sherman, Cynthia)

Giovanna Mencarelli

Artista e fotografa statunitense, nata a Glen Ridge (New Jersey) il 19 gennaio 1954. Nel 1972 ha iniziato a studiare presso la State University of New York (SUNY) di Buffalo dove, nel 1976, ha conseguito il bachelor of arts. Sempre a Buffalo, nel 1974, con R. Longo suo compagno di college e con altri giovani artisti ha fondato Hallwalls uno spazio indipendente per l'arte. Interessata alla pop art, all'arte concettuale e al Surrealismo, inizialmente si è dedicata alla pittura per poi volgere i propri interessi verso la fotografia, dapprima intesa come pretesto per le sue indagini sulla comunicazione di massa, divenuta successivamente mezzo esclusivo di autorappresentazione. Sin dalle prime serie fotografiche realizzate negli anni del college, la S. ha infatti posto al centro della sua ricerca artistica sé stessa e le proprie ossessioni, che si manifestano nei molteplici travestimenti utilizzati per realizzare i suoi autoritratti. Ma è a New York, dove si era stabilita nel 1977, che ha realizzato la sua prima opera importante: Untitled film stills (1977-1980) una raccolta di 69 fotografie in bianco e nero di piccolo formato in cui l'artista interpreta diverse tipologie femminili, ispirandosi agli stereotipi cinematografici degli anni Cinquanta, dei quali ha saputo cogliere la capacità espressiva e comunicativa. In questi stessi anni la S. ha iniziato a sperimentare il colore in Rear screen projections (1980) in cui ha utilizzato come sfondo diapositive proiettate, e nel 1981, anno della sua prima personale alla galleria Kitchen di New York, ha realizzato per la rivista Artforum la serie Centerfolds/Horizontal, un'operazione sull'immagine femminile molto discussa e mai pubblicata. L'interesse per la moda, considerata come il cinema e la televisione un linguaggio visuale da reinterpretare, l'ha inoltre portata a produrre, tra il 1983 e il 1994, servizi per riviste come Harper's Bazar e Vanity Fair, spesso giudicati troppo crudi e violenti. Nel corso degli anni Ottanta ha continuato a produrre foto, rigorosamente senza titolo, delle quali è protagonista assoluta e in cui l'urgenza esibizionistica e camaleontica di trasformarsi, spinta all'esasperazione, seppur utilizzata per parodiare gli stereotipi femminili imposti dalla società, tradisce talora l'incapacità dell'artista di individuare la propria identità fisica. Soltanto dalla fine del decennio ha iniziato a sperimentare composizioni inanimate in cui la sua figura viene relegata in secondo piano. I suoi lavori, che sono quantificabili in serie concluse, spesso affrontano tematiche rielaborate nelle serie successive: gli incubi che si materializzano in protesi e manichini in Fairy tales (1985), ricompaiono in Sex pictures (1992) che illustra gli effetti della perversione del desiderio e in Brocken dools (1999) in cui la ricerca si enfatizza nel rappresentare bambole rotte, mutilate e in pose oscene. Con la serie Clowns (2003-04), realizzata dopo l'attentato al World Trade Center, la S. si è espressa attraverso una nuova cifra linguistica per riprendere a comunicare dopo il silenzio sconcertato per la partecipazione al lutto collettivo. Interessata anche al mezzo cinematografico, ha diretto la commedia horror Office killer (1997) accolta favorevolmente dalla critica. Artista conosciuta e controversa sin dall'inizio della sua carriera ha raggiunto la notorietà internazionale con la mostra Untitled film stills, organizzata nel 1997 dal MOMA (Museum of Modern Art) di New York che due anni prima aveva acquistato l'intera serie. Da allora le sue opere sono presenti nelle più note collezioni pubbliche e private del mondo. È da ricordare inoltre l'interessante retrospettiva allestita a Parigi presso la Galerie Nationale du Jeu de Paume (maggio-settembre 2006) in cui sono state presentate dodici serie complete di fotografie realizzate tra il 1975 e il 2005; la stessa mostra nel 2006-07 è stata presentata anche in Austria, in Danimarca e in Germania.

Bibl.: Cindy Sherman. The complete untitled film stills, Museum of Modern Art, New York 2003 (catalogo della mostra); Cindy Sherman: clowns, ed. M. Schlüter, Hannover, Kestnergesellschaft, München 2004 (catalogo della mostra); Cindy Sherman, ed J. Burton, Cambridge (Mass.) 2006; Cindy Sherman, rétrospective, Parigi, Galerie Nationale du Jeu de Paume, Paris 2006 (catalogo della mostra).

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