CIRO e GIOVANNI, santi

Enciclopedia Italiana (1931)

CIRO e GIOVANNI, santi (Κῦρος e 'Ιωάννης)

Francesco Lanzoni

È una coppia di martiri di Alessandria d'Egitto, venerati nella chiesa locale di S. Marco, e creduti l'uno monaco e l'altro soldato, le cui reliquie furono trasferite da S. Cirillo d'Alessandria (v.) nel borgo detto Menouthis, dodici miglia a est della città, famoso per un oracolo d'Iside consultato da pagani e cristiani. Sorse così in quel luogo uno dei più celebri santuarî dell'Egitto cristiano, che non riuscì però ad estirparvi ogni reliquia del culto antico, specie della pratica della cosiddetta incubatio. I due martiri furono considerati come medici portentosi. L'invasione islamica distrusse quel santuario, e le reliquie dei santi furono trasferite a Roma presso il Tevere. Il promontorio di Abūqīr fu così chiamato dal santuario del santo monaco Ciro (gr. "Αββα Κῦρος).

Bibl.: L. Deubner, De incubatione, Lipsia 1900, pp. 80-98; H. Delehaye, Les origines du culte des martyrs, Bruxelles 1912, pp. 257-59; id., Les saints d'Aboukir, in Analecta Bollandiana, 1911, pp. 448-50.

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