CITERONE

Enciclopedia Italiana (1931)

CITERONE (Κιϑαιρών, Cithaeron, o Cithĕron)

Doro Levi

Catena di montagne, lunga e stretta (circa 30 km. di lunghezza e solo 6 di larghezza), posta in direzione circa est-ovest ai confini tra l'Attica, la Beozia e la Megaride; la sua vetta maggiore sorpassa i 1400 m. d'altezza. La catena è attraversata da alcuni valichi, fra cui il più importante formava l'antica strada rotabile fra Atene e Platea; a guardia della parte attica della strada di Platea erano situate le munite città di Eleutere e di Enoe; possedute dapprima dalla Beozia, esse più tardi, come al di là la stessa Platea, entrarono nella sfera d'influenza attica; i valichi del monte furono centro d'importanti operazioni militari fin dalla spedizione di Mardonio.

L'aspetto cupo e boschivo del monte ha favorito il sorgere di miti che lo riguardavano, e il monte è stato la sede di varî culti; notevoli soprattutto le feste di Dioniso, in onore del quale le donne tebane vi eseguivano delle orge ogni tre anni; a queste feste è collegata la leggenda di Penteo; in onore di Dioniso aveva risuonato sul monte la cetra di Orfeo, dalla quale un'antica etimologia faceva derivare il nome al monte. Altre feste, le Dedalee, erano in onore di Zeus e di Era, che sul monte celebravano le sacre nozze. Sul Citerone sarebbe avvenuta la morte di Atteone (v.), l'esposizione di Edipo bambino, e la strage dei Niobidi.

Bibl.: Pauly-Wissowa, Real-Encycl., suppl. IV, col. 903 segg.

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