Minoica, civiltà

Dizionario di Storia (2010)

minoica, civilta


minoica, civiltà

La civiltà m. si sviluppò a Creta durante l’Età del bronzo (inizio 3° millennio-11° sec. a.C.). La sua scoperta e il nome si devono all’archeologo inglese A. Evans che, agli inizi del 20° sec., intraprese scavi a Cnosso e scoprì architetture monumentali e una ricca cultura materiale. Secondo Evans, i minoici erano giunti sull’isola da Oriente intorno al 3000 a.C.; alla luce dei nuovi studi, appare più verosimile che dopo una colonizzazione in età neolitica non vi siano stati altri movimenti migratori. Durante il 3° millennio alcuni gruppi emergenti iniziarono a controllare la vita economica e politica delle comunità, sulla base soprattutto di contatti e scambi con le popolazioni mediterranee. Nel 2° millennio queste élite promossero l’urbanizzazione ed edificarono palazzi («primi palazzi») nei quali gestivano le risorse agricole, le attività manifatturiere, gli scambi, la vita religiosa e amministrativa attraverso un’embrionale struttura burocratica. In questa fase si collocano le prime attestazioni dell’uso della scrittura: il cosiddetto «geroglifico minoico» e una forma arcaica di scrittura di tipo lineare (lineare A). I maggiori centri erano Cnosso, Festos e Mallia, ma vi erano anche siti di dimensioni minori e insediamenti a vocazione portuale, rurale o industriale. Intorno al 1700 a.C. i palazzi subirono una distruzione generalizzata, forse a causa di eventi sismici, ma rinacquero abbastanza rapidamente. Nel periodo dei «secondi palazzi» (1700-1450 a.C.), che segnò l’acme della civiltà m., si assistette all’ampia diffusione del modello palaziale, a un’intensa urbanizzazione e al controllo del territorio attraverso «ville», centri di gestione amministrativa. Si affermò definitivamente l’uso della scrittura lineare A sia su tavoletta d’argilla sia su papiro e pergamena. La civiltà m. si espanse in tutto l’Egeo e nel Mediterraneo orientale, come testimoniano l’ampia distribuzione della cultura materiale e la creazione di colonie o scali. Intorno al 1450 a.C. i palazzi subirono una nuova distruzione connessa con fenomeni naturali o, secondo alcuni, con l’arrivo di gruppi di greci micenei. A Cnosso, dove si affermò una nuova scrittura, la lineare B, atta a esprimere la lingua greca, la vita continuò senza cesure fino al 1300 a.C. ca., manifestando una forte influenza greco-micenea in tutte le espressioni culturali (architettura, artigianato, pratiche funerarie ecc.), mentre Creta perdette il suo ruolo egemone nell’Egeo in favore dei centri micenei continentali.

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