CLUPEIDI

Enciclopedia Italiana (1931)

CLUPEIDI (dal lat. Clupea, nome antico di pesce non bene identificato, adottato dagli antichi ittiologi e da Linneo per indicare la cheppia e l'aringa)

Geremia D'ERASMO
Decio VINCIGUERRA

Famiglia di Pesci ossei prevalentemente marini, stabilita da G. Müller nel 1843. Precedentemente il Cuvier aveva usato questo nome, ma comprendendovi molti elementi eterogenei, quali l'Amia e il Lepidosteus. Per il Cuvier era ascritta all'ordine dei Malacotteri addominali, per G. Müller a quella di Fisostomi; attualmente è considerata facente parte dell'ordine Malacotteri, inteso in senso più ristretto che non dal Cuvier.

Sono caratterizzati dal corpo generalmente allungato e compresso, coperto di squamme spesso caduche, che mancano sul capo; l'addome ha frequentemente il margine seghettato. Bocca di varia grandezza, costituita nella parte mediana dagl'intermascellari e lateralmente dai mascellari, composti di tre pezzi spesso mobili; mancano i barbigli. Denti generalmente piccoli o mancanti. Raggi branchiostegi in numero superiore a 5; branchie molto sviluppate, con apertura ampia, fornite d'appendici numerose e sviluppatissime che in alcuni casi sporgono dall'apertura boccale; pseudo-branchie generalmente grandi; in certe specie esiste un organo branchiale accessorio.

Linea laterale generalmente assente. Pinna dorsale corta, inserita davanti alle ventrali, che sono addominali; pinna anale spesso molto lunga, adiposa assente. Ventrali con 6 a 11 raggi. Stomaco a fondo cieco, appendici piloriche generalmente presenti in gran numero. Vescica natatoria generalmente presente, ampia, in comunicazione con l'apparato uditivo.

Ossa parietali piccole, separate da un sopraoccipitale: coste generalmente sessili, inserite dietro le parapofisi; ossa intermuscolari generalmente numerose. Osso post-temporale bifido, con la branca superiore congiunta all'epiotico e l'inferiore all'opistotico; post-clavicola congiunta al lato esterno della clavicola.

I Clupeidi si nutrono di piccoli animali, specialmente crostacei. La massima parte delle specie è marina, diffusa in tutte le regioni; conducono vita pelagica ma alcune sono anadrome, rimontando i fiumi nel periodo della riproduzione e talune anche vivono esclusivamente in acqua dolce, come l'agone dei laghi dell'Italia settentrionale. Quasi tutte le specie marine, ad eccezione dell'aringa, hanno uova pelagiche, mentre l'aringa e le specie di acqua dolce hanno uova aderenti.

Se ne conoscono oltre duecento specie, e tra queste alcune, quali l'aringa, l'acciuga e la sardina, sono notevoli per lo stragrande numero d'individui da cui sono rappresentate, e portano, tanto allo stato fresco quanto sottoposte a diversi processi di conservazione, un notevole contributo all'alimentazione umana.

La famiglia dei Clupeidi è distinta in parecchie sottofamiglie, delle quali le più importanti sono gli Engraulidini e i Clupeini (v. acciuga; agone; aringa; sardina).

Questi Malacotteri sono ben rappresentati anche, allo stato fossile, nei terreni dal Cretacico al Quaternario. Fra i principali generi noti per specie estinte più o meno numerose citiamo: Pseudoberyx, Histiothrissa, Engraulis, Halecopsis, Scombroclupea, Diplomystus, Clupea, Alosa, Meletta, ecc.

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