CONCORDIA SAGITTARIA

Enciclopedia Italiana (1931)

CONCORDIA SAGITTARIA (A. T., 23-24-25)

Elio MIGLIORINI
Gino FOGOLARI
Roberto CESSI
Reginald Francis TREHARNE

SAGITTARIA È l'antica Iulia Concordia Sagittaria. Il comune, situato nella bassa pianura veneta (prov. di Venezia), è ampio 66,48 kmq., in parte incolti (31) ma in via di rapida trasformazione, in parte occupati da colture di cereali frammiste a viti e a gelsi (15,50), oppure senza alberi (9,30): le antiche pinete si estendono ancora per 3,40 kmq., i prati e pascoli per 4 kmq. Il capoluogo, 5 m. s. m., è sul Lemene, 3 km. a sud di Portogruaro (il quale in gran parte le si è sostituito). È un grosso villaggio fiorente per l'agricoltura e per la pesca; ha l'aspetto di una fondamenta veneziana: caratteristico il movimento di barche sul fiume che è superato da un ponte girevole; sulla sinistra di esso una via alzaia con un percorso di 29 km. mette in comunicazione Portogruaro e Concordia con Caorle. La popolazione del comune era di 2672 abitanti nel 1871,3083 nel 1901, 5046 nel 1921 (aumento del 64% in un ventennio). Di essi 2123 vivono a Concordia, 2927 in 7 vicine frazioni.

Monumenti. - Gli scavi eseguiti nella seconda metà dell'Ottocento hanno permesso di ritrovare la pianta della città antica almeno nelle sue linee essenziali, con l'ubicazione del Foro, del teatro, di tratti delle mura di cinta, e di alcune parti, forse, della stessa fabbrica d'armi. Nel 1873 tornò anche alla luce, sulla sinistra del Lemene, il sepolcreto delle truppe, in parte già cristiane, di stanza a Concordia sul finire dell'Impero. I più importanti cimelî si conservano nel museo di Portogruaro.

La cattedrale romanica, che sorge nel centro del paese, presenta forti influssi gotici, sebbene in gran parte rifatta; notevole nell'interno specialmente l'affresco della Crocefissione attribuita a Pellegrino di S. Daniele. Il campanile è anche romanico gotico. Importante è il battistero costruzione asimmetrica a pianta centrale con tre absidi ad alte nicchie interne e un atrio, in cui restano affreschi probabilmente coevi alla costruzione, notevole esempio di quella pittura di carattere bizantino, ma con accenti particolari, che s'irradia da Venezia dal sec. XI in poi.

Storia. - Fu una delle più importanti città della Venezia, sulla via Emilia tra Altino e Aquileia. Dapprima fu un semplice vicus; i triumviri od Ottaviano prima di essere fatto Augusto, vi dedussero una colonia col prenome di Iulia. Era iscritta nella tribù Claudia. Nei primi secoli dell'Impero ebbe importanza soprattutto commerciale; poi, sotto la minaccia barbarica, si trasformò, come Aquileia, in piazzaforte ed ebbe un'importantissima fabbrica d'armi a cui deve appunto il soprannome, di recente restituitole, di Sagittaria. La città fu distrutta da Attila nel 452 (Paolo Diacono, Hist. Rom., XV, 11), tuttavia Cassiodoro (Var., XII, 26) ricorda ancora una civitas Concordiensium, centro militare di qualche importanza, sotto i Goti.

I Longobardi la occuparono, ma di nessuna distruzione si ha notizia; anzi, il presunto trasferimento della sede episcopale di Concordia a Caorle, coevo a quell'occupazione, non sussiste affatto. Concordia, restò aggregata al titolo patriarcale, trasferitosi da Aquileia a Grado, fino alla duplice elezione della fine del sec. VI. Scisso in linea di fatto il titolo patriarcale fra Aquileia e Grado, restò compresa nella giurisdizione della prima e ad essa restò aggregata anche in seguito al riconoscimento ufficiale dello stato di fatto dopo la cessazione dello scisma aquileiese. Sulla decadenza economica di Concordia, influì lo sviluppo della vita commerciale dei nuclei lagunari; e successivamente il progressivo avanzare della terraferma in laguna, in guisa da isolare nel continente, lungi dallo scalo marittimo, il centro urbano, col conseguente spostamento delle linee di navigazione e di traffico ai porti di Gruaro e di Latisana. Nel 1585 il vescovado fu trasferito a Portogruaro.

Bibl.: Sulla città antica, v.: Corp. Inscr. Lat., V, p. 178 segg.; Hülsen, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., IV, coll. 830-31; E. De Ruggiero, Dizionario epigrafico di antichità romane, s. v.; Notizie degli scavi, dal 1877 in poi; per il periodo posteriore, v.: Ughelli, Italia sacra, V, p. 323; A. Zambaldi, Monumenti storici di Concordia. serie dei vescovi di Concordia, San Vito 1840; E. Degani, La diocesi di Concordia, S. Vito 1880; Bertolini, Statuti della città di Concordia del 1449 in Arch. stor. it., s. 5ª, I (1888), p. 145 segg.; Belli, Concordia e i suoi SS. Martiri, Portogruaro 1904; Paschini, Note sull'origine della chiesa di Concordia, in Memorie storiche forog., VII (1911), p. 9 segg.; Schwartz, Die Besetzung der Bistümer Reichsitaliens, Lipsia e Berlino 1913, p. 50 segg.; Kehr, Italia pontificia, VII, i, p. 72 segg.; R. Cessi, La crisi ecclesiastica al tempo del duca Orso, in Atti ist. veneto, LXXXVI (1928); Nova Aquileia, ibid., LXXXVII (1929); Degani, Le nostre scuole nel Medioevo ed il seminario di Concordia, Portogruaro 1904.

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