Consolazione della filosofia, La (Consolatio philosophiae)

Dizionario di filosofia (2009)

Consolazione della filosofia, La (Consolatio philosophiae)


Consolazione della filosofia, La

(Consolatio philosophiae) Opera composta da Severino Boezio durante la prigionia, fra il 523 e il 525, in prosa e versi. Filosofia appare all’autore e lo induce a riflettere, al di là dei mutamenti della «ruota» della fortuna, sulla vera felicità, sulla dottrina cosmologica (che riprende temi del Timeo di Platone, quali la dottrina dell’«anima del mondo»), sul male inteso come non-bene e non-essere, sulla distinzione fra tempo ed eternità, e sul rapporto fra prescienza divina e libertà umana. Solo Dio (ipsum esse) è «essere», «Uno», «forma», di cui le creature sono «partecipazione». L’eternità divina è «possesso perfetto e del tutto simultaneo di una vita senza fine», in cui tutti gli eventi, sebbene contingenti, si dispiegano in un’unica «visione», senza che ciò implichi la loro determinazione necessaria per opera di Dio. Tale riflessione condensa un tentativo di sintesi fra la previdenza (πρόνοια) neoplatonica e la provvidenza cristiana che avrà un ruolo fondamentale nei dibattiti medievali.

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