CORNARO o Corner

Enciclopedia Italiana (1931)

CORNARO o Corner

Pietro Bosmin

Famiglia veneziana, di origine antica, ma la cui attività si svolse dapprima più nella vita attiva dei traffici e dei lucri che nella partecipazione alla vita pubblica, e in questo campo di preferenza negli affari d'Oriente, piuttosto che dell'interno, conquistando col ramo colà stanziato, denominato della Piscopia, ricchezza di patrimonî, di onori e di influenze.

I secoli d'oro della potenza dei C., per opulenza di patrimonî e influenze politiche, sono il XIV e il XV. Il breve. dogado di Marco C., tra il 1365 e il 1368 non segna alcun impulso nuovo nella politica di raccoglimento veneziana, ma la famiglia, che è una delle più doviziose, opera all'interno silenziosamente e intesse in Oriente una fitta rete d'interessi, che diventeranno presto attivi nell'equilibrio Mediterraneo. Nell'ultimo scorcio del sec. XIV Pietro C. è il politico e il diplomatico dell'evento tragico della guerra di Chioggia. Federico, il più ricco finanziatore dello stato in crisi, con apertura di credito ai signorotti delle isole dell'Egeo, e specialmente a re Pietro di Cipro, li legava alla politica veneziana, predisponeva la trama di un più stretto collegamento che poi doveva essere il veicolo della conquista politica e segnava l'antecedente, che spianò la strada all'ascesa al trono di Cipro di Caterina (v.) e al governo del fratello Giorgio, onorato del nome di padre della patria. Politici e letterati, uomini di governo (Giovanni, doge dal 1625 al 1629) e capi d'armata (Cutterino capitano generale a Candia nel 1669, ove soccombette per ferite), ecclesiastici influenti (il sec. XVI registra quattro cardinali di questo nome) e infine una gentile poetessa, Elena Lucrezia, amante ed erudita di filosofia, stanno ad attestare l'influenza della famiglia anche nei secoli meno lieti della storia veneziana.

Bibl.: E. A. Cicogna, Saggio di bibliografia veneziana, Venezia 1847; id., Iscrizioni veneziane, Venezia 1824-43, passim; V. Scimuni Marzolo, Elena Lucrezia C. Piscopia, Milano 1925.

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