CORRADO di Marburgo

Enciclopedia Italiana (1931)

CORRADO di Marburgo

Fedor Schneider

Inquisitore per l'eresia, chiamato anche magister haereticorum e praedicator Maguntinus. Ignoto è l'anno di nascita, sconosciuta la sua giovinezza, dubbio anche se abbia appartenuto a un ordine di mendicanti. Certo è invece che egli fu chierico della diocesi di Magonza. La prima notizia che possediamo si riferisce a un incarico circa la crociata conferitogli da Innocenzo III. Non sono sicure le notizie sulla sua partecipazione ai processi di eresia di Strasburgo (1212) e di Goslar (1224); poiché in quel tempo C. visse in posizione elevata alla corte del langravio di Turingia ed ebbe grande influenza su santa Elisabetta, la moglie di Luigi IV. C. fu chiamato inquisitore principale da Gregorio IX il 12 giugno 1227; ma solo dopo le facoltà generali impartite dal papa successivamente alla pace di S. Germano nel febbraio 1231 l'attività dell'inquisizione fu liberata da ogni impedimento.

La persecuzione eretica del 1231 fu la maggiore che fino allora si fosse avuta in Germania. Specialmente C. non mise alcun freno al suo zelo fanatico; né si può dubitare della sua insensata violenza, anche se si è voluto scusarlo. Numerose vittime furono mandate al rogo, o per solo sospetto o per accuse non provate. C. stesso cadde vittima dell'odio suscitato; ché il 30 luglio 1233 fu assalito insieme con alcuni cavalieri presso Marburgo e ucciso. Fu sepolto a Marburgo presso santa Elisabetta.

Bibl.: Wetzer e Welter, Kirchenlex., 2ª ediz., VII, 1891, coll. 945-955; E. Ranke, in Allgem. deutsche Biogr., XVI, 1882, pp. 642-48; Benrath, in Realencyklop. für protestant. Theol. u. Kirche, 3ª ed., X, 1901, pp. 741-755; A. Hauck, Kirchengesch. Deutschl., 3ª-4ª ed., Lipsia 1925, IV, pp. 914-919; E. Michael, Gesch. d. deutsch. Volkes, II, 1899, pp. 310-341; P. Braun, Der Beichtvater der heiligen Elisabeth u. deutsche Inquisitor K. von M., Jena 1909; id., in Beitr. z. hessischen Kirchengesch., IV, p. 248 segg. e V, p. 331 segg.

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