TORRI, Costanzo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 96 (2019)

TORRI, Costanzo (Costanzo Boccafuoco, Costanzo da Sarnano) – Nacque nel 1531 a Sarnano, nella Marca anconitana, da Francesco e da Mariangela Claudi e fu battezzato con il nome di Gaspare (le antiche biografie dicono che vide la luce il 4 ottobre, giorno di s. Francesco; una lapide riportata in Sbaraglia, 1806, p. 203, lascerebbe supporre che sia nato nel 1532)

Vincenzo Lavenia

Compiuti i dieci anni, nel 1541, entrò nel convento dell’Ordine dei frati minori conventuali e prese il nome di Costanzo. Seguì i corsi di teologia a Perugia, dove qualche anno dopo la laurea (1559) cominciò a insegnare filosofia nello Studio cittadino (1564). Intervenne al capitolo generale dell’Ordine che si tenne a Firenze nel 1565, dove fu giudicato degno di ricevere il titolo di magister conferitogli da frate Felice Peretti da Montalto il 14 maggio 1567. Da quel momento il futuro pontefice Sisto V, inquisitore ed esponente di spicco dei conventuali, divenne il suo patrono. Torri si fece conoscere per la sua grande abilità come predicatore (tanto da meritare il soprannome di Boccafuoco) e, oltre a insegnare a Perugia, tenne corsi di filosofia a Padova, prima di trasferirsi a Roma nel 1585 per stabilirsi nel convento dei Ss. Apostoli e insegnare alla Sapienza (Papini, 1933, p. 379). Meno certo è che abbia insegnato anche a Ferrara, a Pavia e a Bologna. Mantenne un forte legame con il borgo di origine e nel 1578 intervenne presso le magistrature comunali per ottenere il permesso di ampliare e restaurare il convento di S. Francesco, in cui era priore lo zio Ansuino, fratello della madre, contribuendo alla raccolta di migliaia di scudi per la fabbrica (Sarnano, Biblioteca comunale, Archivio storico del Comune, Istrumenti comunali, 3, cc. 50v-51r).

Dai corsi di teologia che tenne prima del cardinalato nacquero le prime opere a stampa ispirate dallo scotismo e dalla volontà di mettere a disposizione dell’Ordine alcuni scritti inediti di confratelli vissuti nel XIV, XV e XVI secolo.

Una volta asceso al soglio pontificio Sisto V lo consacrò cardinale il 16 novembre 1586 e lo aggregò subito alla congregazione dei regolari, istituita in quello stesso anno. Ebbe inizialmente il titolo di S. Vitale (14 gennaio 1587) e più tardi, il 20 aprile 1587, quello di S. Pietro in Montorio (Eubel - van Gulik, 1910, p. 51). Il 6 aprile 1587 fu fatto vescovo di Vercelli per volontà di Roma, che impose il suo nome a Carlo Emanuele I di Savoia, destinando Torri a un’area di forte e antica presenza inquisitoriale (era giudice della fede il domenicano Cipriano Uberti); ma non risiedette mai nella diocesi, affidandone la cura al vicario Tommaso Beatrici. Per dedicarsi al lavoro nelle congregazioni cardinalizie romane il 29 maggio 1589 avrebbe rassegnato l’ufficio in favore di Corrado Asinari, riservandosi tuttavia una pensione annua di 2000 ducati gravanti sulla mensa vescovile. Torri, anzitutto, fece parte della congregazione dell’Indice, ripristinata da Sisto V l’8 febbraio 1587, che in un primo tempo, oltre al cardinale di Sarnano, unico membro di un ordine religioso, annoverò i prelati Agostino Valier, Marcantonio Colonna, Vincenzo Lauro e Girolamo Della Rovere, a cui si aggiunse poco dopo Ascanio Colonna. In quella sede egli si occupò della censura di Ramon Llull e di Simone Simoni e tenne una linea contraria alla circolazione della Scrittura in volgare, mentre contribuiva all’edizione emendata della Vulgata attesa dalla fine del Concilio di Trento. Il suo nome è registrato nei verbali della congregazione dell’Indice fino al 23 marzo 1591 (Fragnito, 1997, p. 192 nota), mentre risulta presente fino alla morte nei decreti della congregazione del S. Uffizio, a cui fu aggregato il 4 febbraio 1587. In veste di cardinale inquisitore Torri intervenne in casi come quelli di Flaminio Fabrizi, Tommaso Campanella, Giovan Battista Della Porta, Francesco Pucci e Giordano Bruno. Per volontà di papa Peretti, inoltre, ebbe un ruolo nelle cause di canonizzazione di Diego d’Alcalá e di Jacek Odrowąż.

Torri fu anche membro della congregazione della Tipografia Vaticana istituita da Sisto V il 22 gennaio 1588: la stamperia per cui a partire da quell’anno preparò l’edizione ufficiale dei primi tomi degli Opera di s. Bonaventura, attingendo al lavoro di Antonio Posi e Giovanni Balliani (dopo la sua morte l’impresa fu continuata per le cure del marchigiano Angelo Rocca). Scopo dell’edizione era di fornire un testo ufficiale per gli allievi del Collegio di S. Bonaventura, che lo stesso papa Peretti istituì ai Ss. Apostoli nel 1587 per promuovere la formazione di teologi versati sugli scritti del Dottor Serafico, poiché – da frate minore conventuale, e per attaccamento all’Ordine – Sisto V cercò di contrapporre Bonaventura al domenicano Tommaso d’Aquino – esaltato da Pio V Ghislieri – come maestro della Chiesa tridentina. In quel contesto Torri non solo apprestò l’edizione ufficiale degli scritti del maestro dell’Ordine, ma finanziò anche il restauro di una parte del convento romano, tra il primo e il secondo chiostro, per ospitare i collegiali che seguivano i corsi. Inoltre, per favorire l’insegnamento continuò a editare opere di confratelli (Francesco Licheti, In primum, secundum, et tertium Scoti Sententiarum libros, ac in eiusdem Quolibeta commentationes subtilissimae, nunc cura ac studio Constantii Sarnani pristino candori restitutae, I-V, Venetiis, apud Ioannem, et Andream Zenarium, 1587-1589), apprestò uno scritto di comparazione tra la teologia tomista e quella scotista (Conciliatio dilucida omnium controuersiarum, quae in doctrina duorum summorum theologorum S. Thomae, et subtilis Ioannis Scoti passim leguntur. Addito in vniuersam theologiam, praeclaro directorio, Romae, apud Dominicum Basam, 1589; e ancora Ludguni, ex officina Iuntarum, 1590; Roma, Quaracchi, 1911) e stilò una Summa theologica sive octo loci communes ad quos summatim reducitur tota sacra theologia (Romae, ex Typographia Vaticana, 1592).

Morì a Roma il 20 dicembre 1595; fu seppellito inizialmente ai Ss. Apostoli per poi essere traslato a S. Pietro in Montorio. In seguito le spoglie vennero trasferite a Sarnano per volere del fratello Sante e furono deposte nella chiesa di S. Francesco, dove lo ricordano due iscrizioni ordinate dai nipoti Andrea e Annibale Crizi nel 1643 e nel 1759.

Una parte dei libri e dei codici a lui appartenuti oggi è conservata alla Biblioteca comunale di Sarnano. Il libertino Gregorio Leti, nella seconda versione della sua vita di Sisto V, tracciò di Torri (che disse chiamarsi in realtà Costanzo Saliga) un ritratto irriverente di cliente ossequioso di Felice Peretti.

Opere. Pubblicò, con alcune aggiunte, la Lectura absolutissima super formalitatibus di Giovanni Vallone (Perusiae, per Valentem Panitium, 1570, poi ampliata: Venetiis, apud Franciscum de Franciscis, 1588); i commenti di Antonio Andrés, di Pierre Tataret e di Pietro Aquilano alle Sententiae di Pietro Lombardo (Ant. Andreae In quatuor Sententiarum libros opus [...] a F. Constantio a Sarnano [...] indicibus, necnon ad marginem annotationibus illustratum. Additis ab eodem F. Constantio annotationibus [...] in quibus d. Thomas, Scotus, et Averroes conveniunt, atque dissentiunt. Incredibili vero labore emendatum a F. Angelo Roccha, Venetis, apud Damianum Zenarum, 1578; Petri Tatareti [...] In quartum librum sententiarum opus [...] Per fratrem Constantinum Sarnarum editum [...] nonnullis cum additionibus in margine, I-III, Neapoli, apud Horatium Salvianum, 1579; Petri Aquilani Quaestiones in quatuor sententiarum libros [...], illustratae, marginibus decoratae, dictis, et propositionibus notabilibus auctae summa cura reverendi M. Constantii a Sarnano, Venetiis, apud Zenarium, et fratres, 1584 e 1600); ancora di Tataret le lezioni su Govanni Duns Scoto (Ioan. Duns Scoti Quæstiones quolibetales relatæ per Petrum Tataretum, nuper emendatæ, & recognitæ ac locupletatæ per fratrem Constantium Sarnanum, cum nonnullis additionibus, Neapoli, apud Horatium Salvianum, 1579); alcune opere di Paduano De Grassis (Enchiridion scholasticum contradictionum quodlibetalium Doct. Subtilis [...] A F. Constantio Sarnano recognitum, marginalibusq. apostillis ornatum cui adiectus est Dialogus de Concilio Pauli, in quo apost. ipsum cum euang. optime conuenire ostenditur: et De ecclesiastica republica liber, eodem magistro Paduano (Venetiis, apud Felicem Valgrisium, 1583); i commenti al Nuovo Testamento di Antonio Delfini (Commentarii in Evangelium Ioannis, et in epistolam Pauli ad Hebraeos, a f. Constantio card. Sarnano expoliti, notatisque marginibus illustrati, Romae, ex typographia Bartholomaei Grassi, 1587), oltre ad alcune opere personali di edizione e interpretazione di Scoto: il Directorium in logicam, phylosophiam, atque theologiam, ad mentem Scoti (Venetis, apud Damianum Zenarum, 1580); le Expositiones quaestionum doctoris subtilis Ioannis Duns Scoti, in vniuersalia Porphyrii, a fratre Constantio Sarnano [...] collectae. Quibus adiecit Tractatum de syllogismis conficiendis. Necnon solutiones argumentorum Hieronymi Balduini, probantis logicam non esse scientiam contra Scotum ac dicentis non esse subiectum logices syll. Tum demum de principio indiuiduationis, ac substantiarum materialium, et separatarum contra Scotum, cuiusdam recentioris philosophi, Venetiis, apud Franciscum Franciscium, 1583 (ristampate nel 1585, nel 1586 e nel 1591); infine, sempre di Scoto, In vniuersam Aristotelis Logicam exactissimae quaestiones. Adiectae sunt dubitationes, cum earum solutionibus; nec non et Tractatus de secundis intentionibus. Nuper à fratre Constantio Sarnano editus. Accedunt denique ipsius doctoris subtilis formalitates (Venetiis, apud Franciscum Franciscium, 1583, ristampate più volte fino al 1619; la De secundis intentionibus secundum doctrinam Scoti tractatio fu pubblicata a parte nel 1584 e, dopo la morte di Torri, ancora nel 1604).

Fonti e Bibl.: Città del Vaticano, Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede, Sanctum Officium, Decreta 1587, c. 51; Juramenta 1575-1655, c. 9; Index, Diarii 1, c. 17v; Roma, Collegio S. Isidoro, Biblioteca Wadding e Archivio storico, ms. 2/30: I. Altobelli, Genealogia seraphica Provinciae Marchiae, c. 378r-v; Sarnano, Biblioteca comunale, ms. E.137: C. Torri, Lectura super primum Sententiarum tenuta nel 1584; Archivio di Giacinto Pagnani per la storia di Sarnano, 1.36, Varie, f. “Cardinal Torri”, 1963-1985.

D. Alswort, Oratio in obitum Illustrissimi D.D. Cardinalis Sarnani, Romae 1596; G.A. Petramellari, Ad librum Onuphrii Panvinii De Summis Pontif. et S.R.E. Cardinalibus [...] Continuatio, Bononiae 1599, pp. 280, 417 s.; A. Chacón, Vitae et res gestæ Pontificum Romanorum et S.R.E. Cardinalium. Alia plura Andraea Victorellus et Ferdinandus Vghellus [...] ex mss. præsertim monumentis addiderunt, II, Romae 1630, col. 1801; A. Corbellini, Vite de’ vescovi di Vercelli, Milano 1643, pp. 112 s.; L. Wadding, Scriptores Ordinis Minorum, Romae 1650, pp. 93 s.; G. Franchini, Bibliosofia e memorie letterarie di scrittori francescani conventuali, Modena 1693, pp. 157-160, 379, 582; G. Leti, Vita di Sisto V Pontefice Romano nuovamente scritta, Amsterdamo 1693, pp. 266, 300 s., 444-448; L. Cardella, Memorie storiche de’ cardinali, V, Roma 1793, pp. 255 s.; F.M. Renazzi, Storia dell’Università degli Studi di Roma, II, Roma 1804, p. 172; G.G. Sbaraglia, Supplementum et castigatio ad Scriptores trium Ordinum S. Francisci, Romae 1806, pp. 201-203; A. Ricci, Memorie storiche delle arti e degli artisti della Marca di Ancona, II, Macerata 1834, p. 27; G. Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, V, Roma 1840, pp. 261 s.; K. Eubel - G. van Gulik, Hierarchia Catholica Medii et Recentioris Aevi, III, Monasterii 1910, p. 166; L. von Pastor, Storia dei papi dalla fine del Medio Evo, Trento-Roma 1931-1963, IX, pp. 213, 919, X, pp. 184, 187, 190, 507; L. Wadding et al., Annales Minorum seu trium Ordinum a S. Francisco institutorum, Florentiae-Romae 1931-1964, XXII, pp. 54 s., XXIII, pp. 236-238; F.A. Benoffi, Memorie minoritiche dal 1560 al 1776 con note e aggiunte, parte prima, in Miscellanea francescana, XXXIII (1933), pp. 75-106 (in partic. p. 80); N. Papini, Minoritae Conventuales lectores publici artium et scientiarum in academiis, universitatibus et collegiis extra ordinem, cum notis et additamentis Eliae Magrini, ibid., pp. 242-261 (in partic. pp. 247 s.); L. Di Fonzo, Lo studio del Dottore Serafico nel Collegio di S. Bonaventura in Roma (1587-1873), ibid., XL (1940), pp. 153-186 (in partic. pp. 168-170); F.A. Benoffi, Memorie storiche della Provincia delle Marche dei frati Minori Conventuali. Continuazione, a cura di F. Balsimelli, ibid., XLII (1942), pp. 132-157 (in partic. pp. 147-152); A. Erba, La Chiesa sabauda. Ortodossia tridentina, gallicanesimo savoiardo e assolutismo ducale (1580-1630), Roma 1979, pp. 135, 271, 303; G. Parisciani, I Frati Minori Conventuali delle Marche (sec. XIII-XX), Ancona 1982, pp. 239, 251; A. Poppi, La filosofia nello studio francescano del Santo a Padova, Padova 1989, p. 27; G. Avarucci, L’antica biblioteca francescana ora comunale di Sarnano, in Collectanea franciscana, LX (1990), pp. 201-254; G. Fragnito, La Bibbia al rogo. La censura ecclesiastica e i volgarizzamenti della Scrittura (1471-1605), Bologna 1997, pp. 144, 155, 189, 192; C. Frova - P. Nardi - P. Renzi, Maestri e scolari a Siena e Perugia, 1250-1500. Una prosopografia dinamica del corpo accademico e studentesco, 2001, http:// www3.unisi.it/docentes/index.html; L. Boschetti, Lo ‘Spaccio’ nel processo a Bruno, in Favole, metafore, storie. Seminario su Giordano Bruno, a cura di O. Catanorchi - D. Pirillo, Pisa 2007, pp. 281-351 (in partic. p. 295); F. Merletti, Dizionario bio-bibliografico dei frati Minori conventuali delle Marche (secoli XIII-XX), Ancona 2007, ad ind.; Catholic Church and modern Science. Documents from the Archives of the Roman Congregations of the Holy Office and Index. I. Sixteenth-century, a cura di U. Baldini - L. Spruit, Città del Vaticano 2009, I, pp. 113, 340 s., 868-877, II, pp. 982-993, III, pp. 2203 s., 2380 s., IV, pp. 2948 s.; F. Balsimelli - G. Parisciani - F. Merletti, Necrologio dei frati Minori Conventuali della Provincia delle Marche, Ancona 2009, ad ind.; H.H. Schwedt, Die Anfänge der römischen Inquisition. Kardinäle und Konsultoren 1542 bis 1600, Freiburg-Basel-Wien 2013, pp. 254-256; R.M. Borraccini, Biblioteche come reti di relazione: i libri del cardinale C. T. e del suo entourage nella Biblioteca comunale di Sarnano, in “Litterae ex quibus nomen Dei componitur”. Studi per l’ottantesimo compleanno di Giuseppe Avarucci, a cura di A. Horowski, Roma, 2016, pp. 207-239; S. Ricci, Campanella, Roma 2018, p. 246.

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