Cràntore (gr. Kράντωρ, lat. Crantor -ŏris) di Soli. - Filosofo greco dell'antica Accademia (vissuto tra il 330 e il 270 a. C.), discepolo di Senocrate amico e condiscepolo di Polemone, maestro di Arcesilao. Commentò il Timeo, iniziando così la serie dei commentatori di Platone. Nel suo libro Περὶ πένϑους (Sul lutto, rivolto a consolare l'amico Ippocle per la morte dei figli) sostenne, contro l'ἀπάϑεια cinico-stoica, che le passioni devono essere moderate dalla ragione, non già sradicate. Tracciava inoltre una gerarchia dei beni in cui assegnava il primo posto alla virtù, seguita da salute, piacere e ricchezza.
Filosofo (vissuto tra il 330 e il 270 a.Crantore di Soli ). Discepolo di Polemone (che fu scolarco dell’antica Accademia dal 314 al 270 a.Crantore di Soli ), morì prima del maestro. Commentò il Timeo, iniziando così la serie dei commentatori di Platone. Nel suo libro Sul lutto, rivolto a consolare l’amico ...
vae soli! ‹vè sòli› (lat. «guai a chi è solo!»). – Parole della Bibbia: Melius est ergo duos esse simul, quam unum ... Si unus ceciderit, ab altero fulcietur: vae soli: quia cum ceciderit, non habet sublevantem se (Ecclesiaste 4, 10) «Meglio è dunque...