Credit crunch

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

credit crunch


Termine inglese («stretta creditizia») che indica una restrizione dell’offerta di credito da parte degli intermediari finanziari (in particolare le banche) nei confronti della clientela (soprattutto imprese), in presenza di una potenziale domanda di finanziamenti insoddisfatta.

Il c. c. si manifesta principalmente con il rifiuto di concessione del credito, ovvero mediante aumento dei tassi di interesse e delle condizioni applicati, o in genere irrigidendo i criteri di valutazione del merito creditizio. Molteplici possono esserne le cause: carenza di liquidità da parte dei potenziali concedenti, loro scelte strategiche, interventi delle autorità monetarie, mancanza di fiducia diffusa e altre ancora. La conseguenza principale del c. c. (se attuato nei confronti delle imprese) è essenzialmente la riduzione del flusso di finanziamento ai settori produttivi, che determina un calo degli investimenti e quindi della crescita economica.

Cenni storici

Nella crisi finanziaria iniziata nel 2007 (e ancora nel 2012 diffusa in Europa), quando la Banca Centrale Europea ha offerto finanziamenti alle banche europee per importi molto elevati a tassi bassissimi, le banche prenditrici sono state accusate di avere utilizzato tale liquidità in gran parte per acquistare titoli pubblici (quindi impiegandola praticamente senza rischio e lucrando sugli elevati differenziali di tasso), contribuendo così alla sostenibilità dei rispettivi debiti pubblici, ma non alla crescita delle imprese. Le banche hanno risposto ridimensionando l’entità del fenomeno, sottolineando inoltre che la situazione recessiva aveva diminuito la domanda aziendale di credito, e che molte richieste erano pervenute da imprese non in possesso di requisiti idonei per ricevere credito. Analoga situazione si verificò in Italia negli anni 1970-80 quando i provvedimenti delle autorità monetarie avevano favorito il sostegno del debito pubblico (principalmente mediante il cosiddetto ‘vincolo di portafoglio’), con conseguente spiazzamento (➔), ingl. crowding-out, delle imprese private.

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