BRONZINI, Cristoforo

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 14 (1972)

BRONZINI (Bronzino), Cristoforo

Martino Capucci

Nacque a Sirolo (Ancona), intorno al 1580, da famiglia di condizione civile. Fece i primi studi nel luogo natale, poi in Ancona, e infine passò a Roma, dove gravitò intorno all'ambiente ecclesiastico e fu assunto, con le funzioni di caudatario, tra i familiari del card. Evangelista Pallotta. Per la gran pratica del cerimoniale ecclesiastico divenne largamente noto e richiesto per ogni sorta di consigli e suggerimenti. È testimoniato dall'Eritreo che registrò per iscritto la procedura delle cerimonie cui assisteva o presiedeva, ma non ci risulta che si conservino manoscritti di tal natura. Aveva carattere piacevole, e una singolare abilità eclettica che gli procurava un facile successo. Il suo modo di vita sembra non fosse alieno da una certa dissipazione: l'Eritreo lo dice "nimis elegans muliebrium formarum spectator".

Per le funzioni di maestro di cerimonie fu proposto a Carlo de' Medici, fatto cardinale da Paolo V nel 1615: ben accetto al nuovo protettore e padrone, si trasferì a Firenze, probabilmente dopo qualche tempo, e qui coltivò varie amicizie nell'ambiente letterario ed artistico (per es. Baccio Bandinelli). Da "letterate e nobili persone" fu indotto - per sua dichiarazione - a pubblicare l'opera Della dignità et nobiltà delle donne, progettata in 24 parti (quattro "settimane" di sei "giornate" ciascuna). Non risulta che l'opera venisse completata: se ne conoscono le 6 giornate della prima settimana, compiute all'inizio del 1618 e apparse tra il 1622 e il '25, e le prime due giornate della seconda settimana (1628 e '32). La stampa è corredata di numerose approvazioni ecclesiastiche, ma con decreto del 2 dic. 1622 l'opera fu condannata "donec corrigatur" (Indexlibror. prohib., Romae 1664, p. 38). È possibile peraltro che la condanna si riferisse a una prima edizione, parziale dell'opera, ora irreperibile.

Il B. morì a Firenze. La Biografia univers. antica e moderna (VIII, Venezia 1823, p. 63) indica l'anno 1640, senza dichiarare la fonte.

L'opera del B., ha struttura dialogica. Nel giardino dei Medici in Roma, per alcuni giorni di una calda estate, si riuniscono in "bella e nobile Adunanza" sei interlocutori: tre donne riguardevoli per bellezza, nobiltà e virtù (Margherita, nobile romana e regina dell'adunanza; Vittoria mantovana; Leonora fiorentina) e tre uomini (il principe di Toscana; il cav. Tolomei ferrarese, avversario delle donne; Onorio, cioè l'autore stesso, nelle vesti di difensore). L'argomento delle conversazioni è dichiarato dal titolo ed è svolto secondo le convenzioni ormai stanche della letteratura cortigiana che si rifaceva ai miti della élite sociale e intellettuale, impoveriti peraltro e ridotti a rituale pedantesco, sia per gli usuali intermezzi conviviali e conversevoli che separano le varie giornate sia per la verbosità dell'argomentazione (svolta soprattutto dal difensore Onorio), faticosamente erudita e tutta intarsiata di citazioni, aneddoti e ricordi letterari, storici e scolastici.

Opere: Della dignità et nobiltà delle donne. Settimana prima e giornata prima. Di nuovo ristampata e corretta, Firenze 1624 (irreperibile è la prima stampa che il frontespizio fa supporre). Legate insieme alla precedente sono le, giornate II e III, che nel registro recano la data 1622 (anche la dedicatoria a Maria Maddalena d'Austria, madre del granduca Ferdinando II e reggente in suo nome, è datata 14 luglio 1622). Il secondo volume contiene le giornate IV-VI, con data 1625 (già preannunciate però come in corso di stampa e imminenti alla fine della III giornata); Settimana seconda e giornata ottava, Firenze 1628; Della virtù e valore delle donne illustri. Settimana seconda,giornata settima (dedicata a Cristina di Lorena, ava di Ferdinando II), ibid. 1632.L'intera opera è accuratamente descritta da G. B. Passano, I novellieri ital. in prosa, Torino 1878, I, pp. 151-53.

Bibl.: Iani Nicii Erithraei [G. V. Rossi] Pinacotheca, III, Coloniae Agrippinae 1648, pp. 111-13 (n. xxvi); Catal. della Libreria Capponi, Roma 1747, p. 85; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia, II, 4, Brescia 1763, pp. 2142 s.; F. Vecchietti-T. Moro, Biblioteca picena, III, Osimo 1793, pp. 87 s.; G. B. Marchesi, Le polemiche sul sesso femminile ne' secc. XVI e XVII, in Giorn. stor. d. letter. ital., XXV (1895), p. 367; E. Zanette, Suor Arcangela,monaca del Seicento veneziano, Venezia-Roma 1960, p. 356.

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