Croce rossa

Dizionario di Medicina (2010)

Croce rossa


Organizzazione internazionale, che attraverso le società nazionali da cui è composta, opera per l’assistenza e il soccorso in guerra e in pace, con attività sanitarie, sociali, umanitarie. La normativa di riferimento è costituita dalla Carta dei diritti dell’uomo, dalla Carta del fanciullo, dalla Convenzione di Ginevra e dal Protocollo di New York per i rifugiati.

I sette principi fondamentali. Umanità: la C. r. opera per prevenire e lenire le sofferenze degli uomini, per far rispettare la persona e proteggerne la salute, per favorire la comprensione, la cooperazione e la pace fra i popoli; imparzialità: il movimento non fa alcuna distinzione di nazionalità, razza, religione, condizione sociale o appartenenza politica; neutralità: la C. r. si astiene dal prendere parte alle ostilità, ma anche, in tempo di pace, alle controversie di ordine politico, razziale, religioso e ideologico; indipendenza: le società nazionali di C. r. svolgono le loro attività umanitarie come ausiliarie dei poteri pubblici, mantenendosi indipendenti nel loro operare, fedeli ai propri principi; volontariato: la C. r. è un movimento di soccorso volontario e disinteressato; unità: in uno stesso paese non può esserci che un’unica società di C. r. o di Mezzaluna Rossa; universalità: nel movimento tutte le società hanno uguali diritti e il dovere di aiutarsi reciprocamente.

Attività pratiche

La moderna C. r. svolge attività di ricerca di persone disperse in guerra, in calamità o emigrazioni di massa; trasmette messaggi dove per conflitti sono interrotte le comunicazioni; segue pratiche di ricongiungimento familiare, assiste stranieri bisognosi, si occupa di coloro che richiedono asilo politico; ha squadre di soccorso per emergenza sanitaria e psicologica, in seguito a catastrofi o incidenti; si occupa di educazione sanitaria.

La Croce rossa italiana

La C. r. italiana (CRI) si costituì a Milano, poco dopo la convenzione di Ginevra del 1864, si estese nel regno e fu eretta in corpo morale nel 1884. Oltre alla sua efficace partecipazione nelle varie guerre, la CRI mantenne sempre in efficienza un servizio di pronto soccorso per i casi di calamità. Si è specializzata fra le due guerre nell’assistenza alla tubercolosi e alla malaria. Per il funzionamento dei suoi servizi di guerra e per quelli del tempo di pace che richiedono una soggezione alla disciplina militare, ha un proprio corpo militare, che ha anche propri ufficiali medici. I volontari del soccorso svolgono la loro attività di protezione civile, di assistenza e trasporto di feriti e ammalati; sono addestrati al primo soccorso in caso di incidenti della strada o domestici; prestano la loro opera in caso di calamità o di grandi eventi a rischio di incidenti e di malori. Le infermiere volontarie (crocerossine) furono in Italia le prime infermiere con propria scuola e regolamento. Svolgono attualmente servizio in patria e all’estero per l’assistenza infermieristica e l’educazione sanitaria. Il Comitato femminile della CRI ha il compito di accoglienza, di assistenza e di censimento per le necessità nelle situazioni di emergenza e di disagio sociale. I donatori di sangue e i centri trasfusionali della CRI sono riuniti in gruppi locali che fanno fronte alle necessità ospedaliere e di emergenza di sangue e derivati. I pionieri sono il gruppo giovanile (anche di minorenni) della CRI: vengono impiegati nelle emergenze sanitarie accanto ai volontari del soccorso, nel supporto logistico, nelle comunicazioni. Nel 2000 la CRI aveva 160.000 volontari, più di 1000 sedi operative, 3600 ambulanze.

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