CUBA

Enciclopedia Italiana - I Appendice (1938)

CUBA (XII, p. 59)

Riccardo RICCARDI
Anna Maria RATTI
Laura LEGIARDI

Popolazione (p. 63). - Il censimento del 1931 ha dato una popolazione di 3.962.344 ab. (34,7 per kmq.), che una valutazione al gennaio 1936 fa salire a 4.290.000. I dati di popolazione assoluta e relativa del censimento 1931 per le varie provincie sono i seguenti:

La popolazione delle città principali risultò alla stessa data come segue: L'Avana 550.088 ab.; Santiago 103.961; Camagüey 87.461; Matanzas 46.390; Cienfuegos 40.000; Cárdena 30.000; Sancti Spíritus 30.000; Santa Clara 26.740; Manzanillo 25.000.

Condizioni economiche (p. 61). - La coltura della canna da zucchero, senza confronti la più importante dell'isola, nel 1936-37 occupava 575.000 ha. e diede 28.250.000 q. di prodotto. Va ricordato che per fronteggiare la grave crisi provocata dall'estendersi delle colture zuccheriere in tutto il mondo e dal conseguente ribasso dei prezzi dello zucchero, il governo cubano aveva posto restrizionì alla produzione; ma poiché altri paesi (Portorico, Rep. Dominicana) continuarono ad aumentare la loro produzione, come risultato si ebbe una perdita di posizione dello zucchero cubano sul mercato degli Stati Uniti. Tali restrizioni sono state tolte, ma la produzione cubana attuale è poco più della metà di quella avuta nel 1924-25, quando si superarono i 50 milioni di quintali.

Il tabacco è coltivato (1936) su 44.000 ha., quindi è in forte regresso rispetto al 1930, quando occupava 60.000 ha. La produzione è digcesa dai 300.000 ai 190.000 q. In via di sviluppo sono le piantagioni di caffè, che ora occupano 50.000 ha. circa e dànno annualmente sui 300.000 q. di prodotto. Nell'Isola dei Pini si è diffusa la coltivazione dei pompelmi, largamente esportati negli Stati Uniti.

Nel 1934 il patrimonio zootecnico cubano era così costituito: cavalli 568.000, muli 64.000, bovini 4.515.000, ovini 164.000, caprini 54.000, suini 952.000.

La produzione dei minerali di ferro fu nel 1935 di 228.000 tonn., e quella dei minerali di manganese di 35.300 tonn. In quell'anno la rete ferroviaria aveva uno sviluppo di 14.080 km., dei quali 8000 nelle piantagioni.

Commercio (p. 62). - Nel 1932 si è avuta la maggiore depressione nel commercio con l'estero (appena 79,9 milioni di dollari per le esportazioni e 51,0 per le importazioni); la ripresa è stata abbastanza rapida, e nel 1936 le esportazioni hanno avuto un valore di 154,8 milioni di dollari, e le importazioni di 103,2 milioni. Gli Stati Uniti assorbono i due terzi delle prime e la metà delle seconde.

Finanze (p. 64). - Diamo qui di seguito le cifre dei bilanci a partire dal 1929 (in milioni di pesos).

Al 31 dicembre 1937 il debito estero ammontava a 123 milioni e quello interno consolidato a 8; il debito interno fluttuante alla fine del 1936 era di 90 milioni.

Sospesa la base oro il 21 novembre 1933, il 23 maggio 1934, seguendo la svalutazione del dollaro, il contenuto aureo del peso fu ridotto da gr. 1,5046 a gr. 0,8886 di fino.

Il 18 febbraio 1936 furono emessi i primi biglietti della repubblica, certificati argentei garantiti alla pari.

Bibl.: V. le pubblicazioni periodiche della Società delle nazioni, specie l'Annuario.

Storia (p. 65).

Un'acuta crisi economica e il disagio del popolo favorirono verso la fine del 1930 la rivolta nazionalista contro il regime dittoriale del presidente Machado.

La crisi politica fu causata dall'atteggiamento assunto da Machado nelle elezloni del 1° novembre. Machado nell'estate del 1929 aveva promesso formalmente al partito nazionalista l'autorizzazione per la partecipazione alle elezioni del 1930. I nazionalisti chiesero la proroga delle elezioni per poter riorganizzare il loro partito. Il congresso, con l'approvazione del presidente, respinse lo schema di legge autorizzante la partecipazione del partito nazionalista alle elezioni, e così la promessa del presidente non fu mantenuta.

La crisi politica ebbe inizio l'8 settembre con la proclamazione della legge marziale nella città di Palma in seguito alla scoperta di un complotto rivoluzionario. Il partito di Machado ebbe una vittoria assoluta nelle elezioni; ma solo il 33 per cento della popolazione vi prese parte, dato il boicottaggio organizzato dall'opposizione. La situazione si faceva così sempre più incerta e il 26 novembre il Congresso autorizzò l'applicazione della legge marziale a tutta l'isola.

Tra alternative di calma apparente e di sommosse, la rivoluzione continuò a lungo: tentativi di Machado di giungere ad un compromesso con le opposizioni fallirono, e si giunse così all'aperta rivolta nell'agosto del 1931. Dopo urio scontro fra le truppe governative e i rivoluzionarî - capeggiati dall'ex-presidente Mario G. Mecoval - nella provincia di Avana, fu proclamato lo stato d'assedio in tutta l'isola. Le truppe ligie al governo riuscirono in breve tempo a domare l'insurrezione, che alla fine d'agosto era già soffocata.

Ristabilitasi la calma, Machado rinnovò le sue proposte per una riforma costituzionale: fra esse figurava quella del ritiro dello stesso Machado dalla vita politica nel 1933. Le proposte non furono accettate e allora il presidente pose fine ai tentativi di avvicinamento, dichiarando che sarebbe rimasto al potere sino allo scadere del termine prestabilito.

Tumulti e disordini continuarono così per tutto il 1932; la situazione andò man mano peggiorando; bande di irregolari cominciarono ad operare contro le truppe governative nell'interno dell'isola. Intervennero, nel maggio 1933, a mezzo del loro ambasciatore, gli Stati Uniti, cercando una formula di conciliazione tra i partiti in lotta: ma tutti i tentativi per una soluzione pacifica caddero quando il presidente rifiutò di dimettersi, come chiedeva l'opposizione.

Il 4 agosto 1933 fu dichiarato lo sciopero generale e l'11 agosto venne a mancare l'aiuto dell'esercito al governo. Il presidio militare dell'Avana fu occupato da alcuni giovani ufficiali capitanati dal tenente colonnello Delgado. Il presidente Machado fu costretto ad abbandonare l'isola rifugiandosi a Montreal nel Canada.

Fu nominato presidente provvisorio il dott. Carlos Manuel de Cespedes, il quale formò un gabinetto scegliendo elementi di fiducia fra gli avversarî di Machado. Il gabinetto fece del tutto per ripristinare l'ordine e la disciplina: ma il 5 settembre l'esercito si ribellò nuovamente, sotto la guida del sergente Batista, rovesciando il gabinetto Cespedes e sostituendolo con uua giunta composta da cinque intelluttuali, con a capo il prof. Ramon Grau San Martín.

A sua volta la giunta, che non trovò molto favore presso la maggioranza del popolo e poteva fare affidamento solo sull'esercito, abbandonò il potere il 10 settembre, lasciando al Grau San Martín il potere.

Le agitazioni popolari ripresero di nuovo, verificandosi numerosi incidenti in tutta l'isola. Alcuni ufficiali insieme con 500 armati si barricarono nell'Albergo Nacional ad Avana. Il 2 ottobre, dopo una sanguinosa giornata, i ribelli con gli ufficiali si arresero.

Il governo di Grau San Martín per la sua moderazione non ebbe l'aiuto né dei comunisti né dei radicali. Il rifiuto degli Stati Uniti di riconoscerlo aggravò la situazione politica ed il caos economico. Delle misure radicali furono prese quale estremo rimedio, ma non ebbero altro effetto che quello di sfiduciare i pochi rimasti fedeli a Grau San Martín: gli stessi studenti, che erano gli elementi più favorevoli al presidente, si dichiararono contrarî al governo il 6 gennaio 1934. Divenuta così insostenibile la sua posizione, Grau San Martín il 15 gennaio diede le dimissioni. Fu nominato presidente Carlos Hevia; ma due giorni dopo anch'egli era dimissionario, e il potere fu assunto dal generale A. Mendieta.

Mentre si provvedeva alla promulgazione di una nuova costituzione, il governo di Mendieta emise una legge temporanea che sostituiva la costituzione del 1901, annullata da Grau San Martín e ristabilita poi il 12 giugno 1935.

In seguito a numerosi scioperi furono prese misure che provocarono atti terroristici che durarono durante tutto l'anno. I disordini e le rivolte continuarono nel' 35 causando molte perdite di vite umane e gravi danni.

Uno sciopero generale durante il marzo del 1935 fu domato dalle truppe governative sotto il comando del col. Batista. Dimessosi il Mendieta l'11 dicembre 1935, il 23 febbraio 1936 fu eletto presidente Miguel Mariano Gómez, ex-sindaco di Avana, sostenuto da liberali, nazionalisti e dal partito dell'Azione repubblicana.

Il 31 maggio 1936 fu firmato un nuovo trattato, che abrogò il Platt Amendment, fra gli Stati Uniti e Cuba. Secondo il Platt Amendment gli Stati Uniti avevano il diritto di intervenire negli affari cubani; e di tale diritto essi avevano già approfittato cinque volte.

Sulla fine del 1936 la decisione di stabilire un'imposta sullo zucchero provocò una vivacissima reazione dei partigiani del colonnello Batista contro il presidente Gómez, che fu messo in stato d'accusa davanti al senato e, il 24 dicembre, destituito. Gli succedette il dott. Laredobru. Il 1° luglio 1937 il governo decise di accordare il suo appoggio completo al programma di riorganizzazione dello stato del col. Batista, che in tal modo è praticamente investito di poteri dittatoriali.

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