CUCCUMELLA

Enciclopedia Italiana (1931)

CUCCUMELLA

Roberto Vighi

. È uno dei nomi con cui vengono designati, dai contadini della Toscana meridionale e del Viterbese, i tumuli funerarî etruschi. Una cuccumella è, per es., nella necropoli di S. Giuliano presso Barbarano; ma tale denominazione è caratteristica nella campagna di Vulci, dove due tumuli hanno rispettivamente i nomi di Cuccumella e Cuccumelletta.

La Cuccumella di Vulci, la più importante e la più nota, ha un diametro di 70 m. e attualmente l'altezza di 20 m.; il tumulo poggia su una crepidine e sorreggeva nel centro una torre di cui rimangono le fondamenta; contiene superiormente quattro piccole camere sepolcrali attorno a una camera più vasta con gradinate laterali, che forse era a cielo scoperto. Inferiormente è scavato un gran numero di corridoi che s'incrociano, si diramano, terminano a fondo cieco, formando un vero labirinto di uno svíluppo totale di circa 700 m.; tutte queste gallerie fanno capo a un dromos che si apre al disotto della crepidine, e di esse solo quattro convergono al centro. Questo labirinto sotterraneo e la grande camera con gradinate non si trovano in nessun altro tumulo etrusco conosciuto: ciò ha fatto pensare che questo di Vulci non sia una tomba vera e propria; ma tale ipotesi è infirmata dalla presenza di letti funebri nelle celle sepolcrali. Certo le caratteristiche della Cuccumella di Vulci debbono riferirsi a riti funerarî speciali. Essa fu scoperta verso la metà del secolo scorso, ed è stata recentemente riesplorata per cura di U. Ferraguti e di R. Mengarelli.

Bibl.: L. Canina, Etruria Marittima, Roma 1851, II, p. 103, tav. CVII; G. Dennis, The Cities and Cemeteries of Etruria, 3ª ed., Londra 1883, I, p. 452; P. Ducati, Storia dell'arte etrusca, Firenze 1927, pp. 61, 72, 91; U. Ferraguti, Un anno di scavi a Vulci, in Studi etruschi, Firenze 1929, III, p. 104 segg.

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