DA, DA’ O DÀ?
Si tratta di tre ➔omonimi che nella lingua scritta vengono distinti tramite l’uso dell’apostrofo o dell’accento.
• Da, senza apostrofo né accento, è la preposizione semplice
Scappo via da Roma
• Da’, con l’apostrofo, è la 2a persona dell’imperativo del verbo dare (➔troncamento di dai)
Da’ una mano a tuo fratello!
• Dà, con l’accento, è la 3a persona dell’indicativo presente del verbo dare
La sua presenza gli dà sicurezza.
USI
Per la 2a persona dell’imperativo è possibile usare, accanto alla grafia da’, anche la forma piena dai
Lasciale stare tutte queste regole nuove, dai retta a me (R. Petri, Esecuzioni)
La forma dai è l’unica possibile in locuzioni come:
– e dai (anche con ➔univerbazione: eddai)
Eddai che gliela abbiamo ormai fatta (P. V. Tondelli, Altri libertini)
– dai e dai (usata a volte anche come sostantivo: il dai e dai)
Dai e dai ogni giorno con il tuo sudore una pietra dopo l’altra alto arriverai (Canzone di san Damiano)
nel dai e dai delle meretrici (I. Fossati, Oh, che sarà).
STORIA
L’imperativo da’ ha sostituito la grafia da, in uso ancora nell’Ottocento
Or da retta a’ miei sensi (Il fiore della letteratura greca).