Auteuil, Daniel

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Attore francese (n. Algeri 1950). Figlio di due cantanti d'opera, è arrivato a Parigi a 19 anni e ha iniziato a recitare in teatro, ottenendo in seguito il primo ruolo cinematografico in L'agression (Appuntamento con l'assassino, 1974). Si è fatto conoscere dal pubblico internazionale con Jean de Florette (1985) e Manon des sources (1986). Il suo stile interpretativo, ora misurato ora nevrotico, ha originato i personaggi ricchi e complessi di Quelques jours avec moi (1988), Romuald et Juliette (1988), Un coeur en hiver (1992), Ma saison preférée (1993), La reine Margot (1994), Sostiene Pereira (1995), Le huitième jour (1996), La fille sur le pont (1999), The lost son (1999), La veuve de Saint-Pierre (L'amore che non muore, 2000), Sade (2000), Le placard (L'apparenza inganna, 2001), 36 quai des orfèvres (2004), Caché (Niente da nascondere, 2005). Nel 2006, oltre a interpretare il ruolo dell'imperatore in N - Io e Napoleone (2006) di P. Virzì, è apparso anche nella commedia Mon meilleur ami. Tra le sue interpretazioni successive vanno citate quelle nelle pellicole Il mio amico giardiniere (2007), L'ultima missione (2008), Je t'aimais (2009), La fille du puisatier (2011), in cui si è cimentato per la prima volta nella regia, Le guetteur (Il cecchino, 2012) di M. Placido, Le confessioni (2016) di R. Andò, Au nom de ma fille (2016) di V. Garenq, Le brio (2017; Quasi Nemici - L'importante è avere ragione, 2018) di Y. Attal, Amoureux de ma femme (Sogno di una notte di mezza età, 2018), che ha anche diretto, Rémi sans famille (Remi, 2018) di A. Blossier, La belle époque (2019) di N. Bedos e Un silence (2023) di J. Lafosse.

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