DAY-LEWIS, Daniel

Enciclopedia del Cinema (2003)

Day-Lewis, Daniel (propr. Daniel Michael Blake)

Francesco Zippel

Attore cinematografico e teatrale inglese, nato a Londra il 29 aprile 1957. Legato alla grande scuola teatrale inglese ma allo stesso tempo istintivamente vicino a quella statunitense dell'Actors Studio, D.-L. è considerato uno degli attori più ricchi di talento della sua generazione. Interprete estremamente eclettico, in grado di indagare nel profondo l'essenza dei suoi personaggi, si è imposto per la capacità mimetica di piegare il proprio corpo alla specificità del ruolo. L'Oscar come miglior attore protagonista, ottenuto nel 1990 per My left foot (1989; Il mio piede sinistro) di Jim Sheridan, ha rappresentato un riconoscimento della sua ricerca espressiva.Figlio del poeta Cecil e dell'attrice Jill Balcon (figlia del celebre produttore Michael Balcon), D.-L. crebbe, profondamente influenzato dalla figura paterna, nel cuore della società artistica londinese. Educato presso la progressista Bedales School, dove cominciò a cimentarsi nel teatro, fece giovanissimo il suo esordio cinematografico in Sunday, bloody Sunday (1971; Domenica, maledetta domenica) di John Schlesinger, nella parte di un giovane teppista. Nel 1977 iniziò a seguire i corsi di recitazione della Bristol Old Vic Theatre School, prestigiosa istituzione dove in quegli anni andavano formandosi altri futuri protagonisti della scena inglese come Miranda Richardson, Gary Oldman e Greta Scacchi. Ammesso alla fine del terzo anno alla Bristol Old Vic Company, D.-L. si costruì rapidamente una solida reputazione, passando con disinvoltura dai personaggi shakespeariani a quello del Conte Dracula.

Naturale è stato il suo ritorno al cinema, reso ancor più stimolante dall'opportunità di lavorare prima con Ben Kingsley in Gandhi (1982) di Richard Attenborough e poi con il grande Laurence Olivier in The Bounty (1984; Il Bounty) di Roger Donaldson. Ma è stato solo nel 1985 che l'eclettismo di D.-L. ha potuto liberamente esprimersi in due opere di grande successo internazionale come My beautiful laundrette (My beautiful laundrette ‒ Lavanderia a gettoni) di Stephen Frears e A room with a view (Camera con vista) di James Ivory. In questi film, infatti, ha saputo dar vita con pari efficacia a due personaggi antitetici, Johnny, il punk omosessuale del dramma metropolitano di Frears, e Cecil, il vacuo aristocratico della commedia in costume di Ivory. Tre anni dopo ha confermato il suo talento nel tratteggiare la complessa figura di Tomaš, neurochirurgo seduttore in The unbearable lightness of being (L'insostenibile leggerezza dell'essere) di Philip Kaufman, tratto dall'omonimo romanzo di M. Kundera. I successivi My left foot e The last of the Mohicans (1992; L'ultimo dei Mohicani) di Michael Mann, sono stati l'ulteriore dimostrazione della camaleontica destrezza attoriale di D.-L., capace di lavorare meticolosamente sulla fisicità di due personaggi del tutto diversi. Interpretando prima il paraplegico Christy Brown, pittore e scrittore in grado di muovere il solo piede sinistro, poi il vigoroso Hawkeye, protagonista del romanzo di J. Fenimore Cooper, ha ottenuto la definitiva affermazione presso il pubblico. Nel 1993 Martin Scorsese in The age of innocence (L'età dell'innocenza), tratto dall'omonimo romanzo di E. Wharton, gli ha affidato il ruolo di Newland Archer, di cui D.-L. è riuscito a rendere in maniera intensa l'incapacità di ribellarsi alle leggi imposte dalla buona società newyorkese. Nello stesso anno ha interpretato il tormentato Gerry Conlon in In the name of the father (Nel nome del padre) di Sheridan, personaggio simbolo della guerra infinita tra gli inglesi e i nord-irlandesi. Sia il John Proctor di The crucible (1996; La seduzione del male) di Nicholas Hytner sia il pugile Danny Flynn di The boxer (1997), ancora di Sheridan, entrambi prigionieri del rispettivo, soffocante contesto sociale, hanno testimoniato la raggiunta maturità artistica dell'attore. Ulteriore saggio del suo trasformismo è il personaggio di Bill 'the butcher' Cutting, spietato leader della gang dei Natives in Gangs of New York (2002) di Scorsese, rievocazione della New York dei bassifondi di metà Ottocento.

Bibliografia

G. Jenkins, Daniel Day-Lewis. The fire within, New York 1995.

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