DOLFIN, Daniele

Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 40 (1991)

DOLFIN, Daniele

Paolo Preto

Nacque a Venezia il 22 genn. 1688 da Daniele (III), detto Zuane, del ramo di S. Pantalon, e Pisana Bembo; dopo gli studi nel collegio di Parma, a ventuno anni cavò la balla d'oro ed entrò anticipatamente nel Maggior Consiglio ma presto rinunciò a una brillante carriera politica e prese gli ordini sacri. Il 6 dic. 1714 venne nominato da Clemente XI coadiutore, con diritto di futura successione, dello zio Dionigi, patriarca di Aquileia, e prese il titolo di vescovo di Aureopoli; laureatosi nell'università di Padova nel 1715, ottenne nel 1717 la commenda dell'abbazia di Moggio e poi di quella di Rosazzo, i cui beni veneti erano uniti alla mensa vescovile di Udine.

Dal 1714 al 1734 alternò soggiorni a Venezia a residenze ad Udine, dove accompagnò più volte lo zio nella visita alla diocesi; morto il 13 ag. 1734 lo zio, il 21 prese possesso della diocesi, l'8 maggio 1735 fece l'ingresso ufficiale, e il 10 apr. 1747 fu nominato da Benedetto XIV cardinale col titolo di S. Maria sopra Minerva (20 novembre) e dal 19 luglio 1758 di S. Marco. Svolse un'intensa attività pastorale: visitò la parte della diocesi sottoposta alla Repubblica di Venezia e l'abbazia di S. Maria in Organo (Verona) dipendente dal patriarcato di Aquileia, convocò il 21-23 ag. 1740 il sinodo, di cui stampò gli atti (Constitutiones sinodales, Udine 1740-1741), fondò il 18 giugno 1745 un'accademia ecclesiastica, organizzò le missioni in alcuni villaggi di campagna, dotò di nuovi altari marmorei varie chiese di Udine e della diocesi. eresse il monastero delle poverelle di S. Caterina da Siena in Borgo Civia, il nuovo tempio arcidiaconale di San Vito al Tagliamento, la chiesa della Purità (ex teatro Mantica), per la quale commissionò pale e affreschi a Giambattista e Domenico Tiepolo (1759-60); introdusse l'insegnamento del greco nel seminario, promosse il culto del beato martire Beltrando e dei santi Ermacora e Fortunato, chiamò a Udine i sacerdoti della Congregazione di S. Vincenzo de' Paoli, esercitò con larghezza la carità verso i poveri e i fanciulli periclitanti, diede alle stampe venticinque omelie (Udine 1760) e alcune lettere pastorali (ibid. 1747; ibid. 1751).

L'attenta cura d'anime non fu mai distratta dalle turbinose vicende diplomatico-ecclesiastiche che prepararono la fine del patriarcato di Aquileia: l'insistenza austriaca per la soluzione dell'annoso problema era già sboccata nel giugno 1750 nella nomina di Carlo Michele d'Attems a vicario apostolico nella parte austriaca della diocesi, ma nel giro di un anno l'aspra controversia tra Venezia, l'Austria e la S. Sede sboccò nell'inevitabile soluzione che segnava la fine del centenario patriarcato.

Il D. seguì con trepidazione e malcelata ira verso la S. Sede e poi anche verso il Senato della Repubblica le convulse trattative a Vienna e a Roma per comporre la controversia: nel marzo 1750 ribadì il suo "preciso indispensabile impegno ... a custodire e a tramandare a miei successori intatte e illese tutte le ragioni di questa chiesa patriarcale", il 25 novembre ricordò che "contro la soppressione chiamano tutte le leggi umane e canoniche", il 6 genn. 1751 chiamò "giorno di desolazione e di pianto" quello in cui era stata sparsa la voce della soppressione, il 27 si lamentò che "Pacta est alea, ed il gioco è andato sì male, che si è perduto tutto in un punto", che "in somma oportet me minui, illum autem crescere con parità di grado, di titolo e di preminenza. La prima Chiesa d'Italia diventerà l'ultima, e quella, che non è mai stata, diventerà maggiore della prima" e lanciò gravi accuse di slealtà all'arciprete Giuseppe Bini, inviato a Roma per seguire gli sviluppi dell'affare, e infine, a decisione presa, scrisse amare e dure parole contro Venezia, la S. Sede, il papa.

Il 6 luglio 1751 venne abolito il patriarcato di Aquileia ed eretti al suo posto gli arcivescovati di Gorizia e di Udine; il D., che conservò vita natural durante il nome, il titolo e le prerogative del soppresso patriarcato, morì a Udine il 13 marzo del 1762.

Fonti e Bibl.: Udine, Archivio della Curia arcivescovile, Manoscritti speciali, 566-5, 655-26, 663, 669, 728, 730, fasc. 22, 732-2, 734-14, 736-1, 737-2, 741, 742, 742bis, 751-7-11, 752, 762, 764 (Preziose memorie diocesane raccolte e copiate per me d. Ferdinando Blasich, pp. 113-116), 767, 886, 904-B; Ibid., Visite pastorali, vol. G (1701-1735); Ibid., Epistolari, D. D.; Ibid., Lettere di vescovi suffraganei del Veneto al patriarca di Aquileia 1590-1870; Ibid., Lettere dei vescovi di Trieste Gorizia Parenzo e Pola ai patriarchi di Aquileia e loro vicari 1570-1871; Ibid., Lettere di Girolamo Ruggia al cardinale D. D.; Ibid., Carteggio tra il patriarca D. D. e i cardinali segretari di stato Firrao e Valenti, Erezione dell'arcivescovato di Udine 1751; Ibid., Lettere degli ambasciatori veneti di Roma e di Vienna al patriarca D. D.; Ibid., Carteggio del patriarca D. D. con la corte di Vienna; Ibid., Carteggio del patriarca D. D. con la nunziatura di Vienna; Ibid., Corrispondenza tra mons. Paolucci nunzio a Vienna e il patriarca D. D.; Ibid., Lettere al patriarca D. D. provenienti dalla Comunità di S. Daniele; Ibid., Lettere dell'abate Giovanni Delfino ai patriarchi Dionisio Dolfin e D. D.; Ibid., Corrispondenza tra il capitolo di Aquileia e il patriarca D. D.; Ibid., Lettere di Franco Foscari al cardinale D. D.; Udine, Arch. capitolare, Fondo Bini: G. Bini, Lettere 1746-1752; Ibid., Documenti sopra la vertenza di Aquileia dal 1743 fino al 1751; Ibid., Lettere, Bini, 1721-1754, ultima raccolta, vol. III; Ibid., Lettere del papa Benedetto XIV all'arciprete Bini, XXXIV; Ibid., Dispacci del 1750 tra Roma e Venezia; Ibid., Delle facoltà dei vescovi e metropoliti nel chiudimento della nunziatura apostolica - sulla divisione del patriarcato di Aquileia, 1749; Ibid., Bulla del vicariato apostolico per la diocesi a parte Imperii, 1752; Ibid., Ducali per la erezione dell'arcivescovato di Udine e capitolo. Scritture dell'abate Bini fatte in Roma il 1751, 1752, 1753; Ibid., Maneggi e fatti occorsi tra Roma, Vienna, eVenezia, Corrispondenza affare di Aquileia, Scritture dell'abate Bini fatte in Roma il 1751, 1752, 1753; Udine, Bibl. arcivescovile, mss. 67, 507-510; Udine, Biblioteca comunale Joppi, mss. 78, 469, 470, 476, 480, 481, 484, 804, 1025, 1224(7-8), 2025; Archivio di Stato di Udine, Arch. Caimo, b. 117; Arch. di Stato di Venezia, Misc. codici, I, Storia veneta 19: M. Barbaro-A. M. Tasca, Arbori del patritii veneti, III, c. 274; Tiara et purpura Veneta..., Brixiae 1761, p. 317; Raccolta di lettere scritte in diverse materie all'abate Domenico Fontanini..., Venezia 1765; Relazioni dei rettori veneti in Terraferma, I, La Patria del Friuli (Luogotenenza di Udine), a cura di A. Tagliaferri, Milano 1973, pp. 290, 297, 304, 320, 349 s., 355, 368, 376, 395; F. Florio, Elogio del card. D. D. primo arcivescovo di Udine, in Dissertazioni accad. e altri opuscoli inediti, Roma 1816, pp. 139-173; G. Valentinelli, Bibliografia del Friuli, Venezia 1861, pp. 92, 124, 126, 128 s., 132, 138, 143, 163 s., 307 s., 335, 377, 380, 387 s., 433, 457; F. Di Manzano, Aggiunta all'epoca VI degli Annali del Friuli, VII, Udine 1879, p. 233; G. Occioni Bonaffons, Bibliografia storica friulana dal 1861al 1882, Udine 1883, I, n. 140; II, n. 1058; III, 1324, 2137; G. Biadego, Una visita del patriarca di Aquileia a Verona, in Da libri e manoscritti, Spigolature, Verona 1885, pp. 119-143; G. De Rinaldis, Memorie storiche dei tre ultimi secoli del patriarcato d'Aquileia (1411-1751), Udine 1888, pp. 470 s., 488, 490, 495 ss., 501, 505 ss., 509, 512, 514 s., 518-524, 526 s., 530 ss., 535, 537, 540, 543 s., 550 s., 553, 555; K. Czoernig, Die gefürstete Grafschaft Görz und Gradisca, Görz 1891, pp. 355, 358; B. G. Dolfin, IDolfin (Delfino) patrizi veneziani nella storia di Venezia, Milano 1923, ad nomen; G. Vale-L. Masotti, La chiesa della Purità. Note storiche, Udine 1932; P. Paschini, Storia del Friuli, III, Udine 1936, pp. 284, 287 s., 294; G. Biasutti, Il primo arcivescovo e la sua devozione alla Madonna, Udine 1953; Id., Ilibri "de scossi e spesi" del card. D. D. ultimo patriarca d'Aquileia (1734-1762), Udine 1957; F. Seneca, La fine del patriarcato aquileiese (1748-1751), Venezia 1954, pp. 42 s., 65, 75 s., 79-84, 87 ss., 92, 96 ss.; G. Trebbi, La questione aquileiese, in Cultura religione e politica nell'età di Angelo Maria Querini, a cura di G. Benzoni-M. Pegrari, Brescia 1982, pp. 669-687; G. Mazzatinti, Inventari dei manoscritti delle biblioteche d'Italia, XLVI, pp. 98, 157, 205 s., 208 s.; XLIX, pp. 40, 174; LXXVI I, pp. 8, 30, 123; R. Ritzler-P. Sefrin, Hierarchia catholica medii et recentioris aevi, VI, Patavii 1958, pp. 13, 94, 428.

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