Danubio

Dizionario di Storia (2010)

Danubio


Fiume dell’Europa centrale e sudorientale, nel continente è secondo solo al Volga per lunghezza di corso, bacino e portata. Nasce in Germania merid., nella Selva Nera, e tocca nove Stati (Germania, Austria, Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia, Romania, Bulgaria, Ucraina); navigabile per ca. 2500 km, da Ratisbona al Mar Nero, e collegato al Reno da canali, costituisce un’importante via d’acqua. Grandi opere di sistemazione sono state eseguite negli anni Settanta del sec. 20°. Altre notevoli innovazioni sono state introdotte nel 1984, con l’apertura del canale che unisce la città romena di Cernavodǎ, sul D., con il Mar Nero, e nel 1992 con il completamento del canale che congiunge il D., a monte di Ratisbona, con il Meno, assicurando il collegamento fluviale tra Mar Nero e Mare del Nord. Lo sviluppo economico di alcuni Paesi danubiani dell’Europa orientale e la loro graduale apertura commerciale verso l’Occidente hanno in seguito incrementato notevolmente il traffico sul fiume, sul quale sorgono grandi porti come Izmail in Ucraina, Galaţi e Brăila in Romania, Belgrado, Budapest. La valle del D. è stata in ogni epoca un’importante via di collegamento tra l’Europa centrale e le regioni rivierasche del Mar Nero, via percorsa da popolazioni diverse (celti, germani, unni, avari ecc.). Il D. ha anche segnato, con un tratto del suo corso, il limite dell’impero romano e successivamente, diventato un’importante via di traffico tra Paesi di diversa economia, ha visto sorgere e svilupparsi sulle sue rive importanti capitali (Vienna, Budapest, Belgrado). Il D. è stato l’ultimo grande fiume europeo a essere internazionalizzato; con la convenzione di Parigi (1856) Austria, Francia, Gran Bretagna, Russia, regno di Sardegna e Turchia stabilirono piena libertà di navigazione e uguaglianza di trattamento per tutte le bandiere. A questo scopo furono creati due organi internazionali: la Commissione europea del D. (CED), con il compito di eseguire lavori di drenaggio; la Commissione degli Stati ripuari, allo scopo di elaborare un regolamento per la navigazione e la polizia fluviale. Tale regime di libertà rimase immutato anche dopo la Prima guerra mondiale. Nel 1936, la Germania si ritirò dalle commissioni fluviali internazionali sottraendo loro la giurisdizione sul D. tedesco e, con l’Anschluss (1938), anche sul tratto austriaco. Dopo la Seconda guerra mondiale, la convenzione di Belgrado (1948) confermò la piena libertà di navigazione sul Danubio. I Paesi aderenti alla convenzione hanno creato una commissione per il D. con compiti di sorveglianza tecnica e funzioni di regolamentazione del traffico fluviale, con sede a Budapest.

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