HOCKNEY, David

Enciclopedia Italiana - V Appendice (1992)

HOCKNEY, David

Alexandra Andresen

Pittore e incisore inglese, nato a Bradford (Yorkshire) il 9 luglio 1937. Compie gli studi presso il Bradford College of Art (1953-57) e il Royal College of Art di Londra (1959-62), dove si lega a R. B. Kitaj e ad A. Jones. Nel 1961 riceve il primo premio per l'incisione alla Graven Image Exhibition di Londra e il Painting Prize della John Moores Exhibition di Liverpool. Primo premio per la grafica alla Biennale di Parigi del 1963, in quello stesso anno espone in un'importante personale alla Kasmin Gallery di Londra. È presente, nel 1963, alla rassegna British Painting of the '60 presso la Whitechapel Art Gallery di Londra; alla Instant Fotografie allestita al Stedelijk Museum di Amsterdam nel 1985; alla mostra Berlinart 1961-1987 presso il Museum of Modern Art di New York (1987), mentre nel 1987-88 un'ampia retrospettiva passa dal County Museum di Los Angeles al Metropolitan Museum di New York, alla Tate Gallery di Londra. Trascorre lunghi periodi negli Stati Uniti insegnando presso la Columbia University e la University of California (1963-67) e nel 1985 riceve il primo premio dall'International Center of Photography di New York. Socio della Royal Academy di Londra, dal 1990 insegna all'università di Cambridge.

Dopo un esordio pittorico astratto in cui si combinano elementi faux-naïfs e allusioni verbali d'ispirazione cubista (We two boys together clinging, 1961, Londra, Arts Council), H. si orienta verso una imagerie più realista di massima leggibilità e chiarezza. In opere come A bigger splash (1967, Londra, Tate Gallery), o Henry Gedzhler and Christopher Scott (1969, coll. privata) o Two deckchairs, Calvi (1972, Rotterdam Mus. Boymans-van Beuningen), le immagini sono fissate in un'atmosfera isolata e rarefatta mentre la stesura dei colori acrilici, ora uniforme e quasi impersonale, richiama la levigata superficie delle immagini fotografiche che diventano prezioso strumento per lo studio e la preparazione delle sue composizioni. Negli anni Settanta, al progressivo abbandono del linguaggio naturalista si associa un'iconografia più complessa e allegorica in cui affiorano frequenti riferimenti alla tradizione rinascimentale (Invented Man revealing Still Life, 1975, coll. privata) e alla lezione cubista (A Visit with Christopher and Don, Santa Monica Canyon, 1984). Nelle opere degli anni Ottanta H. si rivolge al tema della percezione e della rappresentazione della memoria visiva come emerge dalla serie dei photocollages (Blue Terrace, 1982; Stephen Spender Portrait, 1985), dove un medesimo soggetto viene offerto attraverso l'associazione di fotografie riprese da differenti punti di vista. Nell'ultima serie di opere H. sembra aprirsi a una più intima riflessione che rivela acuta capacità di analisi e straordinaria versatilità. Vedi tav. f.t.

Bibl.: D. Hockney, David Hockney by David Hockney, Londra 1976; M. Livingstone, David Hockney, Londra-New York 1981; M. Friedman, David Hockney paints the Stage, New York 1983, Londra 1985; G. Schiff, David Hockney, in Contemporanea, 2 (estate 1988), pp. 48-53. Cataloghi di mostre: M. Glazebrook, David Hockney, Paintings, Prints and Drawings 1960-1970, Londra 1970; H. Gedzhler, David Hockney, ivi 1976; M. Livingstone, David Hockney: Faces 1966-1984, New York 1984.

TAG

Museum of modern art

Columbia university

Metropolitan museum

Los angeles

Stati uniti