Fraser, Dawn

Enciclopedia dello Sport (2005)

Fraser, Dawn

Gianfranco e Luigi Saini

Australia • Balmain (New South Wales), 4 settembre 1937 • Specialità: 100 m, 400 m stile libero

Dawn Fraser si mise in luce in occasione dei Giochi Olimpici di Melbourne del 1956, dopo i quali la velocista, vittoriosa nei 100 m stile libero e autrice del record del mondo, non fu più battuta su questa distanza in tutta la sua carriera. Tuttavia vi furono altri prestigiosi risultati: il 21 febbraio 1956, a Sydney, Dawn nuotò i 100 m stile libero in l′04,3″, inserendo il suo nome nell'albo dei primati (allora riconosciuti anche in vasca breve); nel 1962, nel corso dei Giochi del Commonwealth a Melbourne, fu la prima donna a infrangere il muro del minuto sui 100 m stile libero, nuotando la distanza in 59,9″; erano passati quarant'anni dall'analoga impresa di Johnny Weissmuller. Fraser vinse questa gara anche ai successivi Giochi di Roma e di Tokyo; in seguito fu eguagliata da Krisztina Egerszegi, nel 1996, nella conquista di uno stesso titolo olimpico in tre edizioni consecutive dei giochi. Fraser migliorò il suo ultimo primato del mondo a ventisette anni: un'età allora assolutamente inusuale. Nell'anno in cui vinse il suo terzo titolo olimpico, coronando una strepitosa carriera, dovette affrontare un momento molto drammatico: aveva da poco conseguito il quattordicesimo primato mondiale sui 100 m stile libero ‒ scendendo al tempo di 58,9″, superato solo dopo quasi otto anni dalla quindicenne Shane Gould ‒ quando la sua famiglia fu coinvolta in un terribile incidente automobilistico in cui morì la madre. Dopo sette mesi, nell'ottobre 1964, alle Olimpiadi di Tokyo Dawn, detta anche The Dawn ("l'Aurora"), riuscì ancora a dominare tutte le altre velociste nella finale olimpica. Tuttavia il suo carattere, poco incline alla disciplina richiesta dai rappresentanti della rigida Federazione australiana, la portò a una squalifica di dieci anni (poi ridotti a quattro quando Dawn aveva già deciso di ritirarsi), per aver commesso il furto di una bandiera dal pennone del palazzo imperiale di Tokyo. Un caso che non fece forse onore a nessuno ma che lasciò intatta l'immagine della leggendaria Dawn Fraser nel cuore dei suoi connazionali.

Oltre che grande interprete dello sport sul piano delle vittorie conquistate, Fraser è stata anche determinante come stimolo nei tentativi di abbassare i primati del mondo. Nei 100 m stile libero, dopo due record stabiliti quando ancora era in vigore il vecchio regolamento che consentiva i primati in qualsiasi vasca, ha migliorato per otto volte consecutive il primato del mondo, che sotto la sua spinta è passato da 1′02,40″ a 58,90″ (29 febbraio 1964); quattro furono i primati del mondo dei 200 m stile libero, tre dei quali con il nuovo regolamento. Dawn Fraser è stata anche per tre volte finalista olimpica nei 400 m stile libero, conquistando una medaglia d'argento a Melbourne, un quinto posto a Roma e un quarto posto a Tokyo, nonostante la gara fosse obiettivamente poco adatta alle sue caratteristiche di sprinter.

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