DECABRISTI

Enciclopedia Italiana (1931)

DECABRISTI (dal russo dekabr′ "dicembre")

Ettore Lo Gatto

Furono così chiamati i partecipanti agli avvenimenti del dicembre 1825 a Pietroburgo e nella Russia meridionale. Il nome si è esteso poi ai membri delle varie società segrete, nelle quali gli avvenimenti stessi si prepararono e maturarono. I disagi provenienti da un'organizzazione sociale così arretrata quale la servitù della gleba e gli abusi dell'autocrazia rafforzarono sempre più l'idea che la salvezza del paese non potesse venire che da un rivolgimento violento. Quest'idea si diffuse specialmente tra gli ufficiali, che avevano partecipato alle campagne europee e che cominciarono a riunirsi, dando origine alla prima società segreta, il cosiddetto Sojuz Spasenja (Associazione della salvezza), che nel 1818 prese il nome di Società di beneficenza.

Questa più tardi si scisse in due nuove società: una del nord e una del sud, divise fra loro non soltanto geograficamente, ma anche nella concezione fondamentale: a nord predominava l'idea di una monarchia costituzionale, con tendenza alla decentralizzazione, a sud la corrente repubblicana centralizzatrice. Tra i mezzi estremi per la riuscita della rivoluzione era anche il piano di uccisione dello zar, caldeggiato negli ambienti meridionali, ispirati da Pestel′. In generale il gruppo settentrionale era assai più fiacco in confronto del meridionale e si rianimò solo quando, partiti da Pietroburgo Trubeckoj e Murav′ev, elementi moderati, subentrarono al loro posto Ryleev (v.) e A. Bestužev (v.). La preparazione alla rivolta portò nella Russia meridionale alla formazione della "Società segreta degli Slavi riuniti", nella quale si trovarono gli elementi più accesi.

Dopo vane trattative, la "Societa degli Slavi riuniti" si fuse con la "Società meridionale"; inoltre furono stretti rapporti con una società segreta polacca. Una denunzia della congiura giunse fino allo zar Alessandro I, il quale tuttavia non prese provvedimenti contro i congiurati; poi sopraggiunse l'inattesa morte dello zar a Taganrog, col periodo d'interregno. L'arresto di S. Murav′ev-Apostol fu la scintilla della rivolta nella Russia meridionale, ma le truppe governative ebbero ragione dei rivoltosi. A Pietroburgo, nello stesso tempo, sebbene non preparati, i congiurati ritennero giunto il momento favorevole, e il 14 (26) dicembre, giorno fissato per l'incoronazione dello zar Nicola, sulla piazza del Senato alcuni reparti di truppa si sollevarono. Anche qui però il moto fu subito goffocato. Gli arresti furono numerosissimi e ben 120 accusati comparvero davanti al Tribunale supremo. Cinque di essi, Pestel′, S. Murav′ev-Apostol, Bestužev-Rjumin, Ryleev e Kachovskij, furono condannati all'impiccagione, gli altri a lavori forzati, colonie punitive, ecc.

Gli storici indicano variamente le ragioni per le quali l'insurrezione decabrista fallì, tuttavia concorde è il riconoscimento della sua grande importanza nel campo politico e sociale. I decabristi furono patrioti animati dal desiderio d'indipendenza esterna della patria da stati esteri e d'indipendenza interna dagli stranieri, che numerosissimi occupavano alte cariche dello stato, sicché nelle idee dei decabristi si possono trovare elementi di quella che fu poco dopo la teoria slavofila. Più importante è il fatto che la rivoluzione dei decabristi, e soprattutto la sua preparazione teorica, spianarono la via alle riforme sociali, realizzate solo nella seconda metà del secolo.

La congiura dei decabristi ha ispirato varie opere letterarie, tra cui i poemetti di U. Nekrasov, Il nonno e Donne russe, il romanzo di G. P. Danilevskij: Il 1825, il romanzo di D. S. Merežkovskij: Il 14 dicembre. È da ricordare inoltre che L. Tolstoj aveva concepito il piano di un romanzo: I decabristi, di cui scrisse solo alcuni capitoli.

Bibl.: Essa è stata raccolta dal Centrarchiv del governo dell'U.R.S.S. e pubblicata nel 1929 come terzo volume dell'opera Vosstanie dekabristov (L'insurrezione dei decabristi), i cui due primi voll. contengono materiali inediti. Inoltre: V. J. Semevskij, Političeskie i obščetvennye idei dekabristov (Le idee politiche e sociali dei decabristi), Pietroburgo 1909; M. V. Dovna Zapol′skij, Tajnoe obščestvo dekabristov (La società segreta dei decabristi); Idealy dekabristov (Gli ideali dei decabristi); Memuary dekabristov, Kiev e Mosca 1906-1907; S. Gessen, Dekabristy pred sudom istorii (I decabristi davanti al tribunale della storia), Leningrado-Mosca 1926. Tra le opere di facile consultazione: L. Kulczycki, Gesch. der russ. Revolution (trad. dal polacco), Gotha 1910; J. W. Bienstock, Histoire du mouv. révol. en Russie, I (1790-1894), Parigi 1920; cfr. anche il numero speciale della rivista Le monde slave, Parigi, dicembre 1925.

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