Del Bello

Enciclopedia Dantesca (1970)

Del Bello

Arnaldo D'addario

Ramo degli Alighieri che lo stesso D. individua (If XXIX 18-36) parlando di Geri del Bello, punito fra i dannati della nona bolgia, e che storici (Ammirato, Varchi, Adriani) e genealogisti (Cosimo della Rena, Leopoldo del Migliore) fiorentini dei secoli XVI e XVII ricordano come una famiglia a sé.

La ‛ cognazione ' derivava dal padre di Geri, messer Bello di Alaghiero, la cui discendenza è stata studiata nel quadro di tutta la casata degli Alighieri (v.). Aderenti a Parte bianca, i Del B. di Cione furono esiliati da Firenze e si rifugiarono a Bologna; il loro bando fu confermato dalla riforma detta di Baldo d'Aguglione, del 2 settembre 1311, la quale nomina espressamente Lapo di Cione e i suoi discendenti. Anche Bellino di Lapo di Bello, che era rimasto a Firenze fino al 1288, si trova l'anno dopo a Ferrara e quindi (1295) a Bologna, ove aveva preceduto gli altri familiari. Il ramo degli Alighieri Del B. si estinse ben presto fuori di Firenze, in Bologna, nei figli di Bellino di Lapo.

I ‛ Prioristi ' fiorentini, invece, elencano altri Del B., abitanti nel quartiere di Santa Maria Novella, per il quale prendono parte al collegio dei priori, fra il termine del secolo XIII e il 1378: un Gherardus, suo figlio Simone e un altro figlio Advogadus; un Benedictus Simonis, col figlio Simone. Di questi Del B. un Gherardus filius iacobi era presente a Montaperti come eletto " super approbandis balistariis, arcatoribus et hominibus cum lancis ".

Bibl. - G. LIvi, D., suoi primi cultori, sua gente in Bologna, Bologna 1918; Piattoli, Codice, passim. Cfr. anche Arch. di Stato Firenze, Priorista Mariani, II c. 242; Carte dell'Ancisa, Gg 568, 570, 572; KK, 154, 247, 249, 558; Carte Dei, VIII, 37.