Demetra

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(gr. Δημήτηρ) Divinità femminile greca: secondo Esiodo è figlia di Crono e di Rea, sorella di Estia, Era, Zeus, Posidone e Ade. Ma dietro la sistemazione esiodea si conservano i tratti di un’antichissima divinità materna della Terra, direttamente espressa dal nome, nel quale l’etimologia antica individuava un primo elemento Δη- (o Δā-), equivalente a , Gaia, la «terra». A tale interpretazione del nome, accettata dalla maggior parte degli studiosi moderni, si connette un antichissimo rapporto della dea con Posidone (cfr. l’epiteto γαιήοχος «possessore della terra») e la sua maternità datrice di vita animale e vegetale. Posidone l’avrebbe posseduta, in forma di giumenta, mutandosi in stallone: ne nacquero una figlia, chiamata semplicemente Dèspoina, la «sovrana», in quanto non si poteva fare il suo nome, e il cavallo Arione.

Questi tratti del mito si rivelano di tipo misterico, soprattutto nel rapporto tra una dea madre e una dea figlia di cui si lascia in ombra il nome, come è quello al centro del culto eleusino tra D. e Persefone, chiamata Kore, la «fanciulla», generata da Zeus. Nella tradizione vulgata, D. essendole stata rapita la figlia, corse disperata per 9 giorni e 9 notti finché Elio la informò che Persefone era stata portata via da Ade, col consenso di Zeus. Per il dolore di D. la terra divenne sterile, finché con l’accordo che Persefone sarebbe ritornata ogni anno presso la madre fra la primavera e l’autunno, D., placata, tornò all’Olimpo, e fu di nuovo dispensiera di fecondità per la terra.

D. ebbe posto in vari miti locali: fu collegata con Iasione, poi con Erisittone, e specialmente con i re di Eleusi Celeo e Trittolemo, cui insegnò la coltura del grano. Era venerata anche, col nome di dea Tesmoforo (Θεσμοϕόρος), in quanto regolatrice delle leggi (ϑεσμοί) della vita coniugale e familiare, nelle feste Tesmoforie. Il centro del culto di D. fu Eleusi, dove si celebravano le grandi feste Eleusine. In Attica per D. si festeggiavano le Proerosie (o Proareturie), le Procaristerie, le Aloe. Presso i Romani D. fu identificata con Cerere.

Gli attributi di D. e Persefone sono: le spighe di grano, il narciso e il papavero, simbolo di fecondità, il serpente, simbolo della terra e di resurrezione, la fiaccola e il calato, cestello di spighe e frutta, e, nel culto eleusino, la cista mistica.

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