Detrazione

Dizionario di Economia e Finanza (2012)

detrazione


Somma che il contribuente può sottrarre per legge dall’imposta lorda, calcolata in base alle risultanze della propria dichiarazione dei redditi, al fine di ottenere l’ammontare netto dell’imposta dovuta all’erario. Costituisce un meccanismo di attenuazione dell’imposizione.

Le agevolazioni differenziate

Le d. hanno lo scopo di personalizzare l’onere tributario, differenziando il carico fiscale a seconda della fonte del reddito e della composizione del nucleo familiare del contribuente, mettendo così in evidenza la diversa capacità contributiva. L’agevolazione ha come presupposto la presenza di un debito d’imposta di ammontare almeno pari a quello delle d. a cui il contribuente ha diritto. Per i soggetti con reddito basso questo meccanismo può comportare il fenomeno dell’incapienza (➔), che si verifica quando l’imposta lorda è inferiore al beneficio fiscale e quindi il contribuente non può sfruttare pienamente l’agevolazione. La d. può essere fissa, ovvero uguale per tutti, o proporzionale, ossia ciascuno sottrae dall’imposta calcolata sul reddito solo una determinata percentuale, in funzione del proprio reddito.

Diverse sono le categorie delle d. ammesse: quelle per tipologia di reddito, per carichi di famiglia, per oneri personali, per canoni di locazione e mutui per la prima casa e quelle con finalità di incentivazione. Le d. per familiari a carico e per fonte di reddito (lavoro dipendente, pensione, impresa o lavoro autonomo) sono stabilite per scaglioni di reddito. Gli importi indicati dalle norme si riferiscono a d. teoriche, poiché per la determinazione della d. effettivamente spettante si deve applicare una formula matematica, in base alla quale l’importo si riduce fino ad azzerarsi all’aumentare del reddito del contribuente. Le d. per oneri personali spettano nella misura del 19% a coloro che hanno sostenuto nel periodo d’imposta alcune tipologie di spese (per es., spese sanitarie, per l’istruzione ecc.) espressamente indicate dalle norme. ● Una forma particolare di d. fa riferimento all’IVA. In tale tributo, la d. non ha il significato di agevolazione, ma serve a evitare il cumulo dell’imposta: dall’ammontare dell’IVA, addebitata ai propri clienti mediante l’istituto della rivalsa (che rappresenta un debito nei confronti dell’erario), è possibile detrarre l’IVA pagata ai propri fornitori per gli acquisti sostenuti o ai prestatori di servizi, che invece rappresenta un credito.