Di cio che stato sei dimandatore

Enciclopedia Dantesca (1970)

Di ciò che stato sei dimandatore

Mario Pazzaglia

Sonetto di risposta per le rime (abba, abba; cdc, cdc) di Dante da Maiano al primo della Vita Nuova. Al Maianese il sogno di D. appare una sorta di delirio, causato dalla passione d'amore morbosa, con motivato sospetto di ‛ farnetico '; donde l'esortazione ad abbondanti lavaggi dei genitali, per estinguerne i cattivi ‛ vapori ', e l'intenzione di mostrare a un medico l'urina di D. per la diagnosi. Già il Carducci vide nel sonetto il virulento attacco della vecchia scuola poetica contro il giovane rivale e vincitore; come poi, in sostanza, il Santangelo. Per il Barbi, invece, il suo tono volgarmente canzonatorio rientra nell'uso delle tenzoni. Il Nardi non vi ritrova nulla di sgarbato o di volgare; il Maianese risponde come avrebbe risposto un medico del Duecento, dato che lo strano sogno può derivare da una grave infermità ‛ melancolica ', secondo la medicina del tempo. Ma il carattere burlesco del sonetto è proprio in questa diagnosi seriosa, compiuta nel pieno rispetto dal formulario medico.

Bibl. - S. Santangelo, D.A. e Dante da Maiano, in " Bull. " XXVII (1920) 61-75 (ora in Saggi danteschi, Padova 1959); B. Nardi, L'amore e i medici medievali (ora in Saggi e note di critica dantesca, Milano-Napoli 1966); Barbi-Maggini, Rime 28 ss.; Dante's Lyric Poetry, a c. di K. Foster e P. Boyde, Oxford 1967, II 29-31; Dante da Maiano, Rime, a c. di R. Bettarini, Firenze 1969, 150-151.