DIASPINI

Enciclopedia Italiana (1931)

DIASPINI

Guido GRANDI

Sottofamiglia d'Insetti Emitteri del sottordine Omotteri, della famiglia delle Cocciniglie (v.). I maschi non hanno caratteri che li distinguano vistosamerite da quelli delle altre sottofamiglie; le femmine invece sono apode, posseggono solo rudimenti di antenne e presentano gli ultimi segmenti dell'addome fusi insieme e molto chitinizzati a formare il cosiddetto pigidio. Questa porzione terminale del corpo è fortemente depressa, sub-triangolare, di colore ferrugineo e porta lungo il suo margine libero varî e speciali processi e appendici che prendono nomi diversi a seconda della loro forma. Si hanno infatti le palette, sorta di laminette a estremo distale rotondato e a margine integro o quasi, i pettini, più allungati, più stretti e distalmente denticulati e digitati, i peli filiera, appendici sub-cilindriche o subconiche, intere ovvero terminanti con due o tre punte; le spine, coniche e intere, le parafisi, processi allungati piriformi, ma interni, ecc. Dorsalmente il pigidio mostra un'apertura rotondeggiante (l'ano), ventralmente una fessura trasversale (la vulva). Attorno a questa si osservano generalmente, e più o meno numerosi, gli sbocchi di ghiandole ciripare (dischi ciripari perivulvari) che appaiono di solito riuniti in 2-5 gruppi. Tanto i maschi (prima dello sfarfallamento) quanto le femmine presentano il corpo completamente ricoperto da follicoli speciali e caratteristici. Quelli delle femmine sono costituiti da 2 lamine: una dorsale, robusta, basale (follicolo propriamente detto), formata dalla seta segregata da ghiandole sericipare cutanee (cardata dai processi pigidiali descritti e impastata con un secreto intestinale), e dalle spoglie (esuvie) della prima e della seconda larva; una ventrale (velo ventrale) esilissima e bianca candida. Nei follicoli maschili la parte dorsale basale ha una sola esuvia (quella della prima larva) e la parte ventrale generalmente manca. Questi follicoli hanno forme svariate, talora simili nei due sessi, talora nettamente diverse. I Diaspini sono molto fecondi e spesso si riproducono più volte in un anno. Causano perciò danni gravi alle piante.

Ricorderemo il genere Aspidiotus Bouché, coi follicoli maschili e femminili rotondeggianti a esuvie centrali e con le femmine a pigidio privo di parafisi e fornito di dischi ciripari perivulvari, che comprende parecchie specie fra le quali comuni l'A. hederae Vall., forma cosmopolita e polifaga, l'A. ostraeformis Curt. comune sui platani, sui tigli, sui pioppi, sui noccioli, sugli olivi, ecc., e il tristamente celebre A. perniciosus Comst. (il San José Scale degli Americani) a larga diffusione mondiale, polifago e terribilmente nefasto agli alberi da frutto; il Chrysomphalus dictyospermi Morg., originario secondo il Silvestri della Cina centrale, trovato per la prima volta in Italia nel 1895, noto agli agricoltori col nomignolo di bianca rossa, e molto nocivo specialmente agli agrumi; l'Aonidiella aurantii Mask., anch'essa originaria dell'Estremo Oriente e scoperta in Italia nel 1907, dove presenta almeno 3 generazioni annuali; la curiosa Parlatoria zizyphi Luc., dal follicolo femminile subrettangolare e nero lucente, proveniente dalla Cina e introdotta in Italia (in Sicilia) intorno al 1890; i Lepidosaphes o pidocchi virgola, coi follicoli allungati e virgoliformi, dei quali comunissimi in Italia il L. pinnaeformis Bouché, specie orientale, ormai cosmopolita e dannosa agli agrumi, e il L. ulmi L., più grande e più panciuto del precedente, particolarmente frequente sugli alberi da frutto; la Chienaspis evonymi Comst, volgare nell'Evonimo e spesso esiziale a questa pianta ornamentale; infine la celeberrima Aulacaspis pentagona Targ. (olim Diaspis pentagona), originaria del Giappone e scoperta in Italia (in provincia di Como) nel 1885, ma ormai difftisa in tutta la penisola. Il follicolo femminile è orbicolare, leggermente convesso terreo, con esuvie eccentriche giallo-rossastre; quello maschile è sub-rettangolare allungato, tricarinato, bianco candido; il corpo della femmina, di un bel colore giallo citrino, ha forma grossolanamente rettangolare. Vive principalmente sul gelso, ma può attaccare moltissime altre piante; ha 2-3 generazioni all'anno e depone 100-150 uova. Produceva in Italia danni superanti i 50 milioni annui; oggi però la sua nocività è limitata da varie cause e specialmente da un Imenottero Calcidide endofago, introdotto dal Berlese e acclimato, la Prospaltella Berlesei How., che depone le uova (uno per ciascuna cocciniglia) nel corpo della Diaspis, perforando con la terebra il follicolo della vittima, e che ha 4-5 generazioni annuali. Le Diaspis attaccate dalla Prospaltella si riconoscono subito per il colore rosso mattone lucido del loro corpo.

In Italia si conoscono oggi una ventina di generi e complessivamente una settantina di specie di Diaspini.

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