Dick Tracy

Enciclopedia dei ragazzi (2005)

Dick Tracy

Alfredo Castelli

Il più celebre poliziotto dei fumetti

Creato negli anni Trenta del Novecento dal disegnatore statunitense Chester Gould, Dick Tracy è il poliziotto coraggioso che non conosce scrupoli nella sua lotta contro il crimine: all'indagine preferisce l'azione, alle parole le sparatorie. La sua funzione è di catturare l'ammirazione del pubblico per un tipo di eroe duro e violento, che impugna la legge come un'arma per fare piazza pulita dei gangster e del loro fascino perverso

I fumetti contro la malavita

Al Capone, Lucky Luciano, Machine Gun Kelly: anche se questi sinistri personaggi sono ormai morti e sepolti da un bel pezzo, i loro nomi sono ancora ricordati perché negli anni Trenta del secolo scorso avevano creato negli Stati Uniti un vero e proprio impero del crimine. Nelle grandi metropoli americane i gangster possedevano un potere spesso superiore a quello della legge, e riuscivano a influenzare a proprio favore scelte politiche ed economiche.

Proprio per questo loro atteggiamento vincente, molti consideravano i gangster alla stregua di eroi. Dopotutto erano quelli che riuscivano a cavarsela, mentre in quell'epoca la gente comune doveva arrabattarsi per mettere insieme il pranzo con la cena. Per contrastare questo pericoloso atteggiamento, nel 1931 il quotidiano Chicago tribune decise di pubblicare una serie a fumetti il cui protagonista fosse un poliziotto coraggioso che si batteva vittoriosamente contro il crimine. Il cartoonist Chester Gould aveva pronto un progetto del genere: le avventure di Dick Tracy, un detective della 'scuola dei duri', genere poliziesco che privilegia l'azione e le sparatorie alle indagini a tavolino alla Sherlock Holmes. La sua proposta fu subito accettata.

Brutti e cattivi

Se fossero pubblicate oggi, le prime storie di Dick Tracy sarebbero considerate 'politicamente scorrette': infatti il personaggio non esitava a sparare ai suoi avversari, senza riflettere troppo sui motivi che li avevano indotti a dedicarsi al crimine e, magari, cercare di comprenderli. Non solo: i suoi nemici erano sempre brutti o ripugnanti, quasi che bruttezza morale e fisica fossero tutt'uno. Si sa benissimo che non è così, e che non è detto che chi è brutto sia malvagio o viceversa; tuttavia questo accorgimento permise all'autore di caratterizzare in modo memorabile i suoi 'cattivi'. C'erano personaggi come The Brow, con il volto segnato da rughe profondissime; Pruneface, che assomigliava a una prugna secca; Flattop, con la testa perfettamente piatta; Shakey, scosso da un irrefrenabile tremito. Gould li disegnava, così come disegnava tutto il resto, in uno stile assolutamente non realistico, caratterizzato da tratti angolosi e deformazioni caricaturali; le sue automobili erano fatte come scatole da scarpe con le ruote, e i suoi grattacieli erano sempre scatole da scarpe, ma poste in verticale. Eppure il suo disegno ‒ all'apparenza semplice, un po' come quello di Hugo Pratt in Corto Maltese -‒ riusciva a essere altamente drammatico, carico di quella violenza che era l'elemento portante della serie.

Le storie

Dick Tracy riusciva a eliminare i grotteschi criminali con cui si confrontava dopo indagini che a volte duravano mesi: Gould iniziava infatti a disegnare la storia con in mente solo un vago canovaccio e, di tanto in tanto, cacciava il suo personaggio in una situazione inestricabile. Così, in attesa di un colpo di genio che gli permettesse di trovare una soluzione, improvvisava un subplot, cioè una trama secondaria, che a sua volta generava nuovi sub-subplots allungando la storia a dismisura.

Messa in questo modo, viene da pensare che le storie di Dick Tracy fossero enormemente noiose. Al contrario, invece, proprio grazie a questi ritmi lenti l'autore faceva aumentare la suspense e, quando Dick finalmente riusciva a liberarsi dalla trappola in cui si trovava prigioniero, magari da settimane, l'applauso liberatorio era assicurato.

Abbiamo parlato al passato, come se Dick Tracy non esistesse più. Invece non è così: anche se Chester Gould è scomparso nel 1985, la serie è tuttora pubblicata. Ma, anche se gli autori attuali sono fumettisti di tutto rispetto, è impossibile ricreare il tratto apparentemente legnoso di Gould: quando vengono imitati, i suoi grattacieli a 'scatole da scarpe' rischiano di sembrare davvero scatole da scarpe. Così come, ai tempi nostri, è difficile proporre storie nude e crude come quelle che hanno reso famosa la serie.

Dick Tracy, quello vero, nel bene o nel male, è scomparso in un passato ormai lontano, insieme ad Al Capone, a Lucky Luciano e a Machine Gun Kelly.

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