Rousseff, Dilma Vana

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Rousseff, Dilma Vana. – Donna politica brasiliana (n. Belo Horizonte 1947). Su posizioni socialiste fin dalla gioventù, negli anni della dittatura militare ha militato in organizzazioni di opposizione, venendo incarcerata per “sovversione” (1970-72). Membro del Partido dos Trabalhadores e stretta collaboratrice di Lula negli anni della sua presidenza (2003-11), ha rivestito il ruolo di ministro per le Miniere e l’Energia (2003-05) e di ministro della Casa Civil (sorta di ministero dell’Interno). Nel 2010 è divenuta la prima donna presidente del Brasile, eletta al secondo turno e in carica dal genn. 2011. La possibilità di trovare una via di sviluppo alternativa a quella del neoliberismo propugnata da R. è stata almeno parzialmente smentita dal rallentamento della crescita economica registrato nel periodo successivo, e i tentativi di stimolare i consumi attraverso l’abbassamento dei tassi di interesse hanno provocato nel corso del 2013 un aumento dell’inflazione; nel mese di giugno le proteste di piazza contro le politiche economiche volte a reperire fondi in vista dei Mondiali del 2014 e delle Olimpiadi del 2016 si sono estese da San Paolo a molte altre città del Paese, trasformandosi in un movimento di opposizione più ampio che ha contestato i modelli di distribuzione della ricchezza, e che i tentativi di mediazione di R. e la promessa di nuove riforme sociali non sono riusciti a placare. Al primo turno delle consultazioni presidenziali svoltesi nell'ottobre 2014 la donna politica ha ottenuto il 42% dei suffragi, superando il candidato conservatore A. Neves del Partito della socialdemocrazia (circa 33% dei consensi), che ha sconfitto al ballottaggio tenutesi nello stesso mese ricevendo il 51,7% dei consensi ed essendo confermata per un secondo mandato. La difficile situazione economica ha reso sin dalle prime battute accidentato il secondo mandato presidenziale di R., contro cui la piazza è tornata a protestare nel corso del 2015. La popolarità della presidente è stata ulteriormente indebolita dallo scandalo di corruzione legato al colosso nazionale petrolifero Petrobras, che ha travolto la politica brasiliana e nel quale sono coinvolti anche esponenti politici che sostengono il governo. Nel dicembre 2015 inoltre, è stata avviata contro R. una procedura di impeachment per la presunta violazione della legge sulla responsabilità fiscale. Nello stesso mese tuttavia, la Corte Suprema brasiliana ha decretato lo scioglimento dell’apposita commissione costituita con voto segreto dalla Camera dei deputati e ordinato l’avvio di una nuova procedura, attribuendo al Senato - dove R. gode di una maggioranza più solida - poteri di revisione dell’iter, con la possibilità di archiviare la questione; nell'aprile 2016, con 367 voti rispetto ai 342 necessari, la Camera dei deputati ha votato a favore della procedura di impeachment nei confronti di R., decisione confermata dal voto del Senato, che il mese successivo si è espresso anch'esso per la sua messa in stato di accusa. R. è stata sospesa dalla carica per sei mesi, sostituita ad interim dal vicepresidente M. Temer; nell'agosto 2016 il Senato ha approvato la sua destituzione, subentrandole Temer alla presidenza del Paese.

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