SELVO, Domenico

Enciclopedia Italiana (1936)

SELVO, Domenico

Mario Brunetti

Fu il 33° doge di Venezia (della serie tradizionale), oppure il 31°, e tenne la ducea dalla primavera (?) del 1071 alla fine del 1084. Appare nel 1055 come mnbasciatore a Enrico III; sposa Teodora, sorella dell'imperatore d'Oriente Michele VII Duca, che conferisce al cognato il titolo di protoproedro. Le relazioni fra Venezia e Bisanzio si fanno, sotto il suo ducato, strettissime. Nella lotta delle Investiture mantiene un atteggiamento neutrale. Nell'Adriatico, dove già Venezia affermava la sua egemonia, ebbe a contrastare con le pretese e le aggressioni dei regni di Croazia e d'Ungheria; ma soprattutto dovette fronteggiare il pericolo normanno, rappresentato dai disegni d'espansione e di conquista nel vicino oriente balcanico di Roberto il Guiscardo, che avrebbero soffocato Venezia nel suo mare, chiudendone lo sbocco.

La naturale alleanza veneto-bizantina contro il comune nemico, rafforzata dalla grande crisobulla del maggio 1082, che creava ai Veneziani, in Costantinopoli, una condizione di assoluto privilegio, entrò allora in azione. Le campagne navali veneto-bizantine-normanne (1081-84) svoltesi nelle acque del basso Adriatico, ebbero vicende alterne, ma nell'ottobre 1084 il Guiscardo infliggeva ai veneto-bizantini, dinnanzi a Corfù, una sanguinosa sconfitta. Sulla fine di S. si hanno due opposte versioni: alcuni cronisti (Dandolo, Trevisan, Dolfin) affermano che venne violentemente cacciato dal dogado e rinchiuso in un chiostro, in seguito a una sollevazione di popolo provocata dalla grave sconfitta navale: altri dicono che morì nella sua dignità dogale, e che venne sepolto nell'atrio della chiesa di San Marco, con un'iscrizione commemorativa della vittoria di Durazzo contro il Guiscardo.

Si attribuisce al S. l'inizio della decorazione musiva della Basilica di S. Marco. Pier Damiani ricorda la raffinatezza, tutta bizantina, dei costumi della moglie del S., Teodora, punita con una repugnante malattia che la portò prematuramente alla tomba.

Bibl.: Marin Sanudo, Vite dei dogi (ediz. Monticolo, nei Rer. Ital. Script.); H. Kretschmayr, Geschichte v. Venedig, Gotha 1905, pp. 153, 156, 164, 204 (pp. 444-47, la bibliografia delle relazioni veneto-bizantine-normanne sotto il dogado del S.).

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